Dopo otto stagioni la storia di Elena Gilbert, Stefan e Damon Salvatore, e tutti gli abitanti di Mystic Falls è giunta alla sua conclusione. Il percorso alla ricerca di redenzione dei due fratelli, di cui si è progressivamente scoperto il passato e l'interiorità in cui bene e male si sono mescolati più volte, è arrivato a capolinea con una puntata molto attesa dai fan e al tempo stesso un po' temuta. Nel corso degli anni, infatti, lo show ha saputo scrivere pagine davvero "epiche", in senso positivo e purtroppo anche in quello negativo, e le puntate che hanno condotto al finale non facevano presupporre una conclusione soddisfacente, considerando le basi piuttosto fragili e confuse tra sirene, leader dell'Inferno a quanto pare sotto l'influsso dell'ormai famosa Katherine Pierce, ritorni dall'aldilà, Stefan in versione squartatore e morti inaspettate.
Chi ha scelto di rimanere fedele allo show lo ha fatto in modo consapevole, conoscendo questa natura fin troppo discontinua, ma, un po' come fa Elena nei confronti di Damon, ne ha sempre cercato i lati migliori persino nei momenti più negativi. Un amore, quello per la serie, che andava ripagato con un addio all'altezza delle aspettative.
Due fratelli in cerca di redenzione
I Was Feeling Epic aveva il compito di scrivere la parola fine, riportando in scena Nina Dobrev e i volti più amati dello show. La prima impressione durante la visione è quella di trovarsi di fronte a una puntata costruita per soddisfare soprattutto i fan e concludere un intreccio gestito piuttosto male cercando un approccio che desse un senso al percorso compiuto da ognuno dei protagonisti nel corso degli otto anni, senza spiegare quanto accaduto nei precedenti quindici episodi ma pensando al contesto generale. Tralasciando quindi eventuali spiegazioni per tutta la questione riguardanti i membri della famiglia Donovan improvvisamente "risorti" e le loro motivazioni alla base della totale distruzione della città, di come Katherine sia riuscita a ingannare Cade e assumere il controllo dell'Inferno, e la dimensione ultraterrena creata da Bonnie, The Vampire Diaries è tornata al suo nucleo originale. Gli eventi al centro della trama sono quindi ridotti al minimo indispensabile: trovare un modo per sconfiggere Katherine e riportare in vita Elena, entrambe cose che verranno, senza alcuna sorpresa, realizzate.
I Was Feeling Epic mostra infatti i due fratelli nuovamente alle prese con l'amore che ha segnato la loro vita secolare, Katherine, ed entrambi sono alla ricerca di un modo per ottenere finalmente l'agognata redenzione. Il rapporto tra Damon e Stefan, forse ancor di più rispetto alla storia d'amore per la stessa donna, è stato il fulcro della narrazione e giustamente lo spazio dato ai due protagonisti ha mostrato ancora una volta le emozioni contrastanti tra i due, disposti a tutto pur di salvarsi a vicenda.
L'incontro con Katherine, anticipato dai teaser in cui The CW sperava di sviare i fan facendo credere si trattasse di Elena, ha riportato in gioco quei sentimenti all'insegna del senso di colpa, della paura di non meritare la felicità e del desiderio di sacrificarsi pur di regalare un lieto fine a chi si ama. Idee già affrontate che però, finalmente, giungono al capolinea. Il problema principale è che ormai, dopo tutto questo tempo, nessuno può credere realmente che il personaggio interpretato da Paul Wesley non interverrà per compiere un gesto eroico e cercare di ottenere finalmente il perdono di Damon dopo secoli dall'averlo obbligato a trasformarlo in vampiro. Gli autori hanno cercato di rendere la situazione emozionante, grazie all'ultimo incontro con Elena mentre la ragazza giace ancora in un coma magico, tuttavia l'uscita di scena di Stefan risulta scontata e a tratti quasi crudele nei confronti di Caroline, che ha sposato poche ore prima e a cui dice addio in modo indiretto, affidando un messaggio alla giovane che in passato aveva amato e gli aveva dato una motivazione per rimanere in vita.
Damon, fin dall'inizio, ha rappresentato la dualità fra bene e male ma la versione del finale è il risultato del cambiamento personale iniziato per poter essere degno di Elena, ottenendo un lieto fine giusto e prevedibilmente emozionante. I due personaggi, superata la fase dell'attrazione per il "cattivo ragazzo", hanno saputo dare vita a una rappresentazione coinvolgente del vero amore, quello che dà vita a una trasformazione interiore, che ispira il desiderio di essere una persona migliore. La ragazza ha infatti creduto nel vampiro anche quando lui stesso non pensava di meritare la felicità e sarebbe risultato impossibile immaginare che venisse scritta la parola fine senza che si ritrovassero.
