Una corsa non troppo entusiasmante, quella di The Flash ai botteghini mondiali, seppure affrontata con grinta e passione. L'obiettivo non è stato purtroppo centrato me le colpe non sono da imputare esclusivamente alla qualità del prodotto, che in realtà sa intrattenere e divertire. Abbiamo parlato ampiamente del cinecomic nella nostra recensione di The Flash di Andy Muschietti, premiando l'interpretazione fisica e di cuore di Ezra Miller, il ritorno e la rilettura old fashioned del Batman di Michael Keaton e i tanti cameo che popolano il lungometraggio.
Ha certamente i suoi difetti, alcuni evidenti e altri nascosti, eppure uno degli ultimi sopravvissuti del DCEU ha saputo conquistare l'affetto di tanti fan nonostante la sua imperfezione, forse per la grande anima dimostrata. Non c'è allora migliore occasione dell'uscita di The Flash su Infinity+ per parlare di cinque curiosità che forse non tutti conoscete relative alla Saetta Scarlatta DC, il velocista più amato del mondo da oltre 80 anni.
1. Barry Allen è il padre della Silver Age
Per quanto Barry Allen sia il Velocista più amato della storia di The Flash, in realtà non fu il primo personaggio a indossare i panni della Saetta Scarlatta. Allen venne introdotto durante la Silver Age, considerata l'epoca d'oro dei supereroi, quella che modificò il DNA stesso dei super ricalibrando la loro essenza umana e rendendoli più profondi, combattuti, drammatici. È il periodo dei "supereroi con super problemi", frase coniata da Stan Lee nella creazione di Spider-Man, ed è proprio l'Uomo-Ragno - primo di questo nuovo parterre dell'epoca argentea - a imitare quanto fatto in casa DC con il nuovo The Flash di Barry Allen. A dirla tutta, è proprio la seconda iterazione del Velocista a dare inizio alla Silver Age nel 1956 e cambiare per sempre il corso del fumetto supereroistico. Ma prima di Barry c'era qualcun altro, il The Flash originale, attivo per 16 anni di serializzazione. Stiamo parlando di Jay Garrick, creato da Gardner Fox nel 1940, due anni dopo il debutto di Superman, appena un anno dopo l'esordio di Batman, giusto un anno prima quello di Wonder Woman. Allora perché il The Flash di Jay Garrick non fa parte della Trinità DC, se è di fatto la terza creazione dell'etichetta? Semplicemente perché ci furono diverse Saette Scarlatte dopo Garrick, mentre Bruce Wayne, Clark Kent e Diana Prince sono sempre stati insostituibili, sicuramente imitati, con diverse altre iterazioni più giovani, ma mai realmente gli stessi né successori designati. Per questo Garrick, nonostante il successo negli anni '40, venne facilmente rimpiazzato da un Velocista che potesse imprimersi e restare, ma essendo nuovo rispetto alla Trinità non riuscì a prendere il suo meritato bronzo nella storia della casa editrice.
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2. Acqua pesante
La seconda curiosità su The Flash è direttamente consequenziale alla prima. L'imposizione di Barry Allen su Jay Garrick nel passaggio dalla Golden alla Silver Age ha rappresentato un significativo cambio di percezione culturale popolare del personaggio. Un po' come accaduto realmente ad Edgar Allan Poe, la cui reale essenza di uomo e poeta è stata sostituita dall'icona e dalla leggenda appena il giorno successivo alla sua morte, lo stesso può dirsi delle vere origini d'oro di The Flash. Tutti noi ricordiamo, anche solo per sentito dire, che i poteri da velocista della Saetta Scarlatta provengono da un incidente di laboratorio dove il personaggio viene accidentalmente bagnato da un mix di sostanze chimiche pericolose e poi colpito da un fulmine. D'altronde il simbolo stesso di Flash è un fulmine, giusto? Quale miglior accostamento per un supereroe paragonabile a una saetta? E invece agli inizi non era affatto così. Jay Garrick era infatti accostato a Mercurio, il messaggero degli dei, tanto che il suo copricapo aveva anche delle piccole ali ai lati proprio come quello della divinità. Ma non solo: anche il modo in cui Garrick otteneva originariamente i poteri è un richiamo diretto al Mercurio. Oltre al mito greco, infatti, il Mercurio è anche un elemento chimico che nella tavola periodica è sintetizzato con le lettere Hg. Queste derivano dall'antico nome dato all'elemento, Hydrargyrum, che a sua volta deriva dall'ellenico Hydrargyros, dove la radice Hydor significa "acqua o liquido". Ed è proprio da una sostanza conosciuta come Acqua pesante e dall'inalazione dei suoi fumi che The Flash ricevette i suoi poteri nel 1940. Nessun fulmine o altro, solo Mitologia greca e chimica.
