Da cinque anni, The Walking Dead è un autentico fenomeno televisivo, capace di attirare oltre 15 milioni di telespettatori negli Stati Uniti (dal pilot al finale della quinta stagione gli ascolti sono triplicati), generare uno spin-off di successo - Fear the Walking Dead, che ha appena concluso il suo primo ciclo di episodi - e dominare varie conversazioni in ambito televisivo, e questo non solo in una cerchia ristretta di appassionati di zombie. Un traguardo notevole per questo adattamento del fumetto di Robert Kirkman, soprattutto alla luce di varie difficoltà prima e durante la lavorazione.
In occasione dell'inizio della sesta stagione, ripercorriamo l'evoluzione dello show attraverso alcuni dettagli curiosi, dalla genesi della serie al suo improbabile legame con un altro programma di successo.
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1. Niente zombie, siamo un canale generalista
Prima di approdare su AMC, The Walking Dead era inizialmente previsto nel palinsesto della NBC (ma anche la HBO aveva dimostrato un certo interesse), sempre con Frank Darabont al timone. Quest'ultimo racconta, divertito, di come la NBC abbia cambiato idea dopo aver letto la sceneggiatura del primo episodio, nella fattispecie una scena in cui gli zombie "facevano cose da zombie". Un rifiuto che ha fatto la fortuna di AMC e che forse avrà influito sulla decisione, da parte del canale di Seinfeld e E.R. - Medici in prima linea, di dare quantomeno una chance a un programma come Hannibal...
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2. L'universo di Frank Darabont
Nel mettere insieme il cast della prima stagione, Darabont attinse a piene mani alle sue esperienze cinematografiche, reclutando diversi attori con i quali aveva già lavorato: Jeffrey DeMunn (Dale) ha recitato in tutti i film del regista (tra cui i celebri adattamenti kinghiani Le ali della libertà e Il miglio verde), mentre Laurie Holden (Andrea) è apparsa sia in The Majestic che in The Mist. Da quest'ultimo film provengono anche Melissa McBride (Carol) e Sam Witwer (il soldato morto che appare nel pilot), mentre il protagonista Thomas Jane era stato preso in considerazione per la parte di Rick Grimes quando la serie fu corteggiata dalla HBO.
Jane e Darabont parlarono poi di un eventuale ruolo da guest star nell'autunno del 2010, ma ad oggi ciò non è accaduto, anche per via del licenziamento dello showrunner durante le riprese della seconda stagione. E a tal proposito...
3. Lo pseudonimo Ardeth Bey
Nel luglio del 2011, dopo aver presentato un assaggio della seconda stagione al Comic-Con di San Diego, Darabont lasciò la serie, ufficialmente perché non riusciva ad adattarsi alle esigenze lavorative di una serie TV. È poi emerso che in realtà fu licenziato in seguito a dispute legate al budget e dissensi creativi con i dirigenti della AMC (secondo i piani di Darabont, il primo episodio del secondo ciclo avrebbe raccontato l'antefatto del pilot, concentrandosi su destino del soldato interpretato da Witwer). La sua ultima firma ufficiale rimane quindi il finale della prima stagione, dato che per la premiere della seconda scelse di essere menzionato con uno pseudonimo: Ardeth Bey, il nome di un personaggio de La mummia di Stephen Sommers (anche se nel film il cognome è "Bay").
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4. Lo showrunner, questo sconosciuto
Una cosa che ha contraddistinto, in negativo, The Walking Dead è il fatto che in cinque anni abbia già subìto due cambi di showrunner, cosa abbastanza inusuale per una serie che non abbia raggiunto un certo numero di stagioni. Per la prima annata e parte della seconda (prima che venisse trasmessa) tale ruolo fu di Darabont, licenziato poi nell'estate del 2011. Ad ereditarne gli scarti è stato lo sceneggiatore Glen Mazzara, veterano di The Shield, che si è quindi ritrovato a dover supervisionare e "salvare" la stagione più debole del programma. Mazzara ha poi deciso di lasciare la serie al termine del terzo ciclo, lasciando le redini a Scott M. Gimple, il quale è tuttora a bordo. Rimane da vedere fino a quando...
5. Addio, Dale
Un altro lascito del licenziamento di Darabont è stata la dipartita prematura di Dale, che nel fumetto è rimasto in vita fino al sessantaseiesimo fascicolo (ed è diventato l'amante di Andrea). Questo perché l'attore Jeffrey DeMunn, amico di vecchia data del primo showrunner, non digerì l'allontanamento di Darabont e quindi chiese di poter lasciare la serie, dalla quale si è congedato nel terzultimo episodio della seconda stagione. Pare che DeMunn abbia poi cambiato idea strada facendo, ma a quel punto erano già stati fatti i preparativi, a livello finanziario e pratico, per la morte di Dale, e non era più possibile tornare indietro.
