Era ormai chiaro da metà stagione, ma finalmente The Mandalorian 3 mostra i muscoli ed entra a gamba tesa sul percorso orizzontale della storia. La scorsa settimana Din Djarin (Pedro Pascal) e Bo-Katan (Katee Sachoff) risolvevano un mistero da detective noir su Plazir-15 in compagnia dei cameo di Jack Black, Lizzo e il mitico Christopher Lloyd (è anche nato un meme: The Man in the DeLorean!), riuscendo a riconquistare anche la flotta dei mandaloriani ex compagni di Bo e alla stregua di Axe Woves. Alla fine Kryze ottiene legittimamente la Dark Saber da Din, che sceglie di riconoscerla come leader del popolo mandaloriano affidandole il destino di tutti i clan e le tribù ancora sparse per la galassia.
Pensavamo che il passato di Bo la rendesse molto più egoista e maliziosa del previsto, considerando un suo possibile tradimento in favore degli alleati di Moff Gideon (Giancarlo Esposito) e dell'Impero, magari per il possesso di Mandalore o una semplice amnistia per il suo popolo, e invece ci sbagliavamo. Il settimo e penultimo episodio di The Mandalorian 3, intitolato Le Spie, comincia infatti a tirare le somme dell'intreccio narrativo e preparare il terreno per il debutto di Ahsoka la prossima estate e anche dell'annunciato lungometraggio di Dave Filoni, che ricordiamo chiuderà tutte le storyline aperte nelle serie Disney+ ambientata nel periodo della Nuova Repubblica.
[ATTENZIONE, SPOILER A SEGUIRE]
Alla riconquista della Grande Forgia
L'episodio si apre su di una Corouscant dipinta a mo' di Blade Runner nell'atmosfera, piena di neon, grigia, notturna e con una delicata condensa d'umidità a incorniciare il tutto. Seguiamo Elia Kane (Katy O'Brian) nei bassifondi della città-pianeta dove in un vicolo la sta aspettando un droide imperiale per metterla in comunicazione con Moff Gideon. Alla fine l'ex-ufficiale è sopravvissuto come c'era da aspettarsi, nascosto in un luogo sicuro a complottare insieme al Consiglio Ombra dei sopravvissuti imperiali per sferrare un attacco congiunto alla Nuova Repubblica e tornare al potere. Lo vediamo circondato da Stormtropper di nuova generazione e ancora inediti, pericolosamente simili ai mandaloriani nel look. Venendo informato del fallimento dei pirati su Nevarro dalla Kane e dell'intromissione non prevista dei mandaloriani sul pianeta, Gideon decide di passare al contrattacco e sterminare i sopravvissuti alla Purga una volta per tutte prima di attendere "il ritorno del Grand'Ammiraglio Thrawn".
Dato che il personaggio è stato ufficializzato in live-action e interpretato da Lars Mikkelsen alla Star Wars Celebration 2023 di Londra, la frase è appositamente pensata per introdurre l'arco narrativo che vedremo appunto in Ahsoka, ma anche per congiungere definitivamente sotto una sola minaccia gli show Disney+ della Nuova Repubblica.
Cambia poi scenario e ci spostiamo sul rientro su Nevarro di Bo e Din da Plazir-15, seguiti dalla flotta mercenaria di Woves e dai fratelli mandaloriani ri-unitisi alla loro leader. Non mancano primitive tensioni culturali tra i gruppi del Credo e dei Reietti, ma la leadership di Kryze e l'intervento dell'Armaiola mitigano gli animi dei clan sopravvissuti. I mandaloriani decidono così di unirsi in una compagine per esplorare la superficie di Mandalore, riconquistare e ripulire la Grande Forgia dai nemici insediatisi nelle profondità delle miniere e tornare a popolare il pianeta ridando vita alla gloriosa civiltà mandaloriana. E ovviamente nulla va per il verso giusto.
