The Feast, la recensione: un horror ecologista e la sanguinosa vendetta di madre natura

Una ragazza apparentemente tranquilla, una famiglia di malvagi senza scrupoli e una cena che finirà in un mare di sangue: The Feast, contenuto nel Midnight Channel Boxset, è un interessante folk-horror dal forte messaggio ecologista.

Annes Elwy in una scena di The Feast

Un attualissimo folk-horror spiazzante dalle sfumature ecologiste, capace di sorprendere, mettere a disagio e far riflettere. Si tratta di The Feast, film diretto nel 2021 da Lee Haven Jones in un promettente esordio alla regia e scritto da Roger Williams, che ora è disponibile ora in un'edizione homevideo Plaion denomimata Midnight Channel Boxset contenente anche Spoonful of Sugar e Skinamarink.

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La padrona di casa Nia Roberts guarda con sospetto alcune tracce sul pavimento

The Feast è girato interamente in gallese (ma non preoccupatevi, nell'edizione homevideo è anche doppiato in italiano), a sottolineare il forte legame col territorio e le leggende celtiche. Ma in realtà, come vedremo in questa recensione, nonostante i riferimenti locali il chiaro messaggio sulla colpevole devastazione della natura e la sua fisiologica e violenta vendetta, si può definire sicuramente universale.

Una cena dagli sviluppi imprevisti nella solitaria campagna gallese

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La timida cameriera Cadi non esita a vomitare sul mangiare per gli opsiti.

La protagonista di The Feast è Cadi (una magnetica Annes Elwy), una ragazza che fa la cameriera in un locale della città chiamata per una sera ad aiutare una famiglia benestante per un'importante cena in una casa solitaria nelle zone rurali del Galles. La famiglia è composta dai coniugi Gwym (Julian Lewis Jones) e Glenda (Nia Roberts): lui è un politico corrotto che per l'occasione si vanta di aver ucciso delle lepri per la cena, lei è una donna avida e spregiudicata. E poi ci sono due figli alquanto bizzarri e strani, dalle personalità disturbanti, gli ambigui Guto (Steffan Cennydd) e Gweirydd (Sion Alun Davies) in rotta con i genitori. Il primo è tossicodipendente, il secondo un atleta di triathlon in preda a varie ossessioni. Gli ospiti della cena sono invece uno spregiudicato, presuntuoso e vorace uomo d'affari e una proprietaria terriera, ignara però dei motivi dell'incontro. La tranquilla serata prenderà una piega sempre più sinistra e inattesa per padroni di casa e invitati.

Una regia elegante e raffinata per un'insospettabile vendetta

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I due inquietanti fratelli della famiglia padrona di casa

Per uno spettatore che si approccia a un horror, trovarsi proiettato fin dalle prime scene in un'atmosfera straniante, dove regna un palpabile senso di inquietudine e di angoscia, è sicuramente un segnale positivo. Ed è proprio questo il vero punto di forza di The Feast. C'è qualcosa che non va, questo è lampante, nei bizzarri comportamenti dei protagonisti. Solo che all'inizio, senza rivelare troppo, chi sembra in potenziale pericolo è Cadi, visto il contesto alquanto stravagante e disfunzionale. In realtà poi sarà l'esatto contrario, la ragazza mostrerà tutto il suo disprezzo per i commensali, a lungo invisibile ai loro occhi, e si scoprirà via via il perché di una sanguinosa e tremenda vendetta.

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Annes Elwy alle prese con i bicchieri in una scena di The Feast

Il momento conviviale si trasformerà in un incubo raccapricciante. Il tutto girato con una regia elegante e raffinata, che si prende tutti i suoi tempi giocando in maniera perfetta con l'ambiente e puntando tutto sull'aspetto sensoriale, perché capace di trasmettere allo spettatore non solo paura e tensione, ma soprattutto sensazioni, gusti e alla fine anche ribrezzo. E in tutto questo il comparto sonoro, del quale si fa uso in modo violento e destabilizzante, gioca un ruolo fondamentale.

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Il messaggio ecologista di The Feast e la tremenda vendetta di madre natura

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La protagonista esamina un coccio di vetro: non potete immaginare dove andrà a finire.

Ma si diceva dell'importanza della tematica ecologista. A parte il messaggio che arriva già con la primissima scena delle trivellazioni, quello che emerge durante il film è infatti il duello tra uomo e natura. La stessa casa della famiglia, prodotto dell'uomo, nella sua asettica ultramodernità sembra una vera violenza alla natura e all'ordine delle cose, un pugno nell'occhio in mezzo a una splendida vegetazione. La consapevolezza che proprio questo è il fulcro del film è progressiva e ben dosata, con i suoi giusti ritmi.

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L'aiutante e la padrona di casa in una scena di The Feast.

Tutto si svela chiaramente poi in quello che è il tema della cena: non c'è solo la fame di cibo, ma anche la ricerca insaziabile di risorse che si possono avere solamente sfruttando la natura. La presenza di Cadi sarà fondamentale per ripristinare l'ordine di madre natura e punire egoisti e malvagi la cui unica legge è quella del profitto, anche a dispetto della distruzione dell'ambiente. Gli indizi ci sono se si presta la dovuta attenzione. Anzi forse proprio in quelle ripetute e proprio per questo alla lunga meno incisive visioni-flash, sta uno dei piccoli difetti dell'opera. Che poi nel finale libera la sua forza sconvolgente in un mare di sangue e di scene disgustose e raccapriccianti.

Il blu-ray di The Feast è contenuto in un boxset: video e audio super

Midnight Channel Box

Come detto, The Feast è contenuto nel Midnight Channel Boxset insieme ad altri due film. Abbiamo potuto visionare il blu-ray, un prodotto tecnicamente molto valido anche se povero di extra visto che c'è solamente il trailer. Il video è ottimo, caratterizzato da un dettaglio incisivo, un croma acceso e una buona profondità di campo, tutti fattori che esaltano l'elegante e raffinata regia nonché la particolare location. Ma una menzione super la merita l'audio, con le tracce DTS HD 5.1 presenti sia per l'italiano che l'originale gallese: è un audio infatti potente e dotato di notevole spazialità, con ottima dinamica e un buon uso dei bassi, quello che serviva insomma per apprezzare tutto il fondamentale lavoro sul sonoro, elemento imprenscindibile per vivere in modo totale le atmosfere disturbanti del film.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella recensione di The Feast, l’horror diretto da Lee Haven Jones colpisce nel segno grazie a una notevole cura formale, una regia raffinata, un’originale presentazione dei personaggi e una tensione crescente che poi sfocia nell’orrore, a tratti anche troppo disgustoso. Importante, anche se trasmesso in modo violento, il messaggio ecologista e il monito sul costante stupro alla natura da parte dell’uomo.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Il messaggio ecologista è diretto e senza sconti.
  • Una regia elegante e mai banale, capace di giocare sui sensi.
  • La tensione e il senso di inquietudine sono costanti, fino all’esplosione di orrore finale.
  • I personaggi lasciano il segno, soprattutto la magnetica protagonista.

Cosa non va

  • A non tutti piacerà il fatto di indugiare troppo sul particolare disgustoso.
  • Il messaggio è universale, ma la vicenda particolare è un po’ troppo legata al Galles e alle leggende celtiche.