Ryan Gosling e Russell Crowe sono due degli attori più amati in tutto il mondo da ogni generazione di spettatori e, per presentare The Nice Guys, hanno trasportato nelle loro dichiarazioni il clima leggero e ironico, ma con sfumature più serie e drammatiche, che caratterizza il film che verrà distribuito nei cinema italiani dall'1 giugno.
Sul grande schermo si assisterà infatti alle indagini sulla misteriosa scomparsa di una ragazza, Amelia, che si scopre essere legata a una serie di omicidi avvenuti nel mondo dei film porno e a dei progetti criminali dalle radici fondate nell'ambiente politico.
L'equilibrio come arma vincente
La commedia a tinte action diretta da Shane Black che racconta le indagini di Jackson Healy e Holland March affronta quindi anche degli argomenti sociali e politici, lasciando forse però un po' di amaro in bocca, come ha ricordato il filmmaker: "Penso che ci sia decisamente una vena un po' agrodolce che caratterizza la vita di Russell e nei suoi film si rispecchia nel fatto che ci siano piccole vittorie, non incredibili trionfi. Se ricordate quello che accade ne Il gladiatore non vince davvero, siamo tutti felici che il personaggio interpretato da Joaquin Phoenix muoia ma per ottenere quella vittoria il gladiatore deve pagare un prezzo alto e deve lasciare andare questo mondo tormentato. E lo stesso accade in questo film: si mostra un mondo complicato in cui avvengono piccole vittorie non una grande ed è importante che si lasci trasmettere questa sensazione un po' amara".
Il lungometraggio riesce infatti a convincere, anche gli stessi interpreti, grazie all'ottimo equilibrio creato dalla sceneggiatura scritta da Black che ha ribadito come il segreto di realizzare un progetto convincente sia gestire nel modo più attento possibile i vari registri: "I film migliori, secondo me, sono quelli che variano e si differenziano".
Leggi la recensione del film: The Nice Guys: Crowe e Gosling più divertenti che letali
Una commedia dura, fresca e ironica
Gosling ha spiegato che è stato proprio questo il motivo per cui è rimasto conquistato dallo script: "Ho sempre sperato di poter mettere un po' di umorismo nei progetti drammatici che ho interpretato, vorrei che non venisse ogni volta eliminato del tutto ma invece accade. Dovrebbero andare di pari passo secondo me, invece l'umorismo alle volte non è visto di buon occhio. Ritengo che si debba considerare uno strumento perché se è realistico ti disarma e sei più ricettivo nei confronti del cazzotto emotivo che arriva. Dipende ovviamente dal filmmaker, Shane è stato molto aperto a ogni opportunità e a esplorare anche gli aspetti fisici. Per me è stato entusiasmante lavorare a un progetto di questo tipo perché con i film drammatici non sai mai se avrà lo stesso effetto sugli spettatori come lo ha su di te, a differenza delle commedie che puoi intuirlo immediatamente". Crowe ha invece rivelato come persino nelle gesta eroiche di Massimo ci fosse in realtà una sfumatura più leggera che forse lo spettatore non ha colto: "Anche in un progetto drammatico devi dare vita a dei momenti divertenti. Nel film Il Gladiatore ce ne sono molti: se vi ricordate quando ho decapitato una persona con due spade lì c'era il mio umorismo perché non ne avevo bisogno in realtà, avrei potuto farlo con una sola!". L'interprete di Healy ha però voluto sottolineare che in The Nice Guys non ci sono scene di violenza in stile videogame: "Le sequenze sono fresche e distanti da quelle che si potrebbero avere anche in un cartone animato. Se c'è una macchina che entra in una casa sfondandola è perché è accaduto veramente. C'è bisogno di parti più dure e violente nelle commedie più fisiche perché fanno da contrappunto".
L'importanza delle donne
A sostenere il progetto per il grande schermo anche dei personaggi femminili ben distanti da ogni stereotipo, costruite da Black in un modo preciso: " Credo che le donne del film siano all'altezza di quelle mostrate nei film noir, in cui c'è una specie di paranoia tra i sessi. C'è molta innocenza corrotta e secondo me questo lungometraggio è una fiaba: non è una coincidenza che ci siano unicorni e Pinocchio... è un approccio moderno alla storia dell'uomo che deve salvare la donna in pericolo ma ambientata in una città corrotta. Per questo motivo c'è la donna spietata, la femme fatale in fuga, e poi si è cercato di decostruire la figura del detective. E c'è questa adorabile ragazzina interpretata da Angourie Rice che è alle prese con decisioni da prendere ed è più intelligente di entrambi i protagonisti".
Un ruolo, quello di Holly, essenziale alla struttura e al messaggio del film: "Lei rappresenta la purezza e la sua vita potrebbe prendere due strade molto diverse, mentre il suo futuro dipende dalle scelte del padre che potrebbe farla crescere in un mondo con dei valori in cui crede oppure evolversi verso quella paranoia da film noir".
L'equilibrio è inoltre un elemento chiave anche nel rapporto con le donne, come ha ricordato Russell: "Credo che il nirvana sia nel trovare l'equilibrio, quando un uomo ama e rispetta la donna e viceversa. Quando c'è invece qualcuno che vuole fare il leader le cose non funzionano, bisogna camminare insieme".
La collaborazione tra attori
Passare dal registro drammatico a quello comico non ha inoltre rappresentato alcuna difficoltà per i due attori e Russell ha sottolineato, rivelando anche perché rispetta moltissimo il suo collega: "So che è difficile da credere ma è esattamente la stessa cosa, a prescindere che tu sia serio o divertente. Ed è quello che ho apprezzato quando ho iniziato a lavorare con Ryan: ho capito quanto fosse serio come interprete. Ci siamo messi a parlare, ci siamo concessi del tempo insieme e l'ho osservato mentre affrontava le cose e si impegnava al massimo. Ho veramente rispettato questo suo atteggiamento. Sul set Shane ci ha poi dato una buona dose di libertà: ha scritto la sceneggiatura ma non era rigido nel seguirla, si fidava di noi e del fatto che saremmo rimasti fedeli allo spirito della storia".
Da L.A. Confidential a The Nice Guys
Se forse è difficile immaginare ci siano citazioni nascoste del Gladiatore, il collegamento con L.A. Confidential è invece più chiaro e immediato, a partire dalla presenza di Kim Basinger nel cast, come ha spiegato Russell: "Una volta che Shane ha avuto nel cast Kim non si poteva evitare di avere un riferimento a L.A. Confidential! Non penso che nella caratteristiche dei personaggi ci sia qualcosa che ricordi il film ma è stato grandioso avere l'opportunità di lavorare ancora con lei. Non eravamo insieme nella stessa stanza da oltre dieci anni ed è stato bello rivederla".
Proprio il film che ha visto recitare insieme le due star può essere un buon punto di partenza per fare un breve bilancio della carriera ricca di successi di Crowe: "La cosa grandiosa del mestiere di attore è che i ruoli che ti offrono cambiano e si evolvono con il passare del tempo. C'è stato un tempo in cui ero sul set con registi che erano molto più vecchi di me e poi qualche anno fa è cambiato qualcosa e ora sono io il più anziano, il tempo va avanti e penso che solo le persone che vogliono rimanere legate a un certo tipo di ruolo hanno dei problemi nell'affrontare questa situazione. Io sono assolutamente felice nell'interpretare personaggi con i capelli grigi o ruoli da padre e forse quando avrò 70 anni realizzeranno un remake di Sul lago dorato e io avrò l'opportunità di recitare in quel progetto".
Dopo tanti anni di attività si potrebbe pensare che un attore del calibro del premio Oscar abbia modificato il suo approccio a potenziali nuovi progetti, invece lo spirito è sempre quello degli inizi: "Prendo le mie decisioni in base alla sceneggiatura: se la storia mi coinvolge e mi emoziona accetto la parte. Si tratta sempre della narrazione. Non posso predire cosa mi entusiasmerà e penso che sia per questo che se guardate al mio curriculum lo vedete così differenziato: perché passo da un personaggio all'altro senza voler essere identificato con un solo tipo di personaggio".
