Ormai è ufficiale, Sandman di Neil Gaiman diventerà una serie tv per Netflix, portando sul piccolo schermo una delle graphic novel più importanti di fine millennio, capace di stregare milioni di lettori in tutto il mondo e di avere un impatto unico dal punto di vista culturale e visivo.
Per essere sicura di avere successo, tra le altre cose, la Warner Bros. ha deciso di investire su questo progetto la cifra più alta mai messa a disposizione per un singolo show nella storia della televisione.
Insomma, sembra che l'obiettivo sia quello di superare in modo netto il successo di serie come American Gods o Good Omens, che hanno fatto conoscere ancora di più nel mondo, lo straordinario talento creativo e visionario del fumettista, sceneggiatore e scrittore britannico.
Ma cosa dobbiamo aspettarci da questa serie tv? Ecco alcune anticipazioni su Sandman.
Il Signore dei Sogni
Tutto comincia sul finire degli anni '80, quando Neil Gaiman rimase particolarmente colpito dalla serie a fumetti (diventata quest'anno una Serie Tv di grande successo) Swamp Thing creata dal grande Alan Moore, con il quale cominciò una scambio epistolare che lo porterà a decidere di cimentarsi con il mondo dei comics.
Dopo aver pubblicato con successo Violent Cases, a seguito di un incontro con Karen Berger, redattore della DC, ed il vicepresidente del colosso dei fumetti Dick Giordano, decise in seguito di recuperare Black Orchid, superoina pubblicata sulla Adventure Comics nel 1973 e di modificarla in modo da renderla parte dell'universo narrativo di Swamp Thing.
Nonostante Gaiman non fosse particolarmente soddisfatto del risultato finale ottenuto, i vertici della DC ne furono comunque impressionati, e decisero di affidargli il compito di riportare un vita un personaggio parte del periodo Golden Age dei comics: The Sandman, a suo tempo scritto da Joe Simon e Michael Fleisher e illustrato da Jack Kirby e Ernie Chua.
Il 29 novembre 1988 per la prima volta uscì in edicola The Sandman, la prima storia su Il Signore dei Sogni, una delle sette entità denominate Eterni, ognuna delle quali Gaiman immaginò facente funzione di un aspetto dell'esistenza umana.
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Per The Sandman Neil Gaiman optò per il suo personaggio per un look che riflettesse nell'aspetto gli elementi classici del gothic rock degli anni 70, un individuo alto, lugubre, pallido, vestito di nero, con capelli corvini e occhi penetranti.
Il fumetto divenne mezzo di espressione per il talento creativo di Gaiman, che vi immise il suo sconfinato amore per la sperimentazione e per la mitologia, che nei 75 albi della serie si riversò sulle pagine a piene mani: le fiabe popolari, i miti nordici e quelli africani, Dante Alighieri, John Milton, William Blake, Shakespeare, i miti d'Oriente... tutto questo assemblato insieme fino a creare un fumetto che a ben vedere era assolutamente slegato da quegli anni '90 così estetici ma poco approfonditi.
In tutto e per tutto dominava lui: Sandman, colui il quale controllava il mondo dei sogni, alla ricerca dei suoi poteri sottrattigli nel 1916 da un potente Negromante chiamato Burgess e deciso dopo 70 anni di prigionia a riprenderseli e a riportare armonia nel suo regno e anche nel mondo reale.
Ricco nella scrittura e ambizioso nella forma, The Sandman cambiò in modo assolutamente unico il concetto di testo in un comic, con un incremento di dialoghi e descrizioni a dir poco stupefacente.
I 75 numeri che compongono la serie, durata fino al 1996, fin da subito furono un grande successo di pubblico e critica, un successo che la Warner e Netflix vogliono imitare in tutto e per tutto.
Allan Heinberg, David Goyer e Neil Gaiman
Da quello che sappiamo al momento, le uniche certezze sulla serie tv Sandman riguardano lo showrunner responsabile per la serie tv, e cioè Allan Heinberg, già co-sceneggiatore dell'acclamato Wonder Woman e mente dietro la creazione di Young Avengers della Marvel Comics.
Neil Gaiman seguirà la serie Tv in veste di produttore esecutivo, assieme allo stesso Heinberg e a David Goyer, sceneggiatore di L'uomo d'acciaio di Zack Snyder.
Di certo il primo episodio porterà la loro triplice firma sulla sceneggiatura, ed in generale Gaiman ha voluto confermare di avere un ruolo nel progetto superiore a quello avuto in American Gods ma inferiore rispetto a Good Omens.
Per ora si è parlato di 10 episodi che però potrebbero diventare 11 a discrezione della produzione, che però si è già sbilanciata con le parole di Channing Dungey, la Vice-Presidente, la quale si è detta elettrizzata dalla possibilità di "creare un'epica serie originale che ci guidi in profondità nel meraviglioso universo di Gaiman, amato da moltissime persone in tutto il mondo".
