The Morning Show 2, la recensione: la stagione della consapevolezza

La recensione di The Morning Show 2: arriva su AppleTV+ dal 17 settembre la seconda stagione della serie con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, più cinica e consapevole.

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The Morning Show 2: Hasan Minhaj e Reese Witherspoon in una scena della nuova stagione

Cominciamo la recensione di The Morning Show 2 con un endorsement sincero: è difficile trovare una serie non interessante su AppleTV+. Il servizio di streaming di Apple è giovane (ha debuttato il primo novembre 2019) e ha un catalogo non vastissimo, ma ogni titolo si distingue per originalità, cura nella scrittura e cast importante. Si va dalle commedie come Mythic Quest e Ted Lasso, ambientate nel mondo dei videogiochi e del calcio, ma con un punto di vista inaspettato, alla fantascienza pura, come l'attesissima Foundation.

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The Morning Show 2: Jennifer Aniston e Reese Witherspoon in una scena della seconda stagione

L'ape regina, anzi, le api regine del catalogo Apple sono però senza dubbio le protagoniste di The Morning Show: Jennifer Aniston e Reese Witherspoon sono stati tra i primissimi volti ad apparire sul servizio di streaming e a guadagnarsi dei premi importanti. Jennifer Aniston e Billy Crudup hanno infatti vinto entrambi un Emmy. Con la benedizione dell'Academy of Television Arts & Sciences, la serie creata da Jay Carson a partire dal romanzo di Brian Stelter "Top of the Morning: Inside the Cutthroat World of Morning TV" si è immediatamente guadagnata il titolo di "prestige drama".

Nata in pieno clima anti Donald Trump e #MeToo, la serie segue le vicende private e pubbliche dei presentatori del Morning Show di un'importante rete televisiva americana, la fittizia UBA. Alex Levy (Aniston) e Mitch Kessler (Steve Carell) sono i volti di punta del network, amatissimi dal pubblico. Quando Mitch viene coinvolto in uno scandalo sessuale, la rete lo licenzia e al suo posto viene ingaggiata Bradley Jackson (Witherspoon), volto fresco di un tg locale, che si dichiara costantemente alla ricerca della verità. Alla fine della prima stagione abbiamo visto Alex e Bradley fare squadra, puntando il dito contro la UBA ed esortando le vittime di molestie a parlare. La The Morning Show 2 è ambientata nove mesi dopo e tutto è drasticamente cambiato.

The Morning Show 2: ci sono anche Valeria Golino, Julianna Marguiles e la pandemia

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The Morning Show 2: Greta Lee e Billy Crudup in una scena della nuova stagione

L'ultima volta che abbiamo visto gli studi televisivi della UBA tutto sembrava possibile: nonostante la tragedia le protagoniste si alleano per migliorare le cose, esponendosi per il bene comune. Pochi mesi dopo quell'euforia è completamente scomparsa: Alex è scappata, lasciando Bradley con un nuovo co-presentatore. Mitch anche è fuggito, ritirandosi in Italia. Nel frattempo è arrivata la pandemia di Covid: come già fatto in altri titoli Apple (Mythic Quest: Raven's Banquet e Mr. Corman), sceneggiatori e produttori (stavolta tra i produttori esecutivi figurano anche Aniston e Witherspoon) hanno deciso di riscrivere gli episodi, incorporando la realtà nella storia.

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Ecco quindi che riviviamo fatti recentissimi: la prima volta che viene detto al tg "distanziamento sociale", le istruzioni per lavarsi bene le mani, il lockdown italiano. Nel frattempo anche i rapporti tra i protagonisti sono stati letteralmente travolti dagli eventi: Bradley sta per essere licenziata, Corey (Cudrup) rivuole ingaggiare Alex, Mitch conosce una documentarista (Valeria Golino, che nella seconda puntata ha un monologo molto interessante sui diversi tipi di femminismo) che vuole realizzare un film su di lui. Nel frattempo arriva anche una nuova figura ad alterare ancora di più gli equilibri: Laura Peterson, volto storico della rete, interpretato da Julianna Margulies (Alicia Florrick in The Good Wife).

