Come direbbe il sommo Ian Malcolm di Jurassic Park, caosologo interpretato da Jeff Goldblum nel film di Steven Spielberg: "L'hai fatto. Brutto figlio di puttana!". Questa è una delle prime reazioni che vengono in mente alla fine di The Suicide Squad - Missione Suicida, film che mette in campo i peggiori villain della DC contro un nemico comune. E non ha paura di essere completamente fuori di testa. In sala dal 5 agosto, la pellicola è la prova che James Gunn sa il fatto suo quando si tratta di azione e supereroi.
Nel 2014 aveva già portato al successo un'altra squadra di personaggi dei fumetti, gli allora poco conosciuti Guardiani della Galassia, e oggi ha riscattato la Suicide Squad, dopo un film, quello diretto da David Ayer, che ha scontentato pubblico e critica. Di quella pellicola Gunn ha preso alcuni degli interpreti: ritroviamo Margot Robbie come Harley Quinn, Viola Davis è di nuovo Amanda Waller, Joel Kinnaman e Jai Courtney riprendono il ruolo rispettivamente di Rick Flagg e Captain Boomerang. Ma ci sono anche moltissime facce nuove, a cominciare da Bloodsport e Peacemaker, che hanno i volti di Idris Elba e John Cena. E poi c'è King Shark che in originale ha la voce di Sylvester Stallone.
Sboccato, volgare, pieno di sangue: The Suicide Squad - Missione Suicida è James Gunn all'ennesima potenza. Il regista ha fuso il suo passato con la Troma con l'alto budget dei film di supereroi e ne è uscito qualcosa di folle, inaspettato, sicuramente diverso da tutto ciò che abbiamo visto fino a ora sia in casa Marvel che DC. Ne abbiamo parlato proprio con il regista che, nel corso della lunga intervista, ci ha rivelato quanto abbia amato questi personaggi e in particolare il Peacemaker di John Cena, ha cui ha deciso di dedicare una serie tv, che arriverà nel 2022.
The Suicide Squad - Missione Suicida: massima libertà creativa per James Gunn
Com'è andata con Warner Bros.?
Warner Bros. ha avuto un momento difficile: non so se se lo siano meritato, perché non c'ero all'epoca, ma per me sono stati lo studio che più mi ha sostenuto in tutta la mia carriera. Sono stati incredibili: mi hanno spinto a correre dei rischi. Non ho mai avuto problemi con loro dal punto di vista produttivo e creativo. Anche grazie al magnifico cast che ho avuto. Più vai avanti più migliori in certe cose: penso di essere stato sempre abbastanza bravo a scegliere gli attori e penso di aver capito ancora meglio come circondarmi non soltanto di bravi interpreti ma di brave persone. Margot Robbie, Idris Elba, John Cena sono grandi star ma sono anche bravissime persone: è davvero difficile in questo ambiente, soprattutto quando hai tutto quel successo. Margot Robbie è unica: non c'è nessuna come lei tra le grandi attrici. Non ha ego. E anche John Cena è così.
The Suicide Squad, la recensione: In missione per conto di James Gunn
The Suicide Squad e il futuro del DC Extended Universe
La Marvel ha creato un universo condiviso che funziona perfettamente. La DC funziona meglio con film stand alone come Joker. Secondo te com'è il futuro dei cinecomics?
Credo si possa trovare un equilibrio tra le due cose. La Marvel fa estremamente bene ciò che fa. Kevin Feige mescola elementi diversi nello stesso universo, per loro la coesione funziona. Grazie a Kevin: è lui la Marvel. DC è sempre stata diversa, già nei fumetti: ogni editore diventa ciò che sono i fumetti. La DC è sempre stata la migliore nelle storie singole e nelle serie limitate. Watchmen è DC. The Dark Knight è DC. The Killing Joke è DC. The Long Halloween. Sono tutte storie grandiose, che non fanno parte di un universo condiviso. Bisogna incentivare la libertà di fare entrambe le cose: cose come Joker e come Justice League.
Il tuo film apre una nuova era per il DC Extended Universe?
Replicare i miei film non è così facile. Alcuni ci provano, ma il mio stile è mio. Me ne sono accorto proprio sul set di Peacemaker: la serie dura otto ore e quando abbiamo chiamato altri registi per dirigere alcuni episodi non è stato così facile farli adattare al mio stile. A me interessa fare sempre del mio meglio, a prescindere dal progetto che ho davanti. Amo la DC e la sua storia, spero di aver contribuito con qualcosa di buono, ma il mio unico obiettivo era rendere The Suicide Squad un grande film di azione e avventura.
