È una primavera ricchissima di pellicole italiane quella che stiamo vivendo. Tra i grandi nomi che si avvicendano titolo dopo titolo, dalla coppia Sergio Castellitto/Margherita Buy di Piccoli crimini coniugali al ritorno alla regia di Claudio Amendola con Il permesso - 48 ore fuori, spicca anche il giovanissimo cast di The Startup - Accendi il tuo futuro. Il film liberamente ispirato alla vera storia dell'imprenditore ventiquattrenne Matteo Achilli, ideatore del social network Egomnia. Un sito nato grazie alla proverbiale lampadina accesasi nella mente dello studente romano dopo aver sbattuto più volte la faccia contro ingiustizie e altrui raccomandazioni.
Leggi anche: Il permesso: la carne, il sangue, l'umanità di Claudio Amendola in un puzzle a tinte noir
Un percorso di rivalsa, tralasciando le polemiche che da sempre accompagnano la startup di Achilli, che aveva tutti gli elementi al posto giusto per un adattamento cinematografico. Ecco quindi arrivare in sala una pellicola che, tra biopic e finzione, si concentra sui primi dodici mesi di vita di Egomnia, dalla sua ideazione al suo lancio sul web. Sacrifici (personali, familiari e affettivi), intuizioni, successo, cadute e determinazione in una storia che racconta che l'Italia può anche essere un Paese per giovani.
Leggi anche: Non è un paese per giovani: uno spaccato di realtà al sapore primi duemila
"Un merito certo, oggettivo, imparziale"
The Startup segna il ritorno sul grande schermo di Alessandro D'Alatri ad otto anni di distanza da Sul mare con una pellicola "di regia", basata cioè su una sceneggiatura per la prima volta non scritta di suo pugno. "È stato un vero e proprio processo industriale. La storia di Matteo mi era sconosciuta e mi piaceva l'idea che fosse vera. Poi ci siamo incontrati e la sua vita mi ha ricordato la mia. Anche io sono figlio unico, nato nella periferia romana. In questa storia ho letto la possibilità di rinascita di questo Paese, un seme di energia", racconta il regista in conferenza stampa. "Sono affascinato da chi non ha garanzie e mi sono divertito a girare The Startup perché lo vivo come un'ideale proseguimento del mio pensiero iniziato con La febbre e Casomai".
Un soggetto nato tre anni fa grazie all'interessamento di Luca Barbareschi, produttore del film insieme a Rai Cinema con la sua Casanova Multimedia. "La decisione di fare questo film è nata dalla passione che ho per chiunque non si arrende. Penso che il racconto da fare al Paese sia quello di motivare anche attraverso il cinema. L'Italia è mal rappresentata dalla comunicazione. Vivo parte dell'anno negli Stati Uniti e lì tutto parla del nostro paese, dal design alla moda. Tutti sognano Italia tranne noi. Il nostro è un Paese ricco di talenti e bisogna smettere di pensare che basta essere preparati. Bisogna agire". E se da un lato il film s'ispira al percorso di Matteo Achilli e della sua Egomnia dall'altro rappresenta la possibilità di mostrare un profilo positivo e propositivo dei giovani spesso lasciato nell'ombra. "Quando Luca mi ha proposto di scrivere il film mi ha entusiasmato l'idea di raccontare una storia diversa. La scintilla è scoccata quando ho incontrato Matteo ed ho passato qualche giorno a Milano con lui. Ma quello che più mi premeva non era tanto raccontare Egomnia quanto il fatto che ogni giovane è una startup. Il film parla di una straordinaria storia di inizio e dipinge un ritratto dei giovani lontano da quello di persone disilluse e prive di volontà" ci tiene a precisare lo sceneggiatore del film, Francesco Arlanch.
Leggi anche: Luca Barbareschi: l'intervista shock tra Naomi, coca e cinema
Un cast giovane e meritevole
Ad incuriosire la platea di giornalisti in sala lo stesso Matteo Achilli, il ragazzo romano che a soli diciannove anni ha avuto l'idea capace di cambiargli la vita. "Il mio percorso è proprio quello raccontato nel film anche se ovviamente la caratterizzazione di certi personaggi è stata modificata. L'aspetto che più ho amato è che hanno deciso di raccontare la storia vera di un ragazzo normale che riesce a farcela. Non sono un genio, vengo da una famiglia semplice e mi sono riconosciuto in quello che ho visto come credo possano fare molti altri" sottolinea il fondatore di Egomnia. A prestargli il volto sul grande schermo Andrea Arcangeli. "Ho conosciuto Matteo quando già avevamo iniziato le riprese. Al primo incontro, invece, quando Alessandro mi ha raccontato la trama non ci credevo. Un'idea di un coraggio straordinario" dichiara l'attore affiancato sul set da un cast altrettanto giovane e talentuoso composto da Paola Calliari, Matilde Gioli, Luca Di Giovanni, Matteo Leoni e Matteo Vignati.
"Neanche io avevo mai sentito parlare di Matteo o della sua startup prima del film e mi ha sorpreso che sia accaduto in Italia", replica la Calliari che nel film interpreta Emma, fidanzata del protagonista: "Non è vero che siamo choosy e sono felice di aver interpretato un personaggio che rappresenta i valori della famiglia e l'importanza del sacrificio". Altro ruolo importante nel percorso umano e professionale di Matteo è quello di Giuseppe, nerd con (quasi) due lauree costretto a lavorare in uno scantinato come informatico per pagarsi gli studi. "Il mio personaggio è sfruttato sul lavoro, non è carismatico ma ha fame. La sua è una rabbia proletaria ma non rancorosa. Matteo rappresenta l'aspetto social mentre io gli faccio da specchio" chiosa Di Giovanni.