E pensare che il suo editor gli aveva sconsigliato di realizzare un manga sul basket!
Quando Takehiko Inoue, ventitreenne disegnatore giapponese, decide di dare il via a una nuova serie, non ha dubbi: riverserà in essa tutto il suo amore per il basket e per il campionato più bello del mondo: la NBA.
Poco importa che in Giappone il basket non sia uno sport molto "sentito", per così dire. Inoue crede fermamente nella sua idea e così, nel 1990, sulla rivista della Shueisha Weekley Shonen Jump inizia la pubblicazione di un nuovo spokon, un manga sportivo, con protagonista un teppista dalla folta chioma rossa e che odia i giocatori di basket.
Dopo oltre un ventennio, gli appassionati vecchi e nuovi di questa serie culto sono impazienti di scoprire cosa ci riserva Inoue con l'ultimo, attesissimo film animato, The First Slam Dunk, al cinema il 10 maggio in versione originale sottotitolata in italiano, e disponibile dal 11 al 17 maggio in versione doppiata distribuito sui nostri schermi da Anime Factory per Plaion Pictures.
Basta pochissimo tempo perché il manga diventi uno dei titoli di punta della rivista Weekley Shonen Jump, portando un'intera generazione di lettori ad appassionarsi allo sport dal vero.
Il manga proseguirà per ben 31 volumi e sarà più volte ristampato. Inoltre nel 1993 viene affiancato da una serie anime di 101 episodi e diversi lungometraggi animati che ne decreteranno il definitivo successo internazionale.
Fischio d'inizio
Takehiko Inoue ama il basket: dopo aver praticato il kendo, al liceo inizia anche a giocare a pallacanestro, prima solo per fare colpo sulle ragazze, poi per una passione sempre maggiore. Si tratta, in pratica, dello stesso percorso che farà compiere al protagonista del suo manga, Hanamichi Sakuragi, una matricola della Scuola Superiore Shohoku. Attaccabrighe e incredibilmente imbranato con le ragazze, Hanamichi si trova così, suo malgrado, iscritto al club di basket della scuola (la cui divisa, per inciso, riprende quella dei Chicago Bulls di Michael "Air" Jordan).
Non ha talento, non ama quello sport e l'unica cosa su cui può contare, una volta in campo, è la sua prestanza fisica e un atteggiamento battagliero. Ma, poco alla volta, inizia ad amare questo sport, a stringere legami sempre più profondi con i suoi compagni di squadra fino a diventarne il trascinatore, in una serie di vicende che alternano la vita di tutti i giorni, tra scuola e famiglia, alle tesissime partite.
Inoue, spronato dalle numerose lettere di ammirazione e affetto che riceve dai fan, oltre che dalle vendite in costante aumento e dai numerosi riconoscimenti e premi che inizia a ricevere, si impegna a migliorare progressivamente il suo stile grafico e il suo approccio alla narrazione, realizzando nel tempo tavole incredibilmente curate, dinamiche e avvincenti.
Quando nel 1993 inizia anche la serie animata, che sarà poi trasmessa nel resto del mondo, Slam Dunk diventa uno dei titoli giapponesi più famosi e amati dai fan.
I motivi di questo successo sono chiari: il riuscitissimo mix di azione, umorismo e slice of life, con personaggi ben delineati e a cui è fin troppo facile affezionarsi; il racconto entusiasmante delle partite, che alterna un approccio realistico alle necessarie (ma sempre ben dosate) esagerazioni tipiche del genere (con lunghi monologhi interiori, deformazioni temporali e così via); una realizzazione tecnica di ottimo livello con l'accompagnamento di un'ottima colonna sonora.
Al contrario del manga, che mantiene un'impostazione tutto sommato più equilibrata, l'anime sceglie di privilegiare la componente umoristica, tanto che Inoue decise di non farla procedere oltre la fase finale delle Final Four, lasciando così riservato al manga (almeno fino a ora...) il racconto del Campionato Nazionale Interscolastico che funge da vero epilogo alla vicenda.
Gli highlights
Prima della visione del film, che comunque è stato pensato per essere apprezzato anche da chi non conosce (ancora) Slam Dunk, riepiloghiamo gli eventi principali per contestualizzare meglio gli eventi che vedremo sul grande schermo.
