Prima di salutare The Crown 6 e darle appuntamento a dicembre con la seconda ed ultima parte dell'ultima stagione, e dopo aver affrontato pregi e difetti della prima parte, torniamo un attimo sul quarto ed ultimo episodio, intitolato Conseguenze, che affronta la morte della Diana di Elizabeth Debicki costringendo il creatore Peter Morgan a tornare in un terreno che aveva già battuto nell'apprezzatissimo The Queen con Helen Mirren, da lui scritto e diretto da Stephen Frears. Lo ha fatto utilizzando un espediente abusato ma per motivazioni diverse da quelle che sembrano ad un primo sguardo.
Il fantasma dei film passati
Il quarto episodio di The Crown 6 è, a conti fatti, una ghost story. Diana e Dodi sono appena morti e le loro due famiglie devono affrontare la perdita. Non possono però farlo da soli ma sono costretti a vivere il lutto, ancora così fresco, insieme al resto del mondo che piange con loro la Principessa del Popolo. Niente titoloni invece per Dodi Fayed, eppure anche Mohammed ha perso un figlio. Parallelamente è lo stesso Peter Morgan che, dopo gli apprezzamenti della critica non proprio lusinghieri sulla quinta stagione (anche i nostri), deve affrontare la tanto attesa/temuta morte di Lady D. Il problema è doppio perché, proprio come nei casi giudiziari in tribunale, vi è un importante (se non pachidermico) precedente: The Queen. Il film, da lui scritto e diretto da Stephen Frears e interpretato da Helen Mirren, da tutti lodata nel 2007 per essere a tutti gli effetti diventata la regina Elisabetta II (tanto da vincere l'Oscar) e aver mostrato la morte di Diana dal suo punto di vista (tanto che nel film l'ex nuora appare per pochissimo e di sfuggita, non ci interessa nemmeno l'attrice che la interpreta).
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The Crown, lo abbiamo detto più volte nei nostri articoli, non è una biografia dedicata a Elisabetta II ma un modo per farci capire come tutti coloro che hanno a che fare con quest'istituzione, devono sottostare alle sue regole, Regina compresa e per prima. In The Crown 6 quindi il punto di vista diviene Diana-centrico, certamente un po' troppo, ma forse l'unico modo per Morgan di consegnare alla memoria degli spettatori la Principessa del Galles di Elizabeth Debicki, che le ha donato così tanta forza e dolcezza, e salutarla definitivamente. C'è quindi lo spettro di The Queen su The Crown 6 parte 1 (qui la nostra recensione), che prova a raccontarne una versione ridotta per sommi capi. Da un lato concentrandosi sempre sul silenzio da parte della Regina che tanto fece indispettire l'opinione pubblica, che amava Diana e sul suo essere vittima della Corona aveva costruito tutta la narrazione; dall'altro utilizzando lo stesso tipo di simbologia, come la testa di cervo appesa al muro a Balmoral, già protagonista in momenti precedenti dell'incontro-scontro di Diana con la famiglia di Carlo (ancora ai tempi di Emma Corrin e Josh O'Connor), a rappresentare tanto una conquista quanto una grave perdita.
Il fantasma dei reali passati
Non c'è solo un fantasma invisibile in questo quarto episodio, così importante perché funge da midseason finale in pratica e da turning point fondamentale che avrà la sua risoluzione nella seconda parte di stagione a dicembre. Quasi in tema con gli spiriti del passato, presente e futuro dickensiani e natalizi Peter Morgan utilizza l'escamotage narrativo - abusato e per molti tendente alla soap opera - del fantasma dei defunti con cui far dialogare chi rimane in vita, subito dopo la loro morte. In realtà lo fa con un altro intento, scegliendo di affidarsi a degli spiriti "veri e propri". Da un lato Dodi si confronta con il padre facendogli ammettere che tutto quello che ha fatto (e come ha spinto per la relazione con Diana) sia stato per se stesso e non per il bene del figlio. Dall'altro il fantasma di Diana permette a Elizabeth Debicki di rimanere un episodio in più, ma non sono i figli a vederla (la loro ultima telefonata non fu per niente così lunga e infatti probabilmente è il loro rimorso più grande), o almeno non ci vengono mostrati.
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Sono Carlo e la Regina stessa a dialogare con lei, per mostrare l'effetto contrario ma complementare che ha su di loro post mortem. Ci sono due scambi di battute emblematici nei dialoghi che si consumano tra loro: "Finalmente la tua vita sarà più facile" sussurrata al Carlo di Dominic West che, preso dal dolore, rinnega tale affermazione e si rende conto di quanto gli mancherà l'ex moglie; "Finalmente vi siete liberati di me" detta con dolcezza alla Regina, che invece si sta rendendo sempre più conto del potere della Principessa sul popolo, forse ancora di più di quanto ne avesse in vita. Un "pericolo" e un fattore da tenere in considerazione per la Corona e per la percezione della famiglia inglese da parte del pubblico. Imelda Staunton può così dare prova del proprio talento e brillare per riflesso all'addio di Debicki e darci un assaggio di quello che vedremo negli altri sei episodi. Almeno così vogliamo sperare.