Il plot
Max (Jessica Stroup) continua a pedinare la sicaria Gisele (Camille De Pazzi), che viene aggredita e sequestrata da Ryan Hardy (Kevin Bacon). Dopo averla condotta nella stanza di un motel, Ryan e Max la interrogano nell'intento di scoprire l'ubicazione del redivivo Joe Carroll (James Purefoy), e Gisele indica loro una vecchia fabbrica abbandonata. Ryan si reca sul luogo per una perlustrazione, ma qui si imbatte in Luke (Sam Underwood), il sadico gemello al servizio di Lily Gray (Connie Nielsen), e rimane ferito in uno scontro a fuoco. Il detective si rifugia in un'abitazione nei paraggi, dove tuttavia viene raggiunto da Luke e da Gisele, che nel frattempo è riuscita a liberarsi e a fuggire dal motel; durante una colluttazione, la ragazza rimane uccisa e Ryan può tornare da Max. Intanto, nella villa di Lily, la donna induce Carroll a riscoprire la propria passione per l'arte dell'omicidio, dopo aver allontanato Emma Hill (Valorie Curry): la giovane, infatti, viene rinchiusa in una stanza del maniero in compagnia di Mark (Sam Underwood), fortemente attratto da lei ma frenato dall'aptofobia da cui è affetto.
Cosa ci è piaciuto di questo episodio
Fino a che punto l'ossessione nei confronti di Joe Carroll sta spingendo Ryan Hardy, l'eroe di The Following, oltre i limiti imposti dal suo codice etico? È una delle domande che sembra suggerire Reflection, il quinto episodio della seconda stagione della serie thriller della Fox. Il brutale interrogatorio messo in atto da Ryan per estorcere a Gisele informazioni su Carroll, la decisione di agire in completa autonomia, alle spalle dell'FBI, e la violenza incontrollabile che sembra impossessarsi di lui sono i primi sintomi di un possibile cambiamento, e stanno aprendo una finestra sul "lato oscuro" del tormentato detective: uno sviluppo narrativo potenzialmente interessante, che rischia tuttavia di essere accantonato in favore di strade più convenzionali. Nel frattempo, Reflection dimostra buoni livelli di suspense, soprattutto nella seconda metà della puntata, con la sparatoria fra Ryan e Luke e, in seguito, lo scontro in un'abitazione privata (mentre la padrona di casa viene bendata e rinchiusa in un armadio), che porterà alla definitiva uscita di scena della ferocissima francesina Gisele.
Cosa non ci è piaciuto di questo episodio
Note a margine
Se nella prima stagione di The Following eravamo rimasti perplessi al cospetto di Jacob Wells (Nico Tortorella), presunto killer sociopatico con look da fotomodello, espressione da cucciolo smarrito e maturità emotiva degna di un personaggio di Dawson's Creek, e non avevamo esitato a bollarlo come il maniaco assassino meno credibile di tutti i tempi... ebbene, prepariamoci a fare marcia indietro: Mark, il gemellino più timido e mansueto di Luke, con sguardo (e pettinatura) da tipico bravo ragazzo della porta accanto, è ufficialmente il killer meno temibile dell'universo di The Following, con la sua improvvisa cotta adolescenziale per Emma, l'attaccamento materno nei confronti di Lily (sul genere di Bates Motel, insomma) e una forma di aptofobia che, se possibile, riesce a farcelo apparire perfino più tenero e indifeso. Insomma, i criteri nella selezione dei followers continuano a lasciare qualche dubbio...
What's next?
Tutta l'attenzione, a questo punto, è concentrata su Casa Gray, in procinto di trasformarsi nello scenario di un intreccio di passioni contrastanti - ex-amanti psicotiche divise fra il loro mentore appena resuscitato e il gemellino con tendenze all'isterismo; fratelli necrofili e affetti da un complesso di Edipo sui livelli di Psycho; piacenti signore sulla quarantina pronte ad organizzare bollenti convegni erotici a mezzo metro da un cadavere ancora fresco e sanguinolento - in grado di far impallidire Wisteria Lane. Aspettando, magari, che prima o poi anche l'FBI (ma c'è ancora qualche agente al lavoro o sono tutti quanti in permesso premio?) ritorni a farsi vivo...
Movieplayer.it
3.0/5