La commedia che incontra il thriller, sferzato da uno humour nerissimo. Al centro, una serie che esplora le oscure dinamiche di un capo - anzi, di un consulente - con i suoi dipendenti. Su Prime Video è disponibile The Consultant (qui la nostra recensione), show in otto episodi creato da Tony Basgallop, nonché tratto dall'omonimo romanzo di Bentley Little, datato 2015. La storia? Quando Regus Patoff, un nuovo consulente, viene assunto dalla CompWare, compagnia di gaming, per aumentare la produttività, i dipendenti si ritroveranno in una strana e pericolosa situazione. Protagonista, nel ruolo di Regus Patoff, Christoph Waltz. Con lui, Nat Wolff, Brittany O' Grady e Aimee Carrero. E, proprio in occasione della release di The Consultant, abbiamo intervistato lo showrunner e i protagonisti, che ci hanno raccontato com'è stato prendere parte alla serie.
La prima battuta è di Tony Basgallop: "Come è nata la serie? È iniziato con il libro di Bentley Little. Credo che condivida con me un senso dell'umorismo molto crudele. In seguito alla pandemia ho cambiato delle cose, dando una svolta post-lockdown". Christoph Waltz, invece, ci dice: "Il mio è un capo violento? No, non direi. Non maltratta nessuno. Gli abusi non sono una strada a senso unico. Lo script mi ha subito colpito, ha acceso il mio interesse. Ma in un certo senso è il contrario del consiglio di D. H. Lawrence: fidati della storia e non di chi la racconta. In questo caso, mi sono fidato più di chi racconta, che della storia. Ma, naturalmente, è stata la storia ad attirarmi".
Christoph Waltz e lo showrunner Tony Basgallop raccontano The Consultant
Ogni episodio di The Consultant dura circa mezz'ora, una scelta stilistica chiara, spiegata dallo showrunner: "Al giorno d'oggi, mi sembra che gli spettacoli di mezz'ora abbiano un impatto e preferisco scriverli. Quando scrivo, cerco di ridurre tutto il più possibile. Quindi mezz'ora mi sembra un'ottima durata per lavorare. È quasi una sitcom, in un certo senso. C'è l'ambiente di lavoro e ci sono personaggi che entrano ed escono. Cosa mi ha colpito del romanzo? Il senso dell'umorismo, il tono e il modo in cui Bentley Little ha creato questo personaggio che arriva e porta il caos. È interessante analizzare l'aspetto dell'ufficio: una persona cambia rispetto a casa, c'è una discrepanza quando si va a lavoro. Vedo persone che sono incredibili sul lavoro e ottengono così tanto, ma che a casa riescono a malapena ad allacciarsi le scarpe".
Come vedrete, Regus Patoff è un uomo enigmatico, pieno di ossessioni. Una, marcata, la paura dell'altezza. A riguardo, Christoph Waltz racconta: "Dovrete vedere tutta la serie per capire i motivi dietro la paura di Patoff. Un uomo potente con una debolezza evidente. Salire le scale è una cosa semplice, ma lui non riesce a farlo. Mi piaceva questa contraddizione". Dunque, chiediamo a Waltz quale sia la sua paura: "Forse non c'è una risposta seria a questa domanda. Perché a volte si ha paura di tutto e altre volte non si ha paura di niente. Quando si è giovani e la corteccia frontale non è del tutto sviluppata, soprattutto se si è maschi, non si ha paura di cose di cui si potrebbe essere terrorizzati nel momento in cui si raggiungono i 40 anni. Se volete una risposta seria, tutti hanno paura della morte. E perché io dovrei essere diverso? Sono molto ansioso. Ho aperto il giornale e vorrei tornare a letto e tirarmi la coperta in testa. Quindi, sì, sono una persona ansiosa. Se apro gli occhi e le orecchie sono terrorizzato...". L'ultima battuta di Waltz? Riguarda la retorica che lo vorrebbe eterno cattivo: "Non voglio essere sprezzante, ma quando si guarda indietro alla mia carriera, si vedono i cattivi. Io non li vedo. Faccio l'attore da 45 anni. Credetemi, ho interpretato più buoni che cattivi. Tutto qui".
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L'intervista a Nat Wolff, Brittany O' Grady e Aimee Carrero
Ma, insieme a Christoph Waltz e Tony Basgallop, nell'intervista organizzata via Zoom, c'erano collegati anche gli altri tre protagonisti di The Consultant, Nat Wolff, Brittany O' Grady e Aimee Carrero che interpretano rispettivamente Craig, Elaine e Patti. "È stato fantastico lavorare con Brittany e Aimee, e poi lavorare con Christoph, di cui sono un fan fin da quando ero bambino. Sì, è un sogno che si realizza. Ogni personaggio era calibrato alla perfezione. Da ragazzo vedevo i video di Waltz prima di andare a letto... ero preoccupato che quando ho iniziato a lavorare con lui, ho pensato: no, ora mi addormenterò?! (ride ndr.). Non gliel'ho mai detto, quindi non diteglielo se ci parlate!", racconta Nat Wolff.
Poi, chiediamo se oggi non ci sia più differenza tra cinema e serialità. A rispondere, Aimee Carrero. "Siamo in una sorta di età dell'oro della televisione o dello streaming. Prima era difficile paragonare la scrittura, la qualità della produzione del cinema alla televisione. E ora credo che il pubblico sia diventato più consapevole e voglia di più. Per noi attori, con una carriera cinematografica, è entusiasmante girare una serie televisiva, e interpretare un personaggio per un lungo periodo di tempo". Brittany O'Grady spiega il processo lavorativo, diverso dal cinema. "È interessante dal punto di vista dell'attore essere in una serie rispetto a un film. In TV a volte sembra di guardare la vita di qualcuno che si svolge nell'arco di anni. Dal punto di vista degli attori l'approccio è un po' diverso. Il pubblico è poi accompagnato per anni da una serie, assiste alla crescita del personaggio".
L'attrattiva del potere
Lo script è il punto di forza della serie tv Prime Video, e si concentra sulla dinamica tra ufficio, normalità e follia. A riguardo, O'Grady spiega: "Sono entusiasta di essere un'adulta e di interpretare qualcuno che ha la mia età e che riflette molto delle persone della mia vita e di ciò che provano lavorando in un ufficio, svolgendo la loro professione. Era una cosa che mi entusiasmava molto in The Consultant. Avere questa strana dinamica tra la normalità di un ufficio e i molti livelli di follia". Nat Wolff, poi, dichiara: "Ricordo di aver letto la sceneggiatura e mi sono detto 'È così divertente, è così intelligente'. Dopo aver letto il colpo di scena del primo episodio, ho pensato 'Devo far parte dello show'. È stato una incredibile svolta, così divertente, oscura e cinica...".
"Lavorando con queste persone, voglio dire, non si può ottenere di meglio!", prosegue Brittany O'Grady. "Ho fatto un provino e poi ho avuto un incontro fantastico con Tony Basgallop, il nostro creatore e showrunner. È un uomo così intelligente e il suo cervello funziona in un modo strano e interessante. Ho capito che sarebbe stato qualcosa di veramente insolito. Come interpreti cerchiamo sempre di fare qualcosa per espandere la nostