Il plot
Nel quartier generale della setta di Corbin, Joe Carroll (James Purefoy) si impegna a tenere unito il culto dei suoi nuovi seguaci, anche ricorrendo a omicidi sacrificali. Robert (Shane McRae), uno dei membri della setta, espone a Joe i propri dubbi, e quest'ultimo decide di richiedere l'aiuto di Emma Hill (Valorie Curry) affinché seduca Robert e si accerti della sua fedeltà. Nel frattempo, in una pasticceria di New York si verifica un'altra incursione omicida: tre persone rimangono uccise e due uomini sono portati all'ospedale con lievi ferite. I due uomini sono in realtà agenti inviati da Lily Gray (Connie Nielsen) per liberare suo figlio Luke (Sam Underwood), tenuto sotto sorveglianza all'interno dell'ospedale; Ryan Hardy (Kevin Bacon) intuisce il loro piano e si precipita sul luogo insieme a Mike Weston (Shawn Ashmore), ma non riesce a impedire la fuga di Luke. Mandy (Tiffany Boone) decide di abbandonare Carroll e il suo culto e, dopo aver ottenuto un passaggio, si mette in comunicazione con Mark (Sam Underwood).
Lily Gray è tornata: dopo una prolungata assenza, nell'episodio Freedom ritroviamo finalmente la madre adottiva di tutti i giovani psicopatici d'America, la Mia Farrow dei serial-killer, disposta a tutto pur di trarre in salvo il "gemello cattivo" - ma ugualmente piagnucoloso - Luke. Le sequenze ambientate all'interno dell'ospedale, con gli infiltrati inviati da Lily per liberare Luke impegnati in una corsa contro il tempo per non essere catturati da Ryan e dai suoi uomini, sono realizzate con le giuste dosi di ritmo e di suspense, riportando la narrazione sui toni da thriller che costituiscono il maggiore punto di forza di The Following. In tal senso, la seconda metà dell'episodio è quanto di più accattivante questa serie ci abbia offerto dopo alcune puntate piuttosto altalenanti...
Cosa non ci è piaciuto di questo episodio
... E giusto a proposito, arriviamo alle note dolenti, con la prima metà della puntata che conferma l'intrinseca debolezza nella costruzione narrativa di questa seconda stagione. La permanenza di Joe Carroll nella setta di Corbin, i suoi rapporti con i vari adepti (un branco di fessi, ma questo era lampante fin dalla loro prima apparizione), l'atmosfera da campo vacanze in una baita di montagna, con tanto di letti a castello, intrallazzi sentimentali e annesse "sveltine", ci fanno rimpiangere di gran lunga i killer della prima stagione; mentre lo stesso personaggio di Carroll, fra narcisismi esasperati e un irritante paternalismo di fondo, sembra aver esaurito ormai da tempo ogni briciolo di interesse o di presunto carisma. Sintomo inequivocabile - confermato dai mediocri dati d'ascolto - che The Following stia arrancando con grande fatica e mancanza di idee verso il finale di stagione.
E dopo una lunga e dolorosa elaborazione del lutto, con tanto di parentesi da alcolista, all'improvviso Ryan Hardy scopre che la sua adorata Claire Matthews (Natalie Zea) è ancora viva e vegeta - e lo scopre ritrovandosela di colpo sulla porta di casa, roba da infarto istantaneo. Tralasciando la difficoltà di comprendere perché l'FBI abbia voluto tenere nascosto a Ryan il fatto che Claire fosse sopravvissuta a una dozzina di coltellate, vedremo come gli sceneggiatori sapranno gestire il ritorno in extremis di questo personaggio...
What's next?
A quattro episodi di distanza dal gran finale di stagione, tutti i fili narrativi stanno iniziando a convergere nella medesima direzione, a partire dalla reunion fra Ryan e Claire. Ma è la rentrée di Lily Gray e del suo squadrone di psicopatici l'elemento più interessante della puntata Freedom: per i prossimi episodi, si preannuncia infatti un furioso "tutti contro tutti" con l'inevitabile regolamento di conti anche fra Lily e Carroll. E come al solito, there will be blood...
Movieplayer.it
3.0/5