The Misfits, la recensione: un heist-movie che sbaglia il colpo

La recensione di The Misfits, film dove Pierce Brosnan veste i panni di un esperto ladro che si ritrova coinvolto in una rapina dalle molteplici implicazioni in quel di Abu Dabhi. Stasera in onda su Rai 2.

The Misfits, la recensione: un heist-movie che sbaglia il colpo

I "The Misfits" sono una banda di ladri internazionale, impegnata nel rubare ai ricchi per dare ai poveri, come una sorta di novelli Robin Hood. Il team è formato da Violet (esperta di arti marziali), da Ringo (mago del travestimento), da Wick (addetto agli esplosivi) e dal misterioso Principe, colui che finanzia le operazioni in giro per il mondo.
Come vi raccontiamo nella recensione di The Misfits, i quattro intendono reclutare per il loro nuovo colpo una vera e propria celebrità, ovvero il famosissimo ladro Richard Pace, appena evaso da un carcere di massima sicurezza.

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The Misfits: una scena del film

Questi inizialmente rifiuta l'idea di collaborare con loro ma quando scopre che la figlia Hope, che ha seguito le orme paterne, vi prenderà parte, accetta di aiutare i criminali gentiluomini nella loro missione. Missione che non ha esclusivamente lo scopo di mettere le mani su un'ingente quantità d'oro, ma soprattutto impedire che quest'enorme ricchezza possa essere utilizzata dai Fratelli Musulmani per preparare nuovi e devastanti attentati in Occidente. Hope si troverà anche ad affrontare una sua vecchia conoscenza, ovvero il subdolo uomo d'affari Schulz, con cui ha un conto da regolare...

Il passo più lungo della gamba

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The Misfits: un momento del film

Come si può intuire dalla sinossi appena esposta ci troviamo davanti ad una sceneggiatura fortemente ingenua e derivativa, dozzinale nell'affrontare un argomento spinoso come quello del terrorismo in maniera così superficiale, tanto che The Misfits è stato oggetto di diverse controversie in alcuni Paesi arabi. Si affrontano infatti tematiche delicate con un approccio del tutto scanzonato quando non demenziale, affondando in stereotipi di sorta che dipingono una Abu Dhabi del tutto caricaturale. La capitale degli Emirati è infatti qui rappresentata come una metropoli da cartolina, con feste e sfarzo ai massimi livelli, e l'ipotetico fascino di un contorno così lussuoso viene ben presto meno per via di uno stile che punta su un'estetica tronfia e gratuita, tra hotel cinque stelle e macchine da milioni di dollari che scorrazzano per le immense strade locali.

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Tempi che furono

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The Misfits: Pierce Brosnan e Mike Angelo in una scena del film

Dispiace vedere come un regista un tempo efficace quale Renny Harlin, autore di cult del cinema action anni Novanta quali 58 minuti per morire - Die Harder (1990) e Cliffhanger (1993), sia qui caduto in certe ingenuità e altrettanto infelice è la partecipazione di un Pierce Brosnan che diventa una sorta di deus ex machina per tutte le occasioni, con l'ombra di 007 che continua a seguirlo tra battute ad effetto e un fascino sornione nell'approcciarsi alle figure femminili. D'altronde è in ogni caso l'ex James Bond la punta di diamante di un cast improbabile, dove si possono riconoscere la sempre splendida Jamie Chung nei panni dell'eroina kung-fu della situazione e Tim Roth a gigioneggiare nell'ennesimo ruolo da bizzarro villain. Peccato che siano proprio i personaggi e le relative caratterizzazioni a non funzionare per nulla, finendo per essere semplici macchiette all'interno di una storia priva di perché.

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The Misfits: una sequenza del film

Non è un caso che per introdurre i protagonisti e il relativo background ci si affidi per buona parte al fastidioso voice-over di uno dei membri della banda, pronto ad esporci per filo e per segno vizi e virtù dei suoi compagni e dei cattivi da affrontare. Un inizio già fagocitante che ci spara in faccia informazioni in serie con uno slang veloce e frenetico e che può dare un'idea di quanto avrà luogo da lì a venire: un caos spesso fuori controllo, che si trascina per novanta minuti che sembrano molti di più. La comicità è di grana grossa e le dinamiche da heist-movie sono di una banalità sconcertante, con tanto di preparazioni e relative anteprime del piano da mettere in atto. Anche il versante action non brilla, con una manciata di inseguimenti su quattro ruote tra le dune del deserto e un paio di sequenze di combattimento a mani nude che sembrano non tener conto di quanto il filone delle arti marziali, sia occidentale che orientale, abbia detto negli ultimi anni.

Conclusioni

Un esperto e affascinante ladro - con il volto piacione di Pierce Brosnan - viene reclutato da una banda di ladri internazionali, con l'obiettivo di rubare un'ingente quantità d'oro che potrebbe finanziare attacchi terroristici organizzati dai fratelli musulmani. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di The Misfits, ci troviamo di fronte ad una produzione dozzinale e ideologicamente misera nel suo adattare logiche leggere e filo-demenziali ad argomenti ben più complessi, che anche se approcciati in un'ottica di genere meriterebbero maggior attenzione. Il problema del film non è soltanto narrativo ma anche in una messa in scena stanca e priva di guizzi, che si affida a soluzioni abusate e ridondanti nel tentativo di strizzare l'occhio allo spettatore medio, senza riuscire però a essere effettivamente cool per riuscire nel suo intento - e il flop al botteghino non ha fatto che confermarlo.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.3/5

Perché ci piace

  • Pierce Brosnan tenta con il suo fascino da ex 007 di salvare la situazione...

Cosa non va

  • ... ma la sceneggiatura mediocre e il resto dell'anonimo cast non gli semplificano la vita.
  • Il regista Renny Harlin è qui una pallida copia di un tempo e dirige seguendo un bignami di genere, già superato da almeno un decennio abbondante.
  • La storia è controversa nel suo approcciarsi a tematiche spinose con un approccio più demenziale che leggero.