Alicia e Helen. Julianna e Maura, innanzitutto, due veterane del piccolo schermo che si sono avvicendate in maniera proverbiale in una delle serie più importanti di tutti i tempi, E.R. - Medici in prima linea: l'Abby Lockhart di Maura Tierney, il personaggio destinato ad esserne il cuore per nove stagioni, debuttò infatti come infermiera di ostetricia in Grandi speranze, l'episodio in cui la Carol Hathaway di Julianna Margulies partorisce le sue gemelle. C'è stata già una reunion nella quarta stagione di The Good Wife, in cui Maura ha interpretato un'imprenditrice che scende in politica che rivaleggia con i Florrick.
In questi giorni la serendipity televisiva ce le ha riportate negli occhi e nel cuore, per via della trasmissione più o meno contemporanea delle première stagionali di The Good Wife, giunto in splendida forma alla settima stagione, e di The Affair, che al secondo ciclo di episodi - come preannunciato dalla showrunner Sarah Treem al momento del rinnovo dello show - si apre a nuove prospettive, dopo aver seguito principalmente i personaggi di Ruth Wilson e Dominic West nella prima stagione.
Helen e Alicia hanno qualche tratto in comune: sono donne intelligenti, affascinanti, qualche volta altezzose, e certamente sfortunate in ambito matrimoniale. Ma sono anche dotate di una forza esemplare e di una gentilezza ammirevole. Un'altra cosa che hanno in comune? Il fatto di essere interpretate da due delle migliori attrici in attività in TV. Ed è questo che ci ha convinto a fermarci, dopo la visione di due première di stagione assolutamente soddisfacenti, per dedicare loro qualche riga.
L'inferno di Sant'Alicia
Con l'ennesima, clamorosa eppure mai eccessiva serie di colpi di scena, alla fine della quinta stagione avevamo lasciato Alicia Florrick nel mezzo del momento più difficile e traumatico della sua carriera: è stata procuratore dell'Illinois per poche ore, prima che la sua elezione fosse invalidata per volontà del partito democratico, e non può tornare, a causa dello scandalo, a lavorare con lo studio legale che ha fondato.
Leggi anche: The Good Wife, la débâcle di Alicia e l'addio di Kalinda: il nostro bilancio della stagione 6
Nel finale di stagione precedente l'avevamo salutata decisa a ricominciare da sé stessa e non arrendersi; nel primo episodio del nuovo ciclo Alicia, alla ricerca disperata di lavoro, è alle prese con un vero girone infernale per avvocati spiantati, la corte delle udienze per il rilascio su cauzione, in cui i legali hanno pochissimi minuti per parlare con i loro assistiti per la prima volta e pochi istanti per convincere il giudice a determinare una cauzione ragionevole. Indomita, impervia alle umiliazioni, e più che mai determinata, Alicia, inizialmente scartata dal giudice perché la sua inesperienza della procedura avrebbe rallentato i lavori di un tribunale che lavora con i ritmi e l'umanità di una catena di montaggio, non si lascia scoraggiare fino anche non ha la sua chance, e a darle una mano c'è una collega alla quale è pronta a ricambiare il favore: le donne di The Good Wife possono essere ferocemente rivali, ma la solidarietà per fortuna non manca mai.
Nel frattempo, la nostra eroina subisce la corte serrata (professionalmente parlando) di Louis Canning (Michael J. Fox), difensore senza scrupoli di case farmaceutiche e multinazionali, che, come già annunciato nelle ultimissime battute della sesta stagione, la vorrebbe come socia del suo nuovo studio legale. Alicia non è affatto incline ad associarsi a Canning, che trova amabile umanamente ma spregevole sul piano etico e professionale; certo è che quello che le tocca passare in Bond la invoglia a prendere in considerazione quella facile scorciatoia. Come sempre, è difficile prevedere se ci sarà effettivamente la resa; se ci sarà, sarà una nuova sfida, e non sarà la prima occasione in cui Alicia è venuta meno a un suo principio senza che questo la rendesse un essere umano un pelo meno credibile e interessante.
Helen, prima donna che moglie tradita
Il personaggio di Helen è sempre stato una delle cose migliori di The Affair. Non che gli assoluti protagonisti Wilson e West non se la siano cavata egregiamente, ma c'è sempre stata una tensione palpabile, un'elettricità speciale nelle scene con Maura Tierney; vi sfidiamo a trovare un fan dello show che non lo sostenga. E Sarah Treem è ben cosciente delle potenzialità di Helen e della sua interprete, si vede da come le dispiega in questo episodio 201 (The Affair, forse conviene ricordarlo, è basato su una struttura narrativa "alla Rashomon", quindi i fatti narrati differiscono parzialmente a seconda delle prospettiva che si abbraccia, e nella prima stagione siamo stati alternativamente accanto a Noah/ Dominic West e a Alison/ Ruth Wilson).
L'episodio si apre dal "consueto" punto di vista di Noah, ma spicca il volo nella seconda parte, quando, con l'espediente di una sorta di mini-prologo (idea di montaggio deliziosa, tra l'altro) entra in scena per la prima volta il punto di vista di Helen. Pur avendo spazio limitato, era bastata la prova stratificata e umanamente duttile di Maura a farci conoscere molto bene il personaggio, per cui Helen non ci riserva troppe sosprese. A sorprendere, casomai, è quanto vibrante e commovente sia questa escursione nel suo mondo interiore. A sorprendere è la coerenza dello show di indagare i suoi personaggi, di illuminarli di comprensione e di una verità profonda che trascende la realtà oggettiva dei fatti.
Leggi anche:
C'è un momento che è difficile esimersi dal citare, tanto è significativo della finezza psicologica di The Affair e della sua onestà intellettuale: la nudità di Josh Stamberg nella scena della stanza d'albergo dopo l'amplesso tra Helen e Max, vecchio amico dei Solloway. Può sembrare gratuita - non era necessario mostrare quel dettaglio - e d'altra parte lo show non ha mai indugiato sulla nudità, nonostante l'abbondanza degli incontri intimi tra Noah e Helen, Alison e Cole e naturalmente Noah e Alison nella prima stagione. È dopo quel momento di lieve shock, quando vediamo il volto di Helen, che capiamo che il nostro disagio è il suo disagio, la nostra curiosità è la sua curiosità, e che era necessario che vedessimo quel che lei vede per catturare il paradosso e lo squallore. Maura Tierney, manco a dirlo, è fenomenale in questa scena, senza praticamente parlare ci rivela la frustrazione, la delusione, ma anche l'ironia e la fierezza di Helen. Ma la scelta della nudità è decisiva: raramente abbiamo visto un nudo usato in maniera tanto espressiva e drammaturgicamente efficace.
Eppure Helen non ferisce Max, non ferisce la madre invadente, non ferisce neppure Noah: Helen abbraccia il figlio sconvolto dalla notizia dell'inevitabile divorzio guardando incredula gli altri che, presi dalle personali minuzie, gridano il loro bisogno del suo corpo, del suo aiuto, della sua intercessione, del suo perdono mentre lei ha la morte dentro. E' una semisconosciuta a passare il segno con Helen Solloway, una donna che ha una figlia nello stesso corso di danza della sua ultimogenita. Le chiede se non c'è stato qualche segnale, un'avvisaglia, un'intuizione che le avesse fatto sospettare l'imminente tradimento di Noah.
"There was a rainbow shooting out of his dick last summer. I probably should have paid more attention to that."
L'amarezza e il sarcasmo ci mostrano che, pur soffocata dalle rovine della vita che Noah ha distrutto, Helen non si è arresa. Anzi ha appena iniziato a risollevare la testa. Come Alicia, per la gioia di chi sia appresta a trascorrere un'intera stagione televisiva in loro compagnia.