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Una nuova era
Atterrati su Mandalore e incontrati anche dei vecchi membri del clan di Bo-Katan riscopertisi pirati di superfice, i mandaloriani scendono fin dentro la Grande Forgia solo per cadere in un'imboscata dell'Impero ideata da Gideon. Scopriamo così che gli Stormtrooper iniziali altro non sono che delle varianti imperiali dei mandaloriani, con tanto di jetpack e armatura in beskar. I clan uniti avanzano come dei leoni per raggiungere il cuore della Forgia, spazzando via i nemici uno dopo l'altro. Il problema è che a quanto pare Mandalore è in realtà da tempo rifugio degli imperiali guidati da Gideon, stanziatisi lì per impadronirsi delle preziose miniere di Beskar dopo la Purga e pronti ad entrare in una nuova era belligerante sfruttando proprio i potenti mezzi mandaloriani. Lo stesso Gideon indossa quella che definisce "l'armatura di Beskar migliore della Galassia", nera e tirata a lucido, davvero fenomenale alla vista e ancora più vicina nell'aspetto a quelle degli Inquisitori Imperiali.
I clan vengono separati e Din viene catturato da Gideon, con Grogu invece rimasto indietro insieme al gruppo di Bo. L'intenzione dei nemici è quella di sterminare immediatamente l'intera minaccia mandaloriana sia a terra che in cielo, distruggendo anche la flotta in orbita attorno a Mandalore, ma il combattente più massiccio del Clan del Credo si sacrifica permettendo a Kryze e agli altri di fuggire, venendo poi ucciso da tre guardie pretoriane. Il penultimo episodio di questa terza stagione setta di fatto il prossimo arco narrativo della Nuova Repubblica in una delle migliore puntate della stagione, pure se imperdonabilmente in ritardo, quasi a confermare superficialità e inadeguatezza della maggior parte degli episodi visti quest'anno.
Diretto da Rick Famuyiwa, Le Spie ha un buon ritmo del racconto e alcune scene commediate molto carine, anche se purtroppo a queste ultime è ormai rimesso quasi completamente il povero Grogu, lasciando sfumare del tutto le dinamiche narrative con Din, ormai relegata al passato nella loro nobiltà d'intenti. Sembra quasi che The Mandalorian cominci a riferirsi all'intero popolo e non al solo Din, il che darebbe anche giustificazione all'evoluzione della trama e al ridimensionamento in itinere del protagonista rispetto ad esempio a Bo-Katan. Il titolo della puntata non è poi ben esplicitato nel contenuto, non essendo assolutamente chiaro chi siano queste spie, anche se un'idea predominante è che si tratti dell'Armaiolo, che infatti si propone per trasportare i feriti dei Pirati in Orbita, mancando lo scontro con l'Impero. Vedremo ora quale sarà la risposta dei sopravvissuti al piano di Gideon nell'ultimo episodio della terza stagione, che ci auguriamo possa regalare quelle emozioni finali che stiamo aspettando da mesi.
Conclusioni
The Mandalorian 3 tira fuori i muscoli ormai alle battute finali della sua terza stagione, settando il futuro del franchise per la Nuova Repubblica tra serie tv e cinema. Concludendo il discorso affrontato in recensione, "Le Spie" si dimostra una delle migliori puntate di quest'anno, di buon ritmo e interesse narrativo, finalmente pronta a rivelare difficili verità e mostrare qualcosa di entusiasmante per tutti gli amanti della saga. A un passo dalla fine, bisogna soltanto capire se sarà valsa la pena aspettare così a lungo.
Perché ci piace
- La regia di Rick Famuyiwa.
- Ritmo e cadenza del racconto funzionano egregiamente.
- Il popolo mandaloriano riunito fa la sua figura.
- L'incipit e la parte finale sono quanto di meglio visto in questa stagione...
Cosa non va
- ... dove Bo-Katan è sempre più protagonista e Din sempre meno rilevante.
- Grogu è ormai una semplice mascotte.
- L'episodio sembra comunque arrivare troppo in ritardo.