The Resident 2 arriva dal 30 ottobre sugli schermi italiani di Fox Life con gli episodi della seconda stagione, riprendendo in modo piuttosto caotico, ma coinvolgente, la narrazione che cerca di trovare una propria identità e originalità all'interno degli schemi ormai consolidati e percorsi innumerevoli volte dai medical drama proposti dalle varie emittenti.
La situazione al Chastain Park Memorial Hospital, nel momento in cui si riprende il racconto, è in fase di cambiamento dopo che alla guida della struttura è arrivato il padre di Conrad Hawkins (Matt Czuchry), mentre Randolph Bell (Bruce Greenwood) è diventato amministratore delegato e non sta vivendo in modo particolarmente positivo il ruolo assunto dal giovane medico sul lavoro.
La première 00:42:30 segue quello che accade quando, durante un temporale, l'ospedale rimane senza corrente elettrica, dovendo quindi ricorrere al generatore di emergenza. Mentre l'ospedale scivola nell'oscurità e i medici e gli infermieri si trovano in difficoltà nel gestire i pazienti e le loro cure, Mina (Shaunette Renée Wilson) e il dottor AJ Austin (Malcolm-Jamal Warner) lottano contro il tempo per completare un'operazione a cuore aperto su un neonato prematuro, Conrad si ribella ancora una volta alle regole imposte dal Dottor Bell, e Nic (Emily VanCamp) deve occuparsi di una giovane che potrebbe ritrovarsi alle prese con un'infezione renale. La mancanza di elettricità rischia poi di assumere risvolti drammatici quando si scopre essere legata a un attacco hacker e non semplicemente a un calo di corrente causato dal temporale.
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Una serie in evoluzione
La serie cerca di infondere nuova linfa alla storia grazie all'evoluzione di alcuni protagonisti e alla promozione di alcuni interpreti, come Warner che ora diventerà una presenza costante in The Resident, modificando le dinamiche create in precedenza. Tra gli spunti che potrebbero risultare più interessanti nel nuovo ciclo di episodi non si può non citare la relazione tra Mina e Micah, legame che fa emergere il lato più vulnerabile e sensibile della dottoressa, abitualmente fredda e determinata nel lavoro e nella vita privata. Come ogni medical drama, nel mondo del Chastain Park non possono infatti mancare storie d'amore di vario tipo e i fan, almeno nella première, potranno essere felici della situazione di Conrad e Nic.
Tra i protagonisti è Emily VanCamp maggiormente a proprio agio nel ruolo dell'infermiera dalla personalità decisa in grado di risolvere i problemi in modi a volte estremi, ma molto creativi, e di mantenere la calma e il controllo necessari a superare gli ostacoli che si trova ad affrontare, senza neppure dimenticare il proprio lato più sensibile in grado di farle provare empatia nei confronti dei pazienti.
The Resident, tramite l'idealismo che caratterizza Conrad, figura che pone sempre al centro il benessere dei pazienti anche a costo di ribellarsi al sistema, continua poi a proporre sullo schermo televisivo i problemi che una struttura ospedaliera può affrontare nella realtà nel contesto contemporaneo: dalla mancanza di medicinali a causa dei costi elevati alla gestione non brillante delle proprie risorse ed emergenze. Il contrasto tra la mentalità degli amministratori e le buone intenzioni dello staff, almeno nei primi episodi della seconda stagione, appare sotto questo aspetto fin troppo estremizzato al punto da risultare quasi irrealistico, pur rendendo più intrigante il racconto.
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Nuovi arrivi nel cast
Tra gli elementi che potrebbero riservare più sorprese c'è poi la reazione di Bell alla potenziale condanna di Lane (Melina Kanakaredes), situazione che nella seconda puntata lo porta a compiere un crimine sintomo della sua situazione psicologica molto fragile, elemento che verrà quasi sicuramente esplorato in futuro.
Devon (Manish Dayal), invece, viene mostrato nell'inedita veste di insegnante dei nuovi arrivati tra lo staff medico, essendo così obbligato a mettere in riga un giovane troppo convinto delle proprie capacità, scena che però ricorda quasi come un riflesso proprio i suoi comportamenti, permettendo così agli spettatori di apprezzare i cambiamenti avvenuti nel corso delle puntate senza che siano risultati sforzati o irreali.
A far compiere dei passi in avanti alla serie tv c'è inoltre l'introduzione di nuovi personaggi come Julian, interpretata dalla guest star Jenna Dewan-Tatum, che sembra destinata a causare qualche problema sentimentale tra i medici dell'ospedale, e Marshall (Glenn Morshower), diviso tra la necessità di far quadrare i bilanci e i tentativi di migliorare il sostegno dato ai pazienti, scontrandosi con la mentalità un po' arrogante e opportunista di Bell e l'eccessiva bontà di Conrad.
AJ si rivela nella seconda stagione, puntata dopo puntata, una presenza capace di infondere leggerezza e sarcasmo nelle interazioni tra personaggi, come accade nella sequenza in cui Mina compie l'errore di pensarsi migliore dell'esperto chirurgo.
La terza puntata inedita si rivela poi particolarmente intrigante grazie all'inserimento di alcuni flashback che svelano nuovi lati del rapporto tra Conrad e Nic, aggiungendo nuovi strati di complessità a un personaggio femminile che nella prima stagione faticava a emergere, e proponendo nuovi dettagli relativi al ritorno dall'Afghanistan del personaggio di Czuchry, attore ormai con una grande esperienza nel portare in scena presenze carismatiche e al tempo stesso problematiche.
Bell, inoltre, diventa essenziale per sviluppare il contrasto con Marshall e Conrad, tensione che fa riavvicinare padre e figlio e al tempo stesso alimenta gli scontri all'interno della struttura medica, rendendo sempre più imprevedibile il comportamento del medico, alle prese con le conseguenze potenzialmente drammatiche causate dalle decisioni prese in passato.
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Una stagione in continuo miglioramento
Rispetto alla prima stagione, The Resident sembra essersi incamminata nella direzione giusta per compiere dei significativi miglioramenti nella narrazione e nella gestione dei personaggi, pur rispettando la tradizionale struttura delle emergenze mediche da risolvere, tra ostacoli di vario genere.
L'ottimo feeling che si è stabilito tra gli interpreti, anche grazie ai nuovi arrivi nel cast, sostiene con efficacia la narrazione che potrebbe risultare eccessivamente frammentata e discontinua. Assistere al lavoro e alla vita di Conrad, Nic, Mina, Devon e del dottor Bell risulta così ancora più piacevole e coinvolgente rispetto all'esordio del medical drama, rendendo la serie una buona proposta per chi continua ad appassionarsi alle storie di medici, infermieri e pazienti.