The Jester, la recensione: horror con un giullare sadico creato dal dolore e dai sensi di colpa

The Jester, disponibile sulla piattaforma Midnight Classic, è un film ambizioso che vuole trattare temi importanti oltre il puro horror tutto sangue, ma nonostante un cattivo carismatico svolge il tema in maniera poco convincente, penalizzato dallo script e dal cast.

The Jester con la sua maschera

La festa di Halloween, un tipo bizzarro con la maschera ghignante da giullare e uno sgargiante completo arancione con cravatta nera e cappello a cilindro: sono gli ingredienti con cui viene introdotto The Jester, horror disponibile sulla piattaforma Midnight Factory. E tutti pensano al solito slasher con un pazzo mascherato che inizia ad affettare corpi.

The Jester Lelia Symington
L'inquietante The Jester si avvicina alle spalle di una delle due sorellastre protagoniste

In realtà, come vedremo in questa recensione, The Jester non è questo. O meglio, non è solo questo perché ha il coraggio di andare oltre lo splatter per toccare qualcosa di più intimo e profondo. Intenzione certamente lodevole, anche se i buoni propositi si infrangono poi su una realizzazione che rimane superficiale e raffazzonata.

La trama dell'horror: un padre suicida, due sorellastre ai ferri corti e il giullare

The Jester White
Delaney White interpreta Jocelyn, la figlia più piccola del defunto John

La trama di The Jester inizia con un uomo, John, in evidente crisi nella notte di Halloween: su di lui pesano i sensi di colpa verso una figlia abbandonata, Emma. Cerca di chiamarla e farsi perdonare ma per l'ennesima volta senza successo, finché uno strano figuro vestito elegantemente, dai modi gentili e con una maschera dal ghigno sinistro, compare su di lui e in pratica lo costringe a suicidarsi. A diventare protagoniste della vicenda sono quindi due sorellastre, Jocelyn (interpretata da Delaney White) e appunto Emma (Lelia Symington), che condividono proprio il padre defunto e non sono in buoni rapporti.

The Jester Scena
The Jester all'opera con il suo sgargiante completo arancione

Dopo il funerale, Jocelyn che è quella più piccola e maggiormente legata al genitore, continua a vedere in maniera inquietante suo padre dappertutto, mentre Emma viene invece perseguitata dalla continua comparrsa del giullare visto in apertura. La creatura in realtà sembra avere un preciso ma misterioso disegno e nel suo percorso finirà per coinvolgere in modo violento, crudele e sadico anche altri abitanti della cittadina durante la notte du Halloween.

The Jesper ha intenzioni nobili e lodevoli, ma lo svolgimento non convince

The Jester Giullare
The Jester e il suo mazzo di carte

La premessa è che The Jester è un personaggio che esisteva già ed era stato protagonista di una serie di cortometraggi realizzati da Colin Krawchuk. Visto il successo in rete dei corti, il regista ha pensato a una versione estesa in un lungometraggio. La singolare entità, oltre a usare i gesti eleganti tipici del mimo, ha indubbiamente dei poteri soprannaturali, visto che sposta cose o toglie occhi a distanza, sembra perseguire uno scopo preciso attraverso i suoi giochi di prestigio, ma è difficile capire quale esso sia.

The Jester Scena Due
Un momenti di tensione alla fiera di Halloween in una scena del film

L'operazione di trasferirlo dai corti al lungometraggio è riuscita? Così così. Perché Krawchuk ha la lodevole ambizione di andare oltre al semplice horror, dietro alle scene a base di sangue (comunque presenti ma non numerose) c'è un messaggio importante e preciso da dare. Perché le gesta del giullare che appaiono inspiegabili, in realtà hanno un loro perché: quello che appare come una sorta di maniaco vendicatore (che ce l'ha in particolare con questa famiglia), nasce, cresce e si alimenta del dolore delle persone, della loro tensione repressa, dei loro dissapori e incomprensioni. Però è un percorso che non si dispiega nella maniera cinematograficamente migliore.

Sensi di colpa, rancori famigliari e l'incapacità di perdonare

The Jester Symington
Lelia Symington interpreta Emma, la prima figlia di John

Insomma The Jester non è un horror nudo e crudo dove uno squilibrato misterioso fa a fette la gente senza senso, se non quello di appagare la sua sete di sangue. Qui siamo piuttosto dalle parti del thriller soprannaturale, ma soprattutto Colin Krawchuk e il suo sceneggiatore Michael Sheffield puntano a sondare i drammi interiori dei vari personaggi, nello specifico i loro sensi di colpa. Ci sono padri che non volevano certi figli, figli che non perdonano l'abbandono dei padri, rimpianti per il genitore o la figlia che si avrebbe voluto essere e non si è stati. E su tutto l'incapacità di perdonare, anche quando l'altro chiede scusa. Insomma un groviglio di dissapori familiari, rancori che si accumulano negli anni, rimpianti e profonde lacerazioni: ecco, il giullare in fondo è il risultato di tutto questo, una malattia, quasi un tumore che si crea dai risentimenti eterni che si portano dentro. E quel mazzo di carte sudicie che ti mette sul muso per sceglierne una, in fondo è la richiesta di fare una scelta. Una scelta di vita.

Script sfilacciato, troppo melò e un cast non all'altezza

The Jester Delaney White
Delaney White è fortemente preoccupata della situazione

Tutto bello. Ma allora cosa non va in The Jesper? Che per supportare queste ambiziose e lodevoli intenzioni servivano uno script più solido e meno elementare e sfilacciato, ma anche un cast di maggior spessore, più adeguato a questa vena drammatica del film. Ci sono passaggi narrativi assurdi, toni a tratti grotteschi e melensi, nonché dialoghi troppo didascalici, tra i quali una regia comunque troppo piatta fatica a farsi valere e dimentica forse in questo presudo melodramma il motivo per cui un appassionato di horror si è messo a vedere il film. Ma non ci sentiamo di condannare troppo l'operato del regista: c'è l'attenuante della prima volta, inoltre la scelta di inserire una tematica importante e la riuscita di un paio di scene a tinte forti indubbiamente suggestive, supportano una stentata assoluzione.

Conclusioni

Il punto di forza di The Jesper, oltre a un protagonista ambiguo, carismatico e dal look efficace, è il tentativo di andare oltre il puro horror per parlare anche di tematiche importanti come i dissapori familiari, i rancori e i sensi di colpa. Ma il percorso è penalizzato da un sceneggiatura banale e un cast non all’altezza.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.6/5

Perché ci piace

  • Il tentativo di parlare di rimorsi, dolori familiari e sensi di colpa.
  • Alcune scene forti sono indubbiamente suggestive.
  • Un cattivo dal look che resta impresso.

Cosa non va

  • Un cast inadeugato alla vena drammatica del film.
  • Uno script banale condito da troppo melò e dialoghi didascalici.
  • La parte horror finisce troppo in secondo piano.