The Suicide Squad - Missione Suicida: la squadra di James Gunn
Come ti approcci ai personaggi? Cerchi di rispettare la controparte cartacea o li fai tuoi?
Dipende da quanto sono affezionato al personaggio dei fumetti. Erano venti anni, da quando ho scritto il film di Scooby-Doo!, che non rispettavo così tanto un personaggio. All'epoca sapevo che Scooby è un personaggio ben definito, Shaggy anche, Velma più o meno, e sullo schermo li ho trasposti fedelmente. Groot invece nei fumetti non assomigliava per niente a come è oggi. Mentre invece adesso nei fumetti hanno preso ispirazione dai film. StarLord anche è cambiato parecchio negli anni, quindi ho praticamente ricreato da zero questi due personaggi. Mentre Harley, quella originale della serie animata di Paul Dini, è così ben caratterizzata che ho dovuto semplicemente prendere quel personaggio e mescolarlo con Margot: ne è uscita fuori una Harley Quinn molto vicina alla sua natura originale. Ho dovuto semplicemente renderla ancora più Harley Quinn di quanto non fosse già. È stato molto divertente. Ho talmente tanto rispetto per questo personaggio. Per Bloodsport è stato diverso: praticamente abbiamo creato un nuovo personaggio cinematografico. Per ogni personaggio abbiamo seguito un processo diverso. Harley Quinn la amo in modo particolare.
The Suicide Squad - Missione Suicida, chi sono i nuovi personaggi nel sequel di James Gunn?
Come hai deciso quali personaggi inserire nella tua Suicide Squad? Sapevi già chi ce l'avrebbe fatta e chi no?
All'inizio ho deciso la struttura base della storia e poi ho deciso quali personaggi inserire. Harley segue strade inaspettate. Altre cose sono cambiate: un personaggio doveva morire alla fine del film ma poi abbiamo cambiato idea. Il destino dei personaggi ha seguito in modo organico la storia. Tutte le morti dei personaggi sono state decise prima di fare il casting: ovviamente i personaggi presenti nel film precedente sapevamo già da chi sarebbero stati interpretati. Bloodsport l'ho scritto appositamente per Idris Elba. Quindi sapevo che destino avrebbe avuto.
C'è qualche morte di The Suicide Squad che rimpiangi?
Non rimpiango nessuna morte, in termini di storia erano le mosse giuste da fare. Sarebbe stato ipocrita uccidere tanti personaggi all'inizio e poi nessuno durante e alla fine del film. Questo non significa che mi sia dispiaciuto: vale soprattutto per uno dei personaggi che muore nella seconda metà. Muoiono alcuni dei villain e mi dispiace anche per loro.
The Suicide Squad: Polka-Dot Man e Amanda Waller
Perché hai scelto di inserire Polka-Dot Man?
Quando ho cominciato a scrivere il film l'idea di inserire un personaggio come Polka-Dot Man mi faceva molto ridere. Ho deciso che l'avrei reso una figura centrale. Mentre stavo facendo ricerche per il film ho cercato su Google quali fossero i personaggi più ridicoli dei fumetti e Polka-Dot Man era sempre presente nelle prime posizioni di ogni lista. Prendere un personaggio così deriso e dargli tutta la dignità possibile per me è stata una sfida eccitante. È un processo simile a quello fatto in Guardiani della Galassia per Rocket, un procione parlante! È la stessa cosa che ho cercato di fare con Polka-Dot Man, un eroe che crea pois e li spara. Forse è il personaggio con cui mi sono più divertito. Amo molto anche King Shark: sapevo fin dall'inizio che l'avrei inserito.
The Suicide Squad e Guardiani della galassia: Due film, un'anima per James Gunn
Nel film sono molto importanti le relazioni tra genitori e figli: perché ti interessava così tanto questo aspetto?
