E' giunto il momento per Cary di affrontare il processo che lo vede difendersi da false accuse corroborate da una registrazione sostanzialmente alterata, ma che non può provare sia stata falsificata. Nel frattempo Alicia viene convocata a scuola di Grace a causa di una nota scherzosa (ispirata dal suo guilty pleasure televisivo, Darkness at Noon) finita in mano agli insegnanti della figlia: la cosa ovviamente diventa di dominio pubblico rischiando di far venire un colpo apoplettico a Eli Gold e a Jonathan Elfman.
Geneva Pine, l'ASA che ha sostituito Finn Polmar, offre a Cary dei termini di patteggiamento non troppo severi, ma lui, giustamente, spera nell'assoluzione; grazie a Finn, Kalinda ottiene i mezzi per trovare l'unico testimone che lo può insidacabilmente scagionare, ma si tratta di correre un rischio considerevole con Lemond Bishop...
Il processo
Siamo giunti dunque a uno dei momenti fondamentali dell'intero corso di questa sesta stagione di The Good Wife, un "case of the week" definitivo le sui premesse sono state poste sin dalla première, con lo shock repentino dell'arresto di Cary. Uno show qualsiasi ci farebbe vivere questo calvario dal punto di vista dell'imputato, che, sulla base di quanto visto fino ad ora, non è un santo, ma è sicuramente innocente per quanto riguarda i capi d'imputazione: un uomo giovane, professionalmente in ascesa, che ha già Ma The Good Wife, tanto per cambiare, sceglie un altro approccio: non glissa sulle e i paradossi della situazione di Cary, ma le racconta attraverso un gioco di scatole cinesi: Cary apre e chiude l'episodio, e all'interno della sua prospettiva, ce ne sono altre che ne contengono altre. Quella del giudice Cuesta (David Paymer), alle prese, oltre che con la routine in tribunale, con i propri impegni e le proprie frustrazioni personali che gli fanno guardare all'uomo la cui vita è nelle mani sue e della giuria con una certa indifferenza; quella di Alicia, che vede una propria leggerezza, un inside joke con la figlia Grace, rischiare di affossare le sue speranze di diventare procuratore, e che si accorge che la propria presenza in aula è un danno per Cary più che un conforto; quella di Geneva Pine, pressata da Castro e schiacciata da una procedimento che non può perdere; quella di Kalinda, che ama Cary, a modo suo, e le tenta tutte per salvarlo, anche rischiare il furore di Bishop; e persino quella di un giurato ben disposto nei confronti di Cary con un problema di elaborazione del linguaggio nei momenti di stress, e la cui estromissione della giuria è una delle tante cose che vanno storte nel processo.
Il risultato è un racconto immersivo, realistico, stilisticamente impeccabile che ci permette di regolare l'impatto della drammaticità dei fatti, dandoci anche la capacità di osservarlo dall'esterno. Certo non tutti gli elementi hanno la stessa forza - in particolare c'è qualche approssimazione e qualche nota stonata (diciamolo, la relazione con il detective) nella storyline della ASA Pine, mentre quella con protagonista il giurato Zak Orth appare decisamente fuori posto anche se ci fornisce uno squarcio sul processo piuttosto divertente in cui tutti parlano in maniera incomprensibile.
E ora dove andiamo?
Sono ormai innumerevoli le occasioni in cui questo show si è rimesso in discussione, cambiando le carte in tavola, strappando di mano agli spettatori i riferimenti più affidabili. Di fronte all'arresto e alle accuse contro Cary, abbiamo pensato tutti che si trattasse di un'idea eccellente per far vivere a uno dei nostri avvocati l'ordalia della persecuzione legale dalla parte degli imputati; non abbiamo mica creduto che Cary potesse davvero finire in galera. E invece la chiusa di The Trial vede Cary dichiararsi colpevole, accettando così l'offerta di Geneva che si tradurrà in una sentenza di quattro anni, due con buona condotta; potrà uscire dal carcere a trentasette anni, uno uomo ancora giovane, ma sarà un pregiudicato e certamente non potrà praticare la professione legale.
Abbiamo dunque un giovanissimo studio legale, Florrick, Agos & Lockhart, in cui "Lockhart", ovvero l'ultima arrivata Diane, rischia di rimanere l'unica colonna se Alicia sarà eletta procuratore dello Stato dell'Illinois. A meno che non ci sia qualche altra sorpresa dietro l'angolo, qualcosa che non ci imponga di rinunciare a Matt Czuchry; ma, a questo punto, tremiamo al pensiero.
Conclusione
Questo episodio conclude il lungo incubo della procedura legale ai danni di Cary Agos con l'avvio di un incubo anche peggiore, una sentenza che lo costringerà ad allontanarsi dal suo lavoro e che apre una nuova, imperscrutabile fase per lo show di Michelle e Robert King.
Movieplayer.it
3.5/5