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6. Gli easter egg a tema Breaking Bad
Esiste una teoria secondo la quale The Walking Dead sarebbe ambientato nello stesso universo di Breaking Bad, altra serie e punta di diamante della AMC. Questo soprattutto in base a quanto detto da Daryl Dixon nella quarta stagione, quando parla dello spacciatore di suo fratello Merle: un tizio bianco e mingherlino, che una volta lo minacciò usando l'epiteto bitch. Una descrizione che non può che far pensare a Jesse Pinkman (Aaron Paul), in particolare per quanto riguarda le sue scelte lessicali.
"Zombies, bitch!"
Inoltre, nella seconda stagione, è possibile intravedere quello che sembra essere una sostanza blu nel sacchetto contenente i vari vizi di Merle. E per finire, la macchina usata da Glenn nella prima stagione è la stessa che Walter White dovette restituire alla concessionaria nella quarta annata di Breaking Bad per evitare di dare nell'occhio. E indovinate un po' come si chiama il dirigente della concessionaria? (No, non Governatore, ma inizia sempre con la G...)
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7. Un altro Rick?
L'abbiamo tanto apprezzato nella parte di Shane, ma era altrettanto possibile che ci ritrovassimo con Jon Bernthal in tutt'altro ruolo, per l'esattezza quello di Rick. Come ha spiegato lo stesso Bernthal, a tutti coloro che sostennero il provino insieme a lui fu chiesto, infatti, di leggere entrambi i ruoli. In base a questo doppio provino, l'attore fu scritturato per la parte di Shane, e successivamente usato per effettuare un chemistry test insieme ad Andrew Lincoln, il quale ottenne il ruolo di Rick soltanto pochi mesi prima dell'inizio delle riprese.
8. I fratelli Dixon
Lo stesso Robert Kirkman ha affermato che la cosa che gli piace di più dell'adattamento televisivo dei suoi fumetti è il personaggio di Daryl Dixon. Una rivelazione abbastanza divertente, poiché Daryl, come il fratello maggiore Merle, è stato creato appositamente per il piccolo schermo da Frank Darabont. E il modo in cui è nato Daryl è uno dei retroscena più curiosi della serie: a Norman Reedus fu infatti chiesto di sostenere il provino per la parte di Merle, nonostante fosse già stata promessa a Michael Rooker. Darabont e i suoi collaboratori rimasero talmente colpiti da ciò che videro che fu deciso di creare un ruolo apposta per Reedus. Il risultato fu il secondo fratello Dixon, talmente amato dai fan da avere ispirato lo slogan "Se muore Daryl, ci ribelliamo!".
9. Bianco e nero
Chi legge l'originale cartaceo di Kirkman avrà notato, oltre ad alcune differenze narrative rispetto alla versione televisiva, anche un certo omaggio visivo a La notte dei morti viventi di George A. Romero. Ebbene sì, The Walking Dead a fumetti è interamente in bianco e nero, cosa che ovviamente non era possibile replicare sullo schermo, almeno non per quanto riguarda la prima visione. Fu infatti necessario aspettare l'inizio della terza stagione prima che la AMC proponesse ai fan un'esperienza inedita, trasmettendo le repliche delle prime due annate in versione monocromatica.
Chi ha già visto la premiere della sesta stagione sa però che gran parte dell'episodio è proprio in bianco e nero. Un altro omaggio all'opera di Kirkman?
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10. Attenzione alle parolacce
In quanto canale basic cable (ossia disponibile in America senza un abbonamento specifico), AMC non si concede tutte le libertà di fratelli maggiori come HBO e Showtime. Se da un lato la violenza non è un problema, maggiori difficoltà emergono per quanto concerne scene di nudo/sesso e l'uso di parolacce. Chi ha visto Breaking Bad in originale avrà notato che, per esplicito ordine del network, era concesso un solo fuck per ogni stagione, ed è udibile solo nella versione DVD/Blu-ray (in TV e su Netflix è disponibile la copia censurata degli episodi in questione, dove la parolaccia è oscurata).
Una situazione simile si è verificata anche al termine della quarta stagione di The Walking Dead, quando Rick, riferendosi agli abitanti di Terminus, dice, in inglese: "They're screwing with the wrong people." Se si vede l'episodio in DVD o Blu-ray, al posto di screwing dice fucking. Questo dettaglio è uno dei (tanti) motivi per cui siamo molto curiosi di vedere in televisione uno degli antagonisti più noti del fumetto, Negan. Il leader dei Salvatori, infatti, usa quella parola proibita con la stessa frequenza di Joe Pesci in un film di Martin Scorsese...