Mi interessa sempre molto scoprire come le persone diventano ciò che sono. L'influenza più ovvia che abbiamo nelle nostre vite è quella della nostra famiglia. In particolare quella dei genitori. Mi interessa sempre capire da dove viene una persona e questi personaggi in genere sono sempre molto danneggiati: i Guardiani lo sono e la Suicide Squad ancora di più, perché hanno scelto di seguire una strada davvero pessima. Bloodsport è un assassino: uccide persone per soldi. Harley è impazzita. La cosa che mi interessa di più è capire come siano arrivati a fare queste scelte. La cosa interessante di Ratcatcher è che ha un passato difficile ma non è danneggiata come loro, perché suo padre le ha voluto bene. Questa piccola cosa fa un'enorme differenza per lei come essere umano: rispetto agli altri personaggi è molto più forte.
Pensi ci sia un po' di te in Amanda Waller?
Sì, è assolutamente vero! Mi sento molto legato ad Amanda Waller: ho scritto la storia, messo insieme i personaggi e tutte queste situazioni pericolose. Probabilmente li amo molto di più di quanto non faccia Amanda Waller, ma alla fine sono lei perché li ammazzo! Ed è una cosa triste perché alla fine è lei la vera villain del film. La mia Amanda è molto più cattiva rispetto a come è nei fumetti. Mi è piaciuto molto portarla sullo schermo. E soprattutto lavorare con Viola: quando interpreta Amanda Waller fa davvero paura. È cattivissima. Fa questo sguardo che ti pietrifica. Quando ho dovuto farle un appunto sul set mentre era nei panni di Amanda Waller - sono una persona molto aperta e onesta quando giro, non nascondo niente, quando qualcosa non funziona lo dico all'attore - è stato terrificante.
James Gunn e la serie su Peacemaker con John Cena
Peacemaker avrà una serie, girata e scritta sempre da te. Cosa sarà?
La scena post credit spiega che cosa sarà. Sono appena tornato da Vancouver, abbiamo finito di girare la serie di Peacemaker: le riprese sono durate 131 giorni. È stata una delle migliori esperienze della mia vita: insieme a The Suicide Squad sono state le esperienze creative con cui mi sono divertito di più. Sono stati due begli anni. Amo la serie. Se pensate che The Suicide Squad sia folle non sapete cosa vi aspetta. La serie è ancora peggio.
Perché hai scelto di fare una serie proprio su Peacemaker?
Penso davvero che nei film di supereroi, come in ogni film, la morte debba avere il suo peso. Con Peacemaker sono andato contro tutto ciò che ho sempre detto: ho infranto una regola. Ma penso che il personaggio abbia molto di più da dare di quanto non si sia visto nel film. Amo molto il personaggio e abbiamo semplicemente grattato la superficie di ciò che John Cena può donargli. Sul set c'è stato un momento in cui John Cena stava per fare qualcosa di veramente terribile a Ratcatcher: gli ho fatto un primo piano e nei suoi occhi c'era della tristezza, incertezza, eppure si vede che avrebbe comunque fatto cioè che ritiene giusto. In quel momento ho capito che era solo un frammento di che cosa può fare come attore. È per questo che ho deciso di fare la serie su Peacemaker: perché ho capito che John poteva fare qualcosa di grandioso. Sono pronto per una seconda stagione. Vedremo come va la prima.
The Suicide Squad: Sylvester Stallone è King Shark
Un personaggio destinato a essere amato dal pubblico è King Shark: è il tuo nuovo Groot?
Ho scritto il ruolo per Sly. Warner Bros. aveva molti dubbi sull'ingaggiare Sly per interpretare lo squalo. Non so bene perché. Prima di arrivare a lui abbiamo valutato altri tre attori: due doppiatori e un attore davvero fantastico. Abbiamo provato tutto il film con le voci di tutti e tre. E ogni volta sentivo che qualcosa non andava. Le persone prendono continuamente in giro Vin Diesel per la voce di Groot: per il fatto che gli vengano dati un sacco di soldi per recitare tredici battute a film. Ma ve lo dico: quando abbiamo sentito Groot con la voce di Vin Diesel improvvisamente il personaggio ha funzionato. Con King Shark non stava succedendo. Penso che una delle ragioni per cui Warner ha esitato a ingaggiare Sly è che, una volta che prendi lui, è difficile tornare indietro. Ho dovuto fare delle conversazioni spiacevoli con un paio di attori che avevamo ingaggiato, ho dovuto dire che c'era qualcosa che non stava funzionando. Uno di loro è un mio caro amico. E alla fine ho insistito per provare con Sly: sapevo che era un rischio, ma dovevamo provare. Quindi l'ho chiamato e gli ho detto: ho scritto un ruolo per te, è il personaggio più stupido che abbia mai scritto. No, forse è Weasel. Il secondo personaggio più stupido che abbia mai scritto. E lui mi ha risposto: grazie, sono felice che tu l'abbia scritto per me! Gli ho chiesto se avrebbe preso in considerazione l'idea di farlo e ha accettato. Quando è venuto in cabina di registrazione all'inizio era un po' spaventato. Prima di registrare ha dovuto vedere tutto il film e l'ha amato. Si è innamorato del personaggio. Quando è arrivato e ha cominciato a dire le battute, come "new dumb friends!", è stato una gioia. È stato grandioso dall'inizio. Ho dovuto correggerlo pochissimo. È in quel momento che King Shark ha davvero preso vita.
