Per una serie che fa dei suoi misteri ed enigmi il fulcro della narrazione, iniziare col piede sbagliato può pregiudicare tutto lo sviluppo dell'intreccio e della produzione, nonchè il futuro. E' stato così lo scorso anno per FlashForward, sembra ripetersi quest'anno con The Event di casa NBC, che in Italia vediamo su Joi di Mediaset Premium. Proprio un anno fa, FlashForward approfittava della pausa invernale per rimettersi in sesto e trovare degli espedienti narrativi che potessero risollevarla nell'appeal e quindi negli ascolti, con un risultato apprezzabile in termini qualitativi, ma poco efficaci a livello pratico, perchè non ha impedito la cancellazione giunta a fine stagione. Ci si poteva aspettare qualcosa di simile da The Event, di ritorno dopo oltre due mesi con una coppia di episodi intitolati And Then There Were More ed Inostranka, che hanno ripreso e sviluppato quanto accennato negli ultimi momenti del winter finale Tutto cambierà, senza apparentemente allontanarsi da quanto già pianificato, piuttosto focalizzando maggiormente l'attenzione sugli elementi importanti di una trama complessa ed introducendo un nuovo personaggio che potrebbe fornire motivo di contrasto per la parte politica dell'intreccio.
Le storyline principali vengono riprese dove erano state lasciate, quindi.Per Sean e Leila si tratta di affrontare le conseguenze della scoperta fatta nell'ospedale in cui Samantha era tenuta ed in particolare la ragazza si trova davanti ad una scelta difficile, tra il seguire il padre e restare con il suo ragazzo, ma soprattutto al cospetto della rivelazione sulla sua vera natura che non è facile da accettare. La sua incertezza è risolta proprio da Sean, che decide di lasciarla. Sophia fa parte della stessa porzione di storia ed è costretta a venire a patti con la consapevolezza del tradimento del figlio Thomas e quindi della sua perdita di potere.
Nel frattempo Sterling è ad Inostranka per interrogare alcuni prigionieri e si trova proprio nel mezzo dell'attacco portato da Thomas e compagni al carcere con l'intenzione di liberare i loro simili ancora lì. Quest'ultima rappresenta la parte più dinamica del doppio episodio e, ben messa in scena da Jeffrey Reiner, non rinuncia a fornire momenti di tensione ed una buona dose di dramma. Quello che appare diverso rispetto alla prima parte di stagione è la maggiore enfasi data ai due gruppi di alieni, quelli che fanno capo a Sophia e quelli che hanno scelto di seguire Thomas, alle diverse intenzioni ed al diverso atteggiamento nei confronti della vita e del pianeta che li ospita: se l'intenzione di Sophia resta quella di trovare un modo per andare via, quella di Thomas va contro la morale della loro razza e si prefigge l'invasione della Terra, con la speranza di essere supportato dai destinatari del messaggio lanciato nello spazio in Tucco cambierà. Si tratta di un aspetto già presente, ma che qui viene sottolineato più volte anche nei dialoghi tra i personaggi, come se gli autori volessero ribadire qual è l'effettivo cuore della prima stagione della serie, fin qui non sempre apparso a fuoco.
E' la porzione di storia che prevede anche il coinvolgimento dei personaggi più propriamente politici, in primis il presidente interpretato da Blair Underwood, per il quale gli sceneggiatori hanno pensato ad un nuovo elemento di contrasto, impersonato da Virginia Madsen, ultima aggiunta al cast dello show. L'attrice veste i panni della vedova di un senatore dell'Alaska che, preso il posto del marito, è entrata in possesso di un incartamento che riguarda la prigione di Inostranka ed è intenzionata ad andare a fondo della vicenda, convinta che il Presidente stia semplicemente nascondendo un'operazione che va ad intaccare le leggi sui diritti umani e non qualcosa di ben più grosso. Per impedirle di denunciare la sua scoperta pubblicamente, il Presidente è costretto a prometterle la verità sulla questione, ma manterrà la sua parola? E che conseguenze avrà questo nuovo problema diplomatico/politico?
Non sono domande che rivoluzionano The Event, ma al momento aggiungono un pizzico di sapore ad una storia che si stava trascidando senza essere animata da personaggi particolarmente carismatici fino ad un finale di stagione che, se gli ascolti americani crolleranno ulteriormente, potrebbe restare unica.