Il plot
Una coppia di virologi, la dottoressa Rachel Scott e il dottor Quincy Tophet, vengono accolti a bordo di una nave della marina americana, la Nathan James, sotto il comando del Capitano Tom Chandler; ufficialmente, il compito dei due scienziati è studiare alcune rare specie di uccelli nei dintorni del Circolo Polare Artico.
Quattro mesi più tardi, quando la missione dei marine sta per giungere al termine, la Nathan James si trova improvvisamente coinvolta in un violentissimo scontro a fuoco con alcuni elementi dell'aviazione russa. Il Capitano Chandler ha un duro confronto con la dottoressa Scott, la quale gli rivela un'atroce verità: il suo vero obiettivo è rintracciare l'origine di un misterioso virus che si era manifestato in alcune località dell'Asia e dell'Africa. Nei quattro mesi precedenti il virus si è propagato in maniera inarrestabile, contagiando l'ottanta per cento della popolazione mondiale: un'ecatombe della quale l'intero equipaggio della Nathan James era del tutto ignaro, dal momento che le trasmissioni radio erano state interrotte per presunti "motivi di sicurezza". Ora che Rachel potrebbe essere in grado di creare un vaccino, la Nathan James riceve l'ordine di raggiungere un laboratorio nel North Carolina; tuttavia, la scelta più saggia potrebbe essere quella di rimanere tutti a bordo della nave...
Commento all'episodio
Una lotta disperata contro il nemico "invisibile" per eccellenza, il canonico virus letale, in uno scenario post-apocalittico del quale ci giunge notizia soltanto attraverso le parole dei personaggi. In The Last Ship, difatti, lo spazio filmico è circoscritto quasi interamente (salvo occasionali spedizioni esterne) alla nave militare Nathan James, "luogo" in perenne movimento entro il quale si combatte l'estrema sfida per la sopravvivenza della razza umana. Un presupposto fortemente drammatico, per quanto non certo originalissimo, ripescato da un omonimo romanzo del 1988 di William Brinkley (ma a tal riguardo l'esempio più celebre, nella narrativa anglosassone contemporanea, rimane L'ombra dello scorpione di Stephen King, di dieci anni precedente). Sulla scia del clamoroso successo di The Walking Dead - in cui il concetto di "epidemia" è declinato in chiave horror - e di altri prodotti analoghi, la TNT punta a conquistare il pubblico estivo con una serie sviluppata da Hank Steinberg e Steve Kane, addirittura con Michael Bay in qualità di produttore esecutivo. E lo zampino - nefasto - di Michael Bay si fa sentire nell'ovvia magniloquenza di certe riprese aeree, nelle sequenze action infilate un po' a casaccio fin dall'episodio pilota, Phase Six, e in generale nell'atmosfera catastrofica che si respira nei primi 45 minuti di The Last Ship.
Un'atmosfera stemperata tuttavia dalla granitica sicurezza esibita dai due protagonisti-eroi di turno: la caparbia dottoressa Rachel Scott, impersonata da Rhona Mitra (un curriculum pieno zeppo di serie TV, da The Practice e Boston Legal a titoli assai meno noti), e l'inamovibile - soprattutto in termini di espressività - comandante Tom Chandler, al quale presta il volto l'Eric Dane di Grey's Anatomy. Si tratta in realtà degli unici due personaggi minimamente caratterizzati in un contesto in cui tutti gli altri, almeno per ora, rimangono figurine appiattite, al servizio di una trama già risaputa, con il tragico antefatto snocciolato in quattro e quattr'otto dalla dottoressa Scott con una disinvoltura quantomeno eccessiva. Perché l'episodio pilota di The Last Ship si limita a questo: informare gli spettatori della minaccia in corso, confondendo un po' le carte in tavola con una comparsata di sedicenti guerriglieri anarcoidi russi, presumibilmente ibernati all'epoca della Guerra Fredda. L'obiettivo, del resto, è fin troppo palese: accattivarsi il pubblico più mainstream (e di bocca buona) con un prodotto di facile digeribilità che però, ai palati più raffinati, non potrà non risultare tremendamente anacronistico. E al quale si può concedere il beneficio del dubbio con non poca difficoltà, dopo aver assistito alla scenetta patetica del video inviato dalla famigliola del Capitano Chandler, da una desolata baita di montagna, con tanto di bambina che domanda in tono lamentoso "Papà, quando torni?" all'ufficiale dagli occhi lucidi.
What's next?
La presenza di una "talpa" a bordo della Nathan James, svelata in una delle ultime sequenze, e gli interrogativi a proposito dell'origine del virus (che sembrerebbe il frutto di un esperimento di laboratorio, con un avversario tuttora ignoto intenzionato ad utilizzarlo come un'arma di distruzione di massa), sono alcuni degli elementi narrativi sui quali ci si aspetta che The Last Ship costruisca il proprio intreccio nei nove episodi di prossima trasmissione... nella speranza che la serie ponga rapido rimedio ai difetti di un pilot zoppicante e di inesorabile banalità.
Conclusioni
Fra sequenze action e abbondanti stereotipi narrativi ripresi dal filone del thriller catastrofico sulla lotta a una pandemia, The Last Ship propone un plot decisamente schematico e prevedibile. L'episodio pilota si limita a porre le basi di un racconto da sviluppare entro i confini di un ambiente circoscritto: la nave militare all'interno della quale un gruppo di personaggi sono impegnati in una disperata corsa contro il tempo per trovare un vaccino in grado di debellare la minaccia che sta mettendo a rischio l'esistenza stessa della specie umana, mentre al di fuori si sta scatenando un'invisibile apocalisse.
Movieplayer.it
2.0/5