Una serie in grado di "trasformarti": Young Hercules
La carriera di attore di Russell Crowe è stata affiancata nel corso degli anni anche dalla sua passione per la musica, pur avendo scelto un nuovo modo di affrontare le esibizioni live: "Sì, sto ancora componendo e scrivendo musica e non ho mai smesso di suonare appena ne ho l'opportunità, cambiando band in base all'occasione. A un certo punto, nel 2003, ho però percepito come un limite continuare a farlo a livello pubblico, quindi ho deciso che posso farlo per me stesso. Non dobbiamo spendere soldi in pubblicità o in promozione fin dal 2006 grazie all'arrivo dei social media. Avvisiamo dei concerti via Twitter e i biglietti vanno esauriti in pochissimo tempo, nessuno magari recensisce i nostri live ma continuiamo a esibirci perché amiamo farlo".
Russell ha poi scherzato con Ryan, alle prese con chi gli ha chiesto come vive il suo essere diventato un sex symbol in tutto il mondo, situazione che a quanto pare non causa alcun problema, anzi, alla star che ha risposto simpaticamente: "Mi sento piuttosto a mio agio con questa definizione, mi piace".
Il feeling tra i due attori è uno degli elementi più apprezzati anche dalla critica del film di Black e verrebbe spontaneo pensare che Crowe e Gosling abbiano preso ispirazione dai grandi comici del passato, tuttavia non è proprio andata così. Russell ha rivelato: "Io prevalentemente ho guardato Ryan recitare nella serie Young Hercules". Affermazione che ha dato vita a una gag piuttosto esilarante, portando Ryan a rispondere: "E' esattamente con quella serie che ho iniziato a sentirmi sexy, davvero è tutto nato da lì". Il motivo di questa svolta sexy l'ha spiegato quindi Russell: "E' perché l'hai girato in Nuova Zelanda, è dove si trova a livello globale la fonte dell'essere sexy".
Le fonti d'ispirazione per March e Healey
Ritornando serio, Gosling ha chiarito: "Mentre stavamo lavorando insieme in realtà non abbiamo fatto riferimento a nessuna coppia del passato. E' stato Shane Black il maestro nel dare vita a questi personaggi, già nella sceneggiatura. Ci sono coppie grandiose ma questi sono personaggi unici e originali, quindi abbiamo pensato fosse già una sfida portarli in vita così come erano". Ovviamente i due erano consapevoli dei confronti con le icone della comicità: "Io e Ryan, comunque, siamo cineasti e conosciamo Laurel e Hardy, Abbot e Costello, Crosby e Hope, Wilder e Pryor... sappiamo che ci sono delle differenze nelle dinamiche e non abbiamo cercato di replicare nessuno, i personaggi erano già pronti sulla sceneggiatura, abbiamo solo cercato di portarli in vita rispettando lo spirito voluto da Shane".
Parlando di performance, anche Joel Silver è stato coinvolto nelle battute dei due "bravi ragazzi". A chi gli chiedeva se avesse intenzione di tornare davanti alla macchina da presa dopo la sua esperienza in Chi ha incastrato Roger Rabbit?, il produttore ha girato la domanda a Ryan, rivelando che è il suo agente: "Sono felice che tu me l'abbia chiesto. Joel è il migliore attore di sempre e se andate online potete vedere il video in cui sta urlandoci contro perché non siamo abbastanza attivi su Twitter ed è davvero una performance fantastica e dico soltanto che è in profumo da Oscar. Era una delle cose difficili dell'esperienza di lavorare sul set: qualsiasi cosa stessimo facendo non era mai interessante quanto quello che stava facendo Joel distante dalle telecamere, vorrei veramente che ci fosse la possibilità di vedere quel film". Una prova che secondo Crowe potrebbe conquistare l'Academy: "Come tutti sapete gli Oscar dal prossimo anno avranno più categorie e una di queste sarà Miglior attore in una gag per i social media".