The Suicide Squad: Starro
Parliamo un po' anche di Starro: perché lui come antagonista?
Mi è sempre piaciuto Starro: credo sia uno dei più grandi e strani super villain della DC. Mi sono preso del tempo per introdurlo nel film, perché la storia non è su di lui, ma su come questi personaggi vengono usati da Amanda Waller. Mi piace Starro fin da quando ero bambino: penso sia divertente e ridicolo, ma anche spaventoso. Quelle cose che escono da lui e si aggrappano alle facce delle persone mi hanno sempre terrorizzato. Certo, è la paura di un bambino di sei anni, ma ancora oggi mi fa effetto. Quindi ero davvero emozionato all'idea di portarlo sul grande schermo.
The Suicide Squad non segue le regole: come il cinema di Quentin Tarantino
Quali sono la prima e l'ultima cosa che hai pensato durante la lavorazione del film?
La prima cosa che ho pensato è che volevo libertà assoluta, ma non volevo essere presuntuoso. Volevo creare qualcosa di molto divertente, bello, emozionante. Non volevo dimostrare niente a nessuno. Non volevo dire: guardatemi, guardate che grande regista sono. Volevo fare il film più divertente possibile, senza regole. Ci sono molti registi che fanno film molto divertenti e non seguono necessariamente le regole: è per questo che i film di Quentin Tarantino lo sono. O quelli di Wes Anderson. E Paul Thomas Anderson. Tutti loro non seguono le classiche regole del cinema. Ho cercato di inserire i cinecomics in quel campo da gioco. L'ultima cosa che ho pensato invece è stata: posso andare a dormire adesso? La risposta è stata no, perché è arrivato il Covid e ho cercato di distrarmi facendo una serie tv. Il look del film è stato chiaro fin dall'inizio, lo sapevano sia cast che crew. Ho specificato stile dell'azione, come avremmo mosso la telecamera.
Qual è stato il giorno più divertente sul set?
Suonerà strano, ma il giorno più divertente sul set è stato quello in cui abbiamo girato la scena della tortura di Harley. È una scena molto semplice: Joaquín Cosío tortura Margot Robbie e ci siamo divertiti come dei matti. Margot è stata bravissima: quando apre la serratura con i piedi è davvero lei! L'ha fatto sul serio. Per qualche motivo quel giorno è stato il più divertente di tutti. Forse perché è stato nel mezzo di riprese molto più difficili: ci siamo potuti concentrare solo su questa singola cosa per tutta una giornata.
Visto che ami tanto sia Harley Quinn che Margot Robbie vedremo mai Gotham City Sirens scritto e diretto da James Gunn?
Non è qualcosa nel mio radar per il momento, almeno che io sappia.
James Gunn: "Guardiani della Galassia parla di noi: credo che il film racconti le famiglie di tutti"
Com'è stato lavorare con Joaquín Cosío?
Non lo avevo mai incontrato, ma ha scritto quel ruolo per lui. L'avevo visto nella serie Narcos: mi è piaciuto molto in quel ruolo. Mi è sembrata una scelta divertente inserirlo come leader di Corto Maltese per combattere dei supereroi. Ha fatto l'audizione per la parte, anche se l'avevo scritta per lui. È stato fantastico. Allora ho contattato il mio amico Eric Newman, che produce Narcos, e gli ho chiesto se Joaquín è una brava persona. Faccio sempre controlli di questo tipo: non voglio rimanere incastrato per mesi su un set con degli stronzi. Mi è successo in passato ed è una cosa che detesto. Per fortuna mi ha detto che è una delle persone migliori al mondo. Ed è vero: è una delle persone con cui ho più amato lavorare in questo film. È così simpatico, pieno di vita, nonostante il suo personaggio sia una canaglia.