Paolo Sorrentino e Jude Law tornano alla Mostra del Cinema di Venezia: a ben tre anni di distanza da The Young Pope, il regista napoletano e il divo britannico hanno presentato infatti in conferenza stampa a Venezia 2019 il sequel della serie televisiva co-prodotta da Sky, HBO e Canal+, The New Pope. Otto episodi che andranno in onda in autunno su Sky Atlantic, con John Malkovich come new entry di lusso all'interno del cast: il grande attore americano compare infatti, a partire dalla seconda puntata, nelle vesti del personaggio del titolo, Papa Giovanni Paolo III, e i due episodi proiettati in anteprima alla Mostra già preludono ai conflitti e ai giochi di potere in seno alla Chiesa Cattolica, sulla falsariga del precedente The Young Pope.
Nell'assolata e umidissima domenica veneziana abbiamo incontrato dunque il team dietro a The New Pope, incluso il Vice-Presidente di Sky Italia, Nicola Maccanico, che ha aperto la conferenza stampa sottolineando l'unicità di un prodotto di questo tipo: "Un progetto internazionale che travalica i confini dell'Italia". Ma ad accompagnare Paolo Sorrentino e i suoi due protagonisti c'erano anche gli altri componenti principali del cast internazionale della serie tv, in cui ritroviamo le attrici francesi Cécile de France e Ludivine Sagnier, lo spagnolo Javier Camara e il "nostro" Silvio Orlando, sempre nei panni dell'ambiguo Cardinale Angelo Voiello.
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Gli attori e i personaggi
A turno, ciascun interprete ha preso la parola per commentare il proprio personaggio e i suoi cambiamenti rispetto a The Young Pope, nonché l'esperienza di farsi dirigere in Italia da Paolo Sorrentino.
Jude Law: Qui a Venezia è emersa l'idea della serie e ne abbiamo parlato con Paolo. In The New Pope Lenny Belardo poteva andare verso qualunque direzione: avevamo tante belle idee e realizzarle è stato meraviglioso.
John Malkovich: Sono nuovo nella serie, in realtà non interpreto il new pope ma il new new pope. Avevo visto The Young Pope e gli altri lavori di Paolo: ci siamo incontrati un anno e mezzo fa in Italia, e ho accettato la sua proposta perché avevo amato la prima stagione. Il Vaticano e la religione sono argomenti che mi interessano molto. Paolo colloca i personaggi in un contesto geografico preciso e unisce anche l'aspetto spirituale, ed è unico nel modo in cui sceglie gli attori. The New Pope è stato un lavoro collettivo, qualcosa che è accaduto perché dietro c'è stato uno sforzo enorme; e ci siamo divisi i compiti in maniera paritaria.
Ludivine Sagnier: Nella prima stagione il mio personaggio, Esther, rappresentava un'immagine di purezza e di fede. Ne ho parlato a lungo con Paolo, perché volevo che questa purezza si evolvesse in modo oscuro, quindi abbiamo lavorato in tale direzione.
Javier Camara: Abbiamo girato nella Città del Vaticano; per un attore spagnolo come me essere a Roma, il luogo dove Federico Fellini ha realizzato la maggior parte dei suoi film, è stato come essere in paradiso.
Cécile de France: Sono stata fortunata: nella seconda stagione il mio personaggio, Sofia, diventa una figura più complessa e il pubblico conoscerà maggiormente la sua intimità. Sofia ha una vita privata con il marito, ma ama anche il proprio lavoro.
Silvio Orlando: Il mio inglese è molto migliorato, ma adesso devo lavorare sull'italiano! Io sono entrato in questa serie da 'abusivo', ritrovandomi in mezzo a un cast prestigioso. Da allora ho acquistato un po' di fiducia, e nella seconda stagione il mio personaggio ha raggiunto la massima maturità. Paolo ti dà degli spartiti meravigliosi e questo crea uno stato di agitazione che ti porta a fare cose che mai avresti immaginato.
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Paolo Sorrentino, quali sono i principali cambiamenti da The Young Pope a The New Pope?
Paolo Sorrentino: In The Young Pope raccontavamo il Vaticano visto dall'interno, mentre in questa nuova stagione vengono analizzati soprattutto i rapporti fra il Vaticano e il mondo esterno. Inoltre si parla di temi legati all'attualità, dai migranti ai fondamentalismi religiosi.
Jude Law, cosa ti spinge ad accettare ruoli e progetti così diversi, da The New Pope alla saga di Animali fantastici?
Jude Law: Ruoli come il mago Albus Silente o il Papa costituiscono sfide diverse e ti offrono qualcosa in cui investire. In entrambe le occasioni, ho accettato in base a quel che mi offriva il regista e mi sento fortunato.
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Nel settimo episodio, Lenny compare in scena quasi completamente nudo: come vi siete posti rispetto all'idea di mostrare la nudità maschile in TV?
Paolo Sorrentino: Per ora avete visto solo due episodi, ma in tutta la serie il nudo è molto ben distribuito fra donne, uomini... e perfino animali!
Jude Law: Quello che avete visto nel settimo episodio non è neppure il costume più piccolo che ho dovuto indossare: c'è un'altra scena in cui ho un costume davvero minuscolo, in pratica è come se indossassi un tovagliolo! Da ragazzo ho visto un film di Peter Greenaway, L'ultima tempesta, in cui John Gielgud, che all'epoca aveva già ottant'anni, in una scena recitava completamente nudo, e ho pensato che fosse fantastico!
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Una parte della nuova serie è ambientata proprio qui al Lido di Venezia: come mai?
Paolo Sorrentino: Perché la mia teoria è che la vita è breve e quindi dobbiamo stare soltanto nei posti belli. La scena in spiaggia però l'abbiamo girata ad aprile: l'acqua allora era fredda e il Lido appariva meno attraente rispetto ad ora.