6 ottobre 2006: dieci giorni dopo la première a New York, nelle sale americane uscì The Departed - Il bene e il male, strepitoso thriller diretto da Martin Scorsese (in Italia arrivò tre settimane dopo, con in mezzo un'anteprima in occasione della prima edizione della Festa del Cinema di Roma). Terza collaborazione tra il regista italoamericano e l'attore Leonardo DiCaprio, dopo Gangs of New York e The Aviator, incassò quasi trecento milioni di dollari nel mondo, il che lo rese all'epoca il più grande successo commerciale della carriera di Scorsese (è stato successivamente superato da Shutter Island e The Wolf of Wall Street).
Sorretto da una sceneggiatura solidissima e un cast al massimo della forma, The Departed è un racconto di vita e morte a Boston che ancora oggi ha una grande forza formale e viscerale, capace anche di generare omaggi e parodie di non poco conto (principalmente un episodio de I Simpson intitolato The DeBarted, dove il direttore Skinner ingaggia un ragazzino per infiltrarsi nella "gang" di Bart). Per festeggiare l'anniversario, ecco i cinque elementi che, a nostro avviso, lo rendono un'opera che vale la pena di (ri)vedere senza esitazioni.
1. Da Hong Kong a Boston
Prima dell'uscita del film c'era il solito timore sulla logica di realizzare un remake, questa volta di un thriller cinese acclamatissimo come Infernal Affairs, che nel 2003 fu scelto per rappresentare Hong Kong nella corsa agli Oscar come miglior film straniero (senza però ottenere la nomination). Una sfida che The Departed riuscì a superare, imponendosi come un film sufficientemente simile al prototipo, per lo meno a livello di trama, ma anche talmente diverso da diventare un'esperienza cinematografica a sé stante. Il merito è tanto della sceneggiatura di William Monahan, che cattura perfettamente lo spirito molto americano della trasferta narrativa a Boston (ma le riprese ebbero luogo soprattutto a New York, per motivi economici) e aggiunge una nota ulteriore di ambiguità che nell'originale non c'era, quanto della regia di Scorsese, la cui cinefilia è evidente in ogni singola inquadratura (notevoli i rimandi ai film di gangster degli anni Trenta, in particolare Scarface - Lo sfregiato di Howard Hawks). D'altronde, avendo già firmato un ottimo remake quindici anni prima (Cape Fear - Il promontorio della paura), l'autore di Quei bravi ragazzi era una scelta abbastanza logica per realizzare un rifacimento che non fosse una pallida fotocopia del capostipite.
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2. DiCaprio vs. Damon
Grazie alla collaborazione con Scorsese, il protagonista di Titanic si è progressivamente allontanato dalla sua immagine di idolo adolescenziale, maturando anche dal punto di vista recitativo. Dopo i primi passi altalenanti in Gangs of New York, la sua performance in The Aviator mostrava già un'evoluzione significativa, portata a compimento proprio in The Departed. Tormentato e carismatico nei panni di Billy Costigan, con il pregio aggiuntivo, nella versione originale, di saper maneggiare senza difficoltà l'accento bostoniano, DiCaprio è una forza della natura in cerca di un avversario alla sua altezza, e lo ha trovato in Matt Damon. Oggi è difficile immaginare che la parte di Colin Sullivan fosse inizialmente prevista per Brad Pitt (rimasto coinvolto nel progetto come produttore), grazie al lato oscuro che Damon fa emergere, uno strato alla volta, sfruttando al meglio l'ambiguità morale già mostrata in The Bourne Identity e Il talento di Mr. Ripley. A dieci anni di distanza, Costigan e Sullivan rimangono forse i ruoli migliori dei rispettivi interpreti.
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3. Mark Wahlberg
The Departed vanta un cast di contorno eccezionale, da Alec Baldwin a Ray Winstone, da Martin Sheen a Vera Farmiga, con in più la presenza massiccia - in termini attoriali - di Jack Nicholson nel ruolo del boss Frank Costello. Ma a rubare la scena a tutti ci pensa un attore che in quel periodo era abbastanza sottovalutato a causa di alcune scelte di carriera sbagliate. Parliamo di Mark Wahlberg, che dopo le delusioni di Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie e The Truth About Charlie (di cui lo stesso protagonista oggi si diverte a parlare male) si stava gradualmente ricostruendo un percorso artistico più valido grazie a I Heart Huckabees - le strane coincidenze della vita e Four Brothers. A questo punto gli è stato servito su un piatto d'argento il ruolo del sergente Sean Dignam, un contenitore di energia sboccatissima che miete vittime - in senso figurato - ovunque vada, anche in presenza di pesi massimi come Sheen e Baldwin (con quest'ultimo forma una sorta di duo comico irresistibile, in una delle scene più spassose del film). Senza nulla togliere all'ottimo Alan Arkin in Little Miss Sunshine, l'Oscar per il miglior non protagonista del 2006 appartiene simbolicamente a Wahlberg.
4. La colonna sonora
Con pochissime eccezioni (Quentin Tarantino su tutti), nessun regista americano vivente può competere con Scorsese nell'uso di brani preesistenti per rafforzare la colonna sonora delle sue opere. The Departed ne è un ottimo esempio, con canzoni che, abbinate alle composizioni originali di Howard Shore, sono ora impossibili da separare dalle immagini della vita violenta a Boston. Tre brani in particolare sono indelebilmente associati alle atmosfere sporche del conflitto tra Frank Costello e la polizia: Gimme Shelter degli immancabili Rolling Stones (già scomodati per il medesimo brano in Quei bravi ragazzi e Casinò), Comfortably Numb dei Pink Floyd (nella versione di Roger Waters) e I'm Shipping Up to Boston dei Dropkick Murphys. Non a caso, sono le tre canzoni su cui la Warner Bros. ha puntato in sede di marketing, come potete vedere nel trailer ufficiale:
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5. "And the Oscar goes to..."
Dal 1981 al 2005, Martin Scorsese era stato candidato all'Oscar per la regia in cinque occasioni (con altre due nomination come sceneggiatore, per Quei bravi ragazzi e L'età dell'innocenza), tornando sempre a casa a mani vuote (particolarmente frustrante rimane il mancato riconoscimento per Toro scatenato, oggi ritenuto da molti il più grande film americano degli anni Ottanta). Col senno di poi era abbastanza evidente che con The Departed - premiato anche per la sceneggiatura, il montaggio e come miglior film del 2006 - fosse la volta buona, poiché la statuetta del miglior regista fu presentata da tre amici storici di Scorsese: Francis Ford Coppola, George Lucas e Steven Spielberg (con un simpatico siparietto iniziale sul fatto che l'autore di Guerre stellari fosse l'unico dei tre a non aver mai vinto un Academy Award). Un momento di grande emozione, al quale il vincitore ha contribuito con grande energia e prontezza di spirito. La sua prima reazione infatti è stata: "Potete controllare ancora una volta il nome nella busta?".
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