I progetti futuri dietro la macchina da presa
I due protagonisti del film sono anche registi e nel loro futuro ci sono altri progetti dietro la macchina da presa. Ryan ha ad esempio in preparazione più di un potenziale lungometraggio: " Sto preparando due film e spero che uno sia pronto per il prossimo anno" - aggiungendo poi scherzando - "e ho la speranza che Joel faccia parte del cast".
Russell, invece, è ancora alla ricerca del progetto giusto dopo The Water Diviner:, ma ha grandi ambizioni: "Non mi sono mai sentito più a mio agio su un set rispetto a quando ne ero io il responsabile, dando il ritmo e le tempistiche giorno per giorno e prendendo tutte le decisioni sulle inquadrature, sui movimenti di camera, sulla gestione degli attori. Quindi voglio ritornare a farlo ma tutto quello che mi viene proposto è un po' odioso e noioso, mentre io punto in grande. Ho sempre voluto lavorare a una grande tela ed essere come Tiziano! Sarò quindi paziente, sto sviluppando dei progetti da solo ma bisognerà attendere per scoprire cosa accadrà. E Ryan ha fatto un lavoro grandioso con il giovane Ercole, voglio convincerlo a essere il giovane Cesare!".
Da attori, invece, i prossimi impegni sul set per entrambi sono importanti e molto attesi. Affrontando il tema del sequel diretto da Denis Villeneuve, Gosling ha spiegato: "Non posso dire niente su Blade Runner perché in realtà c'è un cecchino che controlla le mie mosse e se rivelassi qualcosa sarebbe la mia fine. Posso solo dire che inizieremo a girare presto".
Remake, reboot, sequel: nessun pregiudizio
Crowe lavorerà invece a The Mummy, ma il riprendere idee del passato sembra non essere affatto un punto debole dell'attuale tendenza di Hollywood: "In questo ambiente è difficile capire cosa sia veramente il remake. Se pensiamo al mondo del teatro, ogni anno o quasi c'era un nuovo attore che interpretava Amleto e a tutti andava bene. Reciterò in The Mummy, con un piccolo ruolo, e potrebbe essere considerato un remake ma non è un rifacimento della storia come è stata fatta in precedenza. L'enfasi degli studios attualmente è su cose che le persone già conoscono ma le risorse sono a un altissimo livello di creatività. La Universal potrebbe rivisitare tutti i film classici del passato e le storie sono tutte legate insieme". Come si potrebbe quindi paragonare la direzione presa dalle case di produzione? Secondo Russell "E' un po' come invecchiare con grazia, bisogna accettare come si evolve la situazione. Attualmente questa è la realtà dell'industria cinematografica. Ho provato a evitare il mondo dei supereroi: ho interpretato il padre di Superman e mi va bene, non devo contribuire ulteriormente. In prospettiva è però un'ottima idea. Se si affronta una storia classica conosciuta, come quella di Jekyll & Hyde, ma da una prospettiva diversa, magari simile ad A Beautiful Mind, il risultato è originale e incredibile".
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Nessun pregiudizio nei confronti di remake, reboot e sequel nemmeno da parte di Ryan che spiega perché alle volte danno vita a qualcosa di grandioso: "Quello che era entusiasmante di The Nice Guys è che era del materiale originale, non basato su un libro, o uno show televisivo o altro. C'erano personaggi originali e una storia particolare, una cosa rara che mi è subito apparsa una grande opportunità. Io non ho però problemi con remake o sequel, dipende da come vengono realizzati. Con Blade Runner, ad esempio, è un film che ho amato ed è una storia che può continuare. Da ragazzino amavo i sequel perché mi piaceva l'opportunità di ritornare in un mondo e scoprire cosa accadeva ai personaggi. Con l'avvento delle serie tv, se pensate a un serial come I Soprano, si vede il personaggio evolversi ed è quindi un'opportunità di approfondire i personaggi e la storia, come accade con i sequel".