Chi si attendeva di dare uno sguardo alla vita da "umano" del personaggio, riportandolo a quella dose di innocenza che aveva prima del tragico incontro con Katherine, è rimasto però deluso. La puntata ha infatti mostrato solo i Delena - come li chiamano i fan - nel cimitero, mentre si allontana dalla tomba della famiglia Salvatore, e mano nella mano prima di essere divisi... nell'aldilà. Gli ultimi minuti, in pieno stile Lost (serie citata anche dal passaggio di Stefan verso il Paradiso che sembra una brutta copia di quello del padre di Jack), mostra infatti i due riabbracciare le persone amate: Elena la sua intera famiglia e Damon riaffacciarsi alla porta di casa, per pronunciare ancora una volta l'iconica battuta "Hello brother!" con cui aveva fatto il suo debutto nello show, questa volta però accolto da un abbraccio.
Una scelta, quella degli autori, comprensibile ma poco ispirata, perfettamente in linea con la vera forza dello show, il rapporto tra fratelli e la ricerca dell'agognata pace, ma poco brillante nella sua esecuzione.
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Un lieto fine a sfumature amare
La struttura principale, quasi impeccabile nella sua natura, viene infatti accompagnata da altri passaggi assai deboli. Bonnie ha salvato ancora una volta la situazione, con una scena quasi in stile Buffy - L'ammazzavampiri in cui chiede l'aiuto di tutte le streghe della famiglia Bennet esistite prima di lei, e risolve il problema dell'incantesimo di cui è vittima Elena, prima di partire per un lungo viaggio per mantenere la promessa fatta a Enzo, ovvero di vivere nel migliore dei modi la propria vita, ma senza nemmeno incontrare Jeremy, con cui ha avuto un'altra tormentata storia d'amore, ritornato a Mystic Falls.
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Caroline apre una scuola per bambini dotati, scelta in linea con la sua natura di occuparsi degli altri e la voglia di essere un'ottima madre, onorando la memoria di Stefan, che in Paradiso ha ritrovato anche la sua migliore amica Lexi, e probabilmente ritornando in contatto con l'affascinante Klaus, ora protagonista di The Originals. Un finale, quindi, che per Caroline rimane aperto, alimentando anche le speranze dei fan che facevano il tifo per la potenziale coppia.
Pensando a quanto sia importante il legame di amicizia tra le tre giovani, evolutosi nel tempo fino a diventare quasi sorelle, causa però un po' di tristezza vedere il poco tempo messo a disposizione ai personaggi dopo il ritorno in vita di Elena.
Alaric, come prevedibile, rimane accanto a lei per crescere le gemelle, mentre Matt (l'unico umano sopravvissuto ai drammi e alle tragedie di Mystic Falls) continua a lavorare come sceriffo. Il tutto, ovviamente, sotto lo sguardo delle anime dei personaggi morti in precedenza, elemento emozionante ma al limite dello stucchevole.
Le scelte musicali, come spesso accaduto, sono state invece ben studiate, creando anche un legame con il primo episodio dello show utilizzando Never say never di The Fray nel momento dell'abbraccio tra Lexi e Stefan. La colonna sonora, anche nelle ultime battute, ha così rappresentato uno degli elementi più convincenti della serie, regalando spesso visibilità ad artisti emergenti e indipendenti.
Un addio non epico ma onesto ed emozionante
I Was Feeling Epic non è un finale non riuscito, è semplicemente un epilogo prevedibile. Gli sceneggiatori hanno forse preferito andare sul sicuro, sfruttando l'ormai consolidato feeling tra Paul Wesley e Ian Somerhalder, regalando qualche emozione e sfruttando l'effetto nostalgia, ascoltando forse a tratti eccessivamente i fan ma mantenendosi fedeli alla natura dello show in cui è inutile cercare una risposta razionale agli eventi legati al mondo sovrannaturale, apprezzando invece le capacità di addentrarsi nei sentimenti dei protagonisti e nei loro conflitti interiori.
Di epico probabilmente è rimasto solo l'affetto dei fan, tuttavia The Vampire Diaries, nei suoi momenti migliori, ha toccato corde spesso ignorate dai teen drama a tinte sovrannaturale, e in qualche passaggio del finale ha ricordato perché è riuscito ad appassionare così tanti spettatori nel corso degli anni, affrontando gli alti e bassi dell'esistenza e dell'amore, dell'amicizia e dei rapporti in famiglia, sorprendendo e coinvolgendo con intrecci più di una volta al limite dell'assurdo. L'ultimo saluto dei personaggi non sarà ricordato come uno dei migliori finali di sempre ma sa essere onesto e rispettoso nei confronti di quanto costruito basandosi sui romanzi di L.J. Smith, dicendo addio con molto affetto a chi ha avuto la costanza, e a volte la grande pazienza, nel rimanere sintonizzato settimana dopo settimana.