Pensiamo ad internet come un mondo. Lo è in realtà, perché è il nostro mondo o almeno una sua proiezione virtuale, ma facciamo un passo più in là e prendiamo dei riferimenti concreti del pianeta Terra per capire alcune dinamiche del web. Se Google+, per esempio, è paragonabile a paesi grandi ma con densità di popolazione come la Groenlandia, un colosso come Youtube si può considerare l'India. E proprio come il paese asiatico è un po' confinato in sé stesso: puoi essere popolarissimo in India, a Bollywood per esempio, ma del tutto sconosciuto nel resto del mondo. E Twitter? Twitter è forse come la Cina: sono tanti, ma il loro linguaggio non è accessibile proprio a tutti.
Come si aiuta questo concetto nel nostro ragionamento sul web? Le cose si fanno più chiare quando pensiamo a Facebook. Il social network di Zuckerberg è come gli USA: arriva a tutti, è diventato un linguaggio universale del web e del mondo. Se vuoi essere virale oggi, veramente virale, devi farlo su Facebook, è lì che puoi arrivare a milioni di persone con una manciata di condivisioni azzeccate, che puoi creare una tua community concreta e crescente, che più ti apprezza più rafforza il suo legame con te.
Sempre meglio che lavorare
I The Pills sono popolari sul web, hanno ottenuto un discreto seguito su Youtube con la loro webseries, e di recente sono approdati sul grande schermo con un film che già dal titolo sottolinea lo spirito della loro attività artistica: The Pills - Sempre meglio che lavorare. Un film che ha superato di poco il mezzo milione di euro al botteghino, dimostrando quindi di stentare a conquistare nuovo pubblico rispetto a quelli che già conoscevano ed apprezzavano Luca Vecchi, Matteo Corradini e Luigi Di Capua, i tre ragazzi romani che si sono fatti strada su internet seduti accanto a un tavolo a chiacchierare e bere caffè. E se non sono riusciti ad allargare questa fetta di pubblico, a conquistare paesi diversi dall'India, per tornare alla nostra metafora iniziale, è perché il linguaggio non è mutato: tra guardare una manciata di loro video su Youtube uno dopo l'altro e guardare il film nella sua interezza non c'è grande differenza. La struttura resta frammentaria, l'impostazione non si allontana da quella degli sketch, manca un respiro più ampio che il passaggio ad una forma diversa dovrebbe accompagnare.
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30 anni
I ragazzi di The Pills sono alla soglia dei trent'anni. La stessa età è stata in questi giorni celebrata dai the JackaL nell'ultima produzione del gruppo partenopeo, 30 anni - il sabato sera. Un video che è a tutti gli effetti un cortometraggio, che nel passaggio ad una forma diversa rispetto al classico video per il web acquisisce anche un linguaggio diverso, più cinematografico, più maturo e profondo, senza rinunciare allo stile moderno, spontaneo e brillante che ha reso famoso il gruppo. Una riflessione sul tempo che passa che riesce a divertire ed essere universale, a dispetto del suo essere profondamente radicato nella cultura e le abitudini della Napoli in cui nasce. Chi è napoletano come i the JackaL potrà riconoscere luoghi (il pub Morrigan al Vomero, per esempio, in cui il corto inizia), figure e situazioni. Chi non lo è, potrà ricondurle ad equivalenti proprie, senza perdere le sensazioni che 30 anni riesce a evocare. "Più emozioni in 15 minuti di 30 anni che in un anno di cinema italiano" è quanto ha pensato chi scrive al termine della visione.
Il futuro del mon... ehm del web
Quello dimostrato nell'ultimo video è una dimostrazione di maturità raggiunta che completa il percorso fatto dai the JackaL dagli esordi ad oggi, passando per il boom ottenuto con l'omaggio/parodia di Gomorra - La Serie. Se, o sarebbe meglio dire quando, approderanno al cinema sarà con un prodotto diverso, di respiro ancora più ampio che giustificherà il formato diverso e più importante. Quando vedremo Simone e Ciro sul grande schermo, saranno probabilmente diversi da quelli che abbiamo conosciuto e continuiamo ad apprezzare sul web, un mondo che diventa sempre più il loro territorio di conquista. Ultima dimostrazione ieri sera, nel corso della serata inaugurale dell'ultimo Festival di Sanremo, quando la sfida dei ragazzi è stata accettata da Noemi che al termine della propria esibizione ha detto "sta senza penzier" come richiestole dai the JackaL. Prima di ieri sera era riuscito solo alla Gialappa's Band, che nel 2003 avevano fatto impazzire Pippo Baudo con quel situation proclamato da molti cantanti e rinnovato negli anni successivi con altri tormentoni. Un precedente non da poco.