I protagonisti sono i ragazzi dello Shohoku, una scuola superiore della prefettura di Kanagawa. La squadra di basket della scuola è sempre rimasta ai margini delle grandi, faticando anche solo per vincere le partite più semplici. Le cose iniziano a cambiare quando alla squadra si uniscono due giovani matricole: Hanamichi Sakuragi, che è entrato di malavoglia a far parte della squadra solo per l'infatuazione che ha nei confronti della sorella del capitano della squadra, e il giovane e affascinante asso Kaede Rukawa.
Attorno a loro il capitano della squadra, Takenori "Gorilla" Akagi, ha iniziato a costruire un team sempre più affiatato e competitivo, supportato dall'esperienza e dalle tattiche del sensei Anzai, il loro allenatore.
Sarà l'ingresso di altre due nuove leve a dare la spinta finale per far decollare la squadra fino a portarli a sfidare ad armi pari le squadre più forti del Giappone: il tiratore Hisashi Mitsui, anche lui un ex teppista convertito al basket, e il piccolo ma fenomenale playmaker Ryota Miyagi.
Ed è proprio Miyagi il protagonista principale di The First Slam Dunk, che si concentra sulla partita tra Shohoku e la squadra del liceo Sannoh, la più forte del campionato e imbattuta da ben 4 anni.
The First Slam Dunk in anteprima al Comicon 2023: la prima schiacciata è vincente!
The First (and greatest) Slam Dunk
The First Slam Dunk rappresenta il ritorno in pompa magna della serie a ben ventisei anni dalla conclusione della serie animata che, ricordiamolo, si interrompe prima degli eventi raccontati nel film.
Inoue ha deciso di occuparsi non solo della sceneggiatura, ma anche di dirigere il lungometraggio in prima persona, per essere sicuro di trasmettere la sua personale visione nel modo più efficace e coinvolgente.
Ci sono voluti infatti quasi vent'anni anni e numerosi tentativi da parte dei produttori della Toei per convincere Inoue che i mezzi a disposizione sarebbero stati ingenti e all'altezza delle aspettative dell'autore, convinto che fosse necessario far evolvere l'approccio estetico e narrativo rispetto alle precedenti edizioni.
La prima cosa che salta all'occhio è l'uso della computer graphic, con una tecnica che mescola motion capture, modellizzazione 3D e animazione tradizionale, unita a texture che ricordano quello delle illustrazioni cartacee.
Questo massiccio restyling tecnico potrebbe quasi apparire un controsenso, visto che il pallino dell'autore è sempre stato quello di trasmettere ai lettori un estremo realismo, oltre che a dar vita a personaggi dalla grande capacità espressiva, non solo nei volti ma anche nella loro fisicità.
Il risultato, tuttavia, è visivamente straordinario soprattutto sul grande schermo, dove sembra davvero di vedere le tavole di Inoue non solo "animarsi" ma prendere vita e corpo in un crescendo di spettacolo ed emozione.
In secondo luogo The First Slam Dunk fa un passo avanti rispetto alla precedente serie televisiva e si concentra sul prestigioso Campionato Interscolastico Nazionale e, in particolare, su quella che è probabilmente la partita più intensa ed emozionante della serie: lo scontro tra Shohoku e Sennoh.
Altro elemento di rottura è la scelta del personaggio principale: non più l'irruento Hanamichi ma Ryota Miyagi (anche se a tutti i coprotagonisti e antagonisti viene garantito sufficiente spazio in fase di sviluppo della trama).
Questo sempre per assecondare e rinforzare l'intento di Inoue di offrire un nuovo approccio a Slam Dunk, anche per i nuovi spettatori. Il film segue quindi la storia di questo piccolo ma velocissimo e abile giocatore, ne racconta e approfondisce i retroscena e le motivazioni fino a renderlo un vero e proprio protagonista sia sul campo che sullo schermo.
The First Slam Dunk sarà nei cinema italiani, distribuito da Anime Factory di Plaion Pictures, il 10 maggio in edizione originale sottotitolata, e in edizione doppiata, con Mosè Singh nel ruolo di Miyagi e Alessandro Fattori come Hanimichi Sakuragi, dall'11 al 17 maggio.
Il nostro consiglio è di non perdere l'occasione di scoprire, o riscoprire, un grande classico in un'edizione completamente rinnovata e visivamente straordinaria.