Ci sono film che, più che nascere sotto una cattiva stella per questioni produttive, riescono a inimicarsi il pubblico fin dal primo ciak e creare intorno a sé un'aura negativa fin dai primi leak e teaser trailer usciti. Uno dei titoli emblema di questo trend tossico da parte del pubblico e della critica è sicuramente The Marvels, rimandato a novembre 2023 e nato come sequel di Captain Marvel per poi diventare un team-up al femminile che voleva provare a portare una maggiore affezione verso la sua interprete Brie Larson, notoriamente poco amata.
Prima di tutto, è arrivato in un momento che rappresenta il culmine della stanca oramai subita da un paio d'anni dai fan del Marvel Cinematic Universe, che non riescono più a stare dietro ai tanti prodotti in uscita - ridotti drasticamente nel 2024, con infatti un solo film in uscita - Deadpool 3, parte del precedente universo Fox che non era ancora condiviso con l'MCU - e due sole serie ufficiali - Echo, già arrivata poiché rimandata da fine 2023 e Agatha: Diari di Darkhold, a cui potrebbe aggiungersi solamente Ironheart. Ora che The Marvels è disponibile su Disney+, ci sembra il momento perfetto per provare a fare un punto su meriti e demeriti della pellicola, additata come il peggior film del MCU. Ma lo è per davvero**?
the Marvels: un film tagliuzzato
Uno dei difetti più rilevanti del film - come spiegato anche nella nostra recensione - è la disomogeneità dei tre atti: più riusciti l'incipit e l'epilogo, un grande pasticcio quello centrale nonché il vero sviluppo della trama raccontata. Una storia che parte da uno scambio triplo carpiato tra le tre protagoniste: la Carol Danvers di Brie Larson, la Monica Rambeau di Teyonah Parris (WandaVision) e la Kamala Khan di Iman Vellani (Ms. Marvel). Non più un buddy movie a due come il primo Captain Marvel, bensì un lavoro di squadra a tre. Proprio quel continuo switch e le scene action - parte fondamentale di un cinecomic - che ne derivano dimostrano la mano della regista Nia DaCosta.
A livello visivo, però, avrebbe dovuto affidarsi maggiormente all'impronta fumettistica e teen già utilizzata sapientemente in Ms. Marvel: in fondo il punto di vista attraverso cui assistiamo da spettatori a questa storia è proprio quello di Kamala, fino alla fine del film. Oppure trovarne tre ben distinte, una per ognuna dei personaggi titolari, e farle procedere parallelamente fino alla fine, ma così non è stato. Siccome la pellicola si concentra sul tema della famiglia, ridondante e abusato ma sempre molto caro a Mamma Marvel, è quando viene coinvolto il nucleo pakistano di Kamala che le risate sono più riuscite e assicurate, sempre perché è il suo il punto di vista più forte e incisivo: peccato quindi che non si sia puntato su quello, dato che il rapporto tra Carol e Monica risulta molto meno coinvolgente e interessante per il pubblico.
Cosa sta succedendo in casa Marvel Studios?
La sequenza musical (occhio allo spoiler...)
Questo paragrafo potrebbe risultare leggermente spoileroso se non avete ancora visto The Marvels. Purtroppo è altrettanto evidente il montaggio discontinuo che ha attraversato la produzione del film, probabilmente fino all'ultimo. Apprezzabile infatti la durata risicata della pellicola, che allo stesso tempo però accelera fin troppo alcune sequenze ed evoluzioni dei personaggi. Non sembrano sempre coinvolti gli attori a partire dal Nick Fury di Samuel L. Jackson, già rovinato dalla serie Secret Invasion dopo essere stato uno dei personaggi cardine per la nascita del Marvel Cinematic Universe, tanto da influenzare gli stessi fumetti della Casa delle Idee. Qui si risolleva un po' la sua caratterizzazione, che però rimane relegato al ruolo di macchietta-spalla per l'intero lungometraggio.
Emblematica, per l'aura negativa legata alla pellicola con cui abbiamo aperto il nostro speciale, è sicuramente la sequenza musical che arriva a metà film. Carol Danvers diventa una sorta di Principessa Disney con tanto di effetto straniante per lo spettatore - aspetto che con il doppiaggio diviene ancora più accentuato, data la tradizione della Casa di Walt di tradurre in italiano le canzoni dei suoi Classici - complice un escamotage narrativo abbastanza debole, legato alle usanze di un popolo dello spazio. È come se i Marvel Studios non si siano resi conto che si tratta di una sorta di conferma verso i fan più tossici che hanno accusato la Casa di Topolino di aver disneyazzato ogni loro prodotto, edulcorandolo, man mano che hanno acquisito i vari brand, come appunto quello della Marvel.
Dopo l'epica, la velocità: la saga Marvel sta diventando una grande scena post-credit?
La scena post-credits
Da questo momento occhio agli spoiler se non avete ancora visto il film, quindi siete avvisati nel proseguire la lettura. Altro argomento dibattuto del film - che però gioca a suo favore, riflettendoci un attimo, è la scena post-credits. Anzi, a dire il vero, non si tratta di una scena post-credits ma di quella finale del film. Questo è già un sentore di voler migliorare il percorso produttivo dei propri prodotti da parte dei Marvel Studios, non rendendo più il loro "contenuto extra" il momento clou ma un vero e proprio epilogo del film: non solo Monica Rambeau dispersa nello spazio, dove è stata recuperata nientemeno che dagli X-Men della Fox - pronti a tornare quindi in questo nuovo e definitivo universo condiviso, come già fatto dai vari Spider-Man e presto da Deadpool. Ma anche e soprattutto la nostra Kamala Khan pronta a fondare gli Young Avengers, recandosi dalla Kate Bishop di Hailee Steinfeld, che abbiamo conosciuto e apprezzato in Hawkeye, citando anche la figlia adolescente di Ant-Man (la Stature di Kathryn Newton). Le due imbastiscono una scenetta divertente che prende in giro proprio gli ingaggi e reclutamenti tipici delle origin story supereroistiche e di quanto proprio Nick Fury fece con gli Avengers per dare il via all'MCU.
Una sorta di cerchio che si chiude e passa ufficialmente il testimone alla nuova generazione, quella dei Giovani Vendicatori, molto importanti nei fumetti contro Kang e che potrebbero rivelarsi altrettanto fondamentali al cinema. Una scena, lo ribadiamo, non messa a postilla della pellicola ma come suo compimento, e non solo della storia ma anche del personaggio di Kamala, che ha trovato ufficialmente il suo ruolo all'interno del maxi-progetto. Scusate se è poco, dato che si tratta delle due giovani promesse più accattivanti e riuscite tra le nuove leve supereroistiche. Forse l'inizio di una (s)quadra è stato trovato.