"I simboli non sono niente senza gli uomini e le donne che danno loro significato."
Si parte da qui nella nuova serie Marvel e non potevamo che farlo anche noi nella nostra recensione del primo episodio di The Falcon and the Winter Soldier, da quello scudo dal valore simbolico così forte e preponderante nell'Universo Marvel, cinematografico e non solo. Non stupisce, nel vedere quanto sia importante l'eredità di Captain America, che fosse questa la prima serie a esser stata programmata per il cammino seriale su Disney+, scivolata dopo WandaVision come conseguenza del difficile anno che abbiamo vissuto, ma è ugualmente vero che entrambe le serie affrontano le conseguenze degli ultimi capitoli degli Avengers cinematografici, seppur con presupposti e modalità diverse.
The Falcon and Winter Soldier appare da subito più tradizionale, più solida e ancorata nell'immaginario Marvel che ben conosciamo, e riporta l'attenzione su due personaggi che hanno già contribuito a rendere grande il progetto sviluppato su oltre dieci anni dai Marvel Studios, i due che ne compongono il titolo. Il loro sarà un cammino più compatto, perché la serie ideata da Malcolm Spellman consta di soli sei episodi, distribuiti con cadenza settimanale a partire dal 19 marzo, che promettono azione, spettacolo e atmosfere che rimandano ad alcuni titoli già apprezzati su grande schermo, in particolare il secondo film dedicato a Captain America.
Il viaggio dello scudo
L'incipit di The Falcon and the Winter Soldier è in un altro progetto, in perfetto stile Marvel, in quel momento finale di Endgame in cui Sam Wilson riceve lo scudo da Captain America e nei dubbi che quel gesto suscita. Lo scudo rappresenta l'America, ma Sam sente di non essere la persona giusta a portarlo, a impersonare i valori di un paese che ancora fatica sulla strada dell'integrazione razziale. Questi dubbi sono motore di una storia che porterà Sam Wilson, ovvero Falcon, a riunirsi con Bucky Barnes in un'avventura che si muove tra più luoghi diversi e a livello globale, riuscendo a metterli alla prova su più fronti di differente natura, tra crisi personali e minacce che arrivano dall'esterno.
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Sam e Bucky, gli opposti che si attraggono
Le strade di Falcon e il Soldato d'inverno sono infatti separate nelle prime battute della nuova serie Marvel, ma il loro nuovo incontro e la loro collaborazione promette dinamiche da buddy movie che non vediamo l'ora di approfondire, a giudicare dalle premesse. C'è chimica tra questi due personaggi così diversi tra loro, un'alchimia che i due attori Anthony Mackie e Sebastian Stan riescono a riprodurre con disinvoltura, incarnando alla perfezione i diversi toni necessari a mettere in scena questa storia: l'ironia, l'avventura, l'azione, in equilibrio costante tra i momenti più leggeri e quelli giù cupi, tra emozione e azione.
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Ci sono infatti, come dicevamo, suggestioni da Captain America: The Winter Soldier, il bellissimo secondo capitolo delle avventure di Steve Rogers diretto dai fratelli Russo, ma è altresì evidente una consapevolezza del mondo narrativo in cui ci si muove, che rende l'ora scarsa di visione del primo episodio più appagante e ricca di quanto possa essere la premiere di una qualsiasi serie che vive una propria esistenza autonoma. Sono tanti e sottili, infatti, i riferimenti a personaggi, temi e sviluppi del Marvel Cinematic Universe e in questo The Falcon and the Winter Soldier cerca e ottiene un effetto diverso da quello di WandaVision che l'ha preceduta: non spiazza, ma accoglie, giocando fin da subito su un piano narrativo più rassicurante e consolidato per lo spettatore.
Cinema sul piccolo schermo
La serie diretta da Kari Skogland mette subito le cose in chiaro: ci sarà azione e sarà anche spettacolare. Bastano i primi dieci minuti, e un articolato e pirotecnico combattimento aereo, a sottolineare questo concetto e accompagnarlo ad altri altrettanto importanti, ovvero che il livello produttivo si conferma elevatissimo dopo quanto già visto in WandaVision, che l'attenzione ai dettagli è maniacale e che l'approccio è il medesimo che i Marvel Studios hanno già dimostrato sul grande schermo. Insomma ci troviamo al cospetto di una qualità generale eccellente, superiore alla produzione televisiva media e allineata verso gli standard più elevati del media.
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Un inizio quindi promettente, che appassiona e coinvolge sin da subito con la sua componente più action, ma cattura con una costruzione della storia che stuzzica emozioni, si muove su più piani e getta le basi per le linee narrative che vedremo sviluppate nei prossimi episodi.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione del primo episodio di The Falcon and The Winter Soldier soddisfatti da una premiere che introduce alla storia con sicurezza, imbastendo le linee narrative che verranno sviluppate, sia dal punto di vista emotivo che di puro intreccio. Ottima l'alchimia tra Anthony Mackie e Sebastian Stan, che promettono dinamiche da buddy movie e incarnano i diversi toni necessari per questi personaggi che fanno già parte della costruzione base del Marvel Cinematic Universe. Elevatissimo il livello produttivo, che permette agli autori di mettere in scena sequenze d'azione e impianto visivo generale che hanno ambizione da grande schermo.
Perché ci piace
- Anthony Mackie e Sebastian Stan: opposti che si attraggono e creano un'alchimia riuscitissima.
- Livello produttivo elevatissimo che permette sequenze d'azione e impianto visivo eccellenti.
- Ben bilanciate la componente action e le tematiche personali delle singole figure che animano la storia.
- Riferimenti al Marvel Cinematic Universe puntuali, sottili e continui, danno una sensazione di accoglienza per chi conosce quel mondo.
Cosa non va
- A differenza da WandaVision che l'ha preceduta, non cerca la via dello stupore e si rivela più tradizionale sin dalle prime battute.