3. Il volume più prezioso
È vero che alcuni degli albi più preziosi e dunque costosi del fumetto americano sono spesso rintracciabili nelle storie più amate di autori importanti e ovviamente originali, ma è anche vero che i numeri 1 hanno sempre e comunque un valore straordinario, specie se si tratta delle istituzioni del fumetto supereroistico. Pensate solo che un copia del primo numero di Batman è stata venduta all'asta nel 2021 per 2,2 milioni di dollari, mentre quello di Superman a ben 3,2 milioni. A differenza dell'impatto culturale, in questo caso The Flash conquista il terzo posto battendo Wonder Woman. A quanto pare è una questione di rarità: del primo numero di The Flash esistono infatti appena 48 copie non restaurate ancora in circolazioni. Una di queste è stata battuta all'asta pochi anni fa per 1 milione di dollari, e qualsiasi altra copia delle 47 rimaste, anche se sbrindellata e con evidenti segni del tempo, potrebbe fruttare almeno 35 mila dollari. Si tratta sempre delle condizioni in cui è tenuto il volume.
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4. Chi è più veloce tra The Flash e Superman?
La discussione è stata affrontata molte volte e le risposte sono sempre state differenti. Dipende da chi parteggia per chi è quali sono le argomentazioni in gioco. È successo anche in un episodio di The Big Bang Theory e persino nelle scene post-credit di Justice League, anche se le conferme effettive non sono mai arrivate. In realtà, però, esistono e sono nei fumetti. Per la precisione in The Flash numero 49, albo della serie pubblicato nel 2019. Lì l'Uomo d'Acciaio non riesce ad acciuffare la Saetta Scarlatta, dando ovvia come risposta la superiorità di Flash nella corsa. La storia moderna, forse anche per questioni di brandizzazione, vuole che Barry sia L'uomo più veloce al mondo, ma in passato venne rivelato come sulla lunga distanza Superman sia migliore grazie alla sua straordinaria resistenza, mentre Barry molto più veloce sulla breve distanza a causa del suo alto consumo calorico. Dipende dunque dal periodo storico, ma la risposta più convincente sembra essere la seconda, vecchia di 50 o 60 anni e molto più valida e interessante di quella odierna.
5. Central City nella realtà
Se la Gotham City di Batman corrisponde nella realtà a New York City, tanto da prendere il nome dalla vera cittadina di Gotham situata nel New Jersey, e Metropolis richiama l'architettura urbana di Toronto misto a Cleveland, pur essendo di fatto la versione "luminosa" di New York, la Central City di The Flash non ha mai avuto un corrispettivo chiaro e dichiarato. In passato, negli anni '70, venne posizionata nello Stato dell'Ohio, in corrispondenza di Athens. Rimase sempre in Ohio negli anni '80, ma poi, dal 2000 in poi, la posizione venne modificata per essere più chiara e rappresentare skyline e grammatica metropolitana di una precisa città. A quanto pare, infatti, sarebbe Kansas City il principale richiamo per lo sviluppo contemporaneo di Central City, tanto che nei fumetti le coordinate spostano la città in Missouri, di cui Kansas City è uno dei maggiori centri urbani. La serie televisiva The Flash ha però cambiato la visione culturale e popolare di Central City, che i fan riconoscono nei grattacieli e nelle strade di Portland, nell'Oregon. Di certo non ci sono evidenti riferimenti come per Gotham o Metropolis, eppure Central City resta ancora oggi la terza e più importante cittadina immaginaria dell'etichetta DC. Parlando di The Flash, come vedete, il tre torna sempre.