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The Morning Show 2: Julianna Margulies in una scena della nuova stagione

Il fervore rivoluzionario era un fuoco di paglia: queste donne, esattamente come gli uomini che hanno fatto crollare, sono egocentriche, pronte a pugnalarsi alle spalle, molto più concentrate sulla propria carriera che a preoccuparsi degli altri. Il sistema ha inghiottito anche loro molto tempo fa. In dieci episodi vediamo le loro debolezze, i loro difetti, la loro presa di coscienza e la loro volontà di non liberarsene, scegliendo di conviverci. Una svolta amara quanto realistica: i protagonisti in questa seconda stagione sono tutti molto più consapevoli, ma non per questo migliori. E quindi orribilmente umani.

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Tra volti che se ne vanno e nuovi personaggi (verso la fine di questi dieci episodi arriva anche Will Arnett e siamo certi che avrà un ruolo sempre più importante) la costante della serie rimane il mefistofelico Cory Ellison di Billy Cudrup. È lui a tessere i fili della rete, a confondere giornalisti e piani alti di parole, arrivando perfino a dire che "stanno combattendo una guerra per l'anima dell'universo", quando invece dietro al suo sorriso smagliante si nasconde un'anima nera, con la volontà di auto conservarsi, di continuare a gestire il potere, di distribuirlo a suo piacimento soltanto per fare in modo che niente cambi.

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The Morning Show 2: Billy Crudup nella seconda stagione

In questa stagione si litiga molto, si urla, ma alla fine non si risolve niente: ci si divide di volta in volta in vittime e carnefici, con poca comprensione per le prime e troppa indulgenza per i secondi, almeno fino a quando non perdono potere e vengono quindi ipocritamente fatti uscire di scena, mentre poco prima invece si erano chiusi tutti e due gli occhi per convenienza. Nemmeno la morte riesce davvero a scuotere l'egoismo di queste persone privilegiate, che dovrebbero cercare la verità, dovrebbero informare gli spettatori e invece sono soltanto devoti alla loro immagine, al loro successo.

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The Morning Show 2: Reese Witherspoon in una scena della nuova stagione

Chi controlla i giornalisti? A giudicare da The Morning Show nessuno, almeno quelli televisivi: in quegli studi apparentemente perfetti si consumano tradimenti, soprusi, violenze psicologiche, occultamento della verità, tutto nascosto dietro sorrisi finti impeccabili, bianchissimi e curati da un dentista sicuramente pagato profumatamente. Il racconto della realtà è uno spettacolo più che un notiziario. Non c'è quindi nessuna speranza? No, almeno fino a quando qualcuno che ha il potere di farlo non decide di interrompere il meccanismo. Ma chi vuole davvero assumersi questa responsabilità e questo rischio quando in ballo ci sono fama, soldi e successo? Quando ogni decisione è sempre influenzata dal mercato? E adesso pubblicità, almeno fino alla terza stagione.

Conclusioni

Come scritto nella recensione di The Morning Show 2, in questi 10 nuovi episodi vediamo diverse facce nuove molto note (Julianna Margulies, Valeria Golino, Will Arnett) e ritroviamo i protagonisti della prima stagione, più consapevoli ma non per questo migliori. I temi affrontati si espandono: non solo il #MeToo, ma anche razzismo, la dipendenza, la pandemia (inserita negli episodi riscrivendoli, scegliendo di raccontare la contemporaneità), ma i personaggi mostrano sempre di più il proprio egocentrismo, il cinismo e la volontà di agire soltanto nel proprio interesse. Una stagione più frammentata rispetto alla precedente e più amara, ma che continua a farci chiedere cosa faranno i protagonisti e i loro sorrisi di circostanza.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.7/5

Perché ci piace

  • Julianna Margulies è una new entry di prestigio.
  • Billy Cudrup continua a divertirsi (e a divertici) con monologhi sempre più esagerati.

Cosa non va

  • Questa stagione è più frammentata rispetto alla precedente.
  • La rappresentazione dell’Italia (ferma ancora a canzoni di decenni fa) è un po’ stereotipata.
  • L’interruzione delle riprese e la riscrittura degli episodi per via della pandemia si fanno sentire.