In precedenza la Warner aveva cercato di vendere a numerose piattaforme ed emittenti il progetto, senza però trovare alcun interesse, neppure nella "gemella" HBO.
A quanto pare la prima stagione riguarderà i primi otto albi della serie a fumetti, raccolti a suo tempo in Preludi e notturni, e sarà ambientata ai nostri giorni, non in quel fine di anni ottanta che ne vide l'esordio in edicola.
Un'Opera Anticonvenzionale per una Serie Anticonvenzionale?
A detta di tutti sin dall'inizio, The Sandman, data la sua natura anticonvenzionale, fu una scommessa molto rischiosa per la DC, e non poteva essere altrimenti visto che il tono, le tematiche e anche la vesta grafica andavano in perfetta controtendenza alle mode del momento, di quel decennio degli anni '90, da tutti considerato forse il peggiore della storia dei comics in generale.
Eppure la scrittura di Gaiman, i contenuti davvero elevati, il lirismo, il suo essere un prodotto assolutamente diverso da ogni altro comic presente a quel tempo, furono la chiave per il successo di Sandman, che riuscì anche ad attirare un grande numero di lettori che prima di allora non avevano mai aperto un fumetto in vita loro.
Il percorso di The Sandman fu molto particolare anche per il tono, che da horror col tempo si tramutò in un fantasy dalle mille atmosfere e assolutamente imprevedibile.
Da notare come ancora oggi molti facciano notare che per Gaiman The Sandman fu il banco di prova con il quale rivendicò la centralità, nella sua concezione creativa, dei personaggi rispetto alla trama.
La domanda ora è che tipo di sceneggiatura verrà studiata per portare sul piccolo schermo un universo talmente complesso e che ha posto il concetto di scrittura e la figura dell'autore in modo totalmente inedito nel mondo della graphic novel a suo tempo.
Basti pensare al problema inerente l'autoconclusività di gran parte della storie presenti nel comic, un qualcosa di sostanzialmente impensabile nel mondo delle serie tv odierne.
Molti fan di Neil Gaiman sperano comunque che la serie si ricolleghi a quel Lucifer che è stato portato con così grande successo sul piccolo schermo da Tom Kapinos, con protagonista quel Principe delle Tenebre che l'autore britannico aveva usato come comprimario in diversi episodi di The Sandman. Prove di multiverso televisivo? Chissà...potrebbe essere una soluzione ed insieme un'opportunità di grande interesse.
Molti rumors danno la cosa alquanto probabile.
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Precedenti tentativi
Di certo la Warner e il reparto produttivo saranno chiamati ad una sfida tutt'altro che semplice, che in passato è risultata ardua per molti, come dimostrato da diversi precedenti tentativi andati incontro al fallimento.
Sul finire degli anni 90 infatti, Roger Avary (sceneggiatore nientemeno che di Pulp Fiction e Silent Hill) provò senza successo a creare una sceneggiatura di un film per il grande schermo su The Sandman.
La sceneggiatura non lasciò per nulla soddisfatto Gaiman e alla fine tutto finì nel dimenticatoio, fino al 2007 quando l'istrionico autore britannico cercò di coinvolgere nientemeno che Terry Gilliam in una possibile trasposizione cinematografica.
Tuttavia a quel tempo Gilliam, regista di capolavori come Brazil e L'esercito delle dodici scimmie non aveva alcun interesse a cimentarsi con una tale fatica di Ercole.
Si passa poi al 2010, quando James Mangold, regista di Logan - The Wolverine e Wolverine: L'immortale ed Eric Kripke (creatore della Serie Supernatural) cominciarono a pensare ad una serie tv su Sandman.
Kripke abbandonò in seguito il progetto ed allora Mangold coinvolse Joseph Gordon-Levitt come probabile protagonista di un film il cui script cominciò a delinearsi con il contributo di Gaiman. Tuttavia a causa di differenti idee e punti di vista sul film e una produzione stagnante, alla fine l'attore abbandonò il progetto così come nel 2016 fece Eric Heisserer.
Heisserer fu il primo a lanciare l'idea di una Serie Tv parlandone ai vertici della Warner Bros., dal momento che l'enorme quantità di materiale (oltre ai 75 albi Gaiman ha creato dal 1993 al 2015 molti spin-off e seguiti) avrebbe secondo lui portato ad un fiasco simile a quello verificatosi con il film La Torre Nera, un dei fiaschi più dolorosi degli ultimi anni.
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Comunque sia, il budget, il coinvolgimento di Neil Gaiman, lo sforzo produttivo sono tali da sperare che The Sandman quando arriverà su Netflix, possa segnare un punto di svolta epocale per il mondo delle Serie Tv, così come il fumetto fu capace di spezzare la monotonia degli anni 90 e regalarci un grande, supremo esempio di come l'atto del racconto, della condivisione di storie che parlino delle nostre esperienze, sia sempre il segreto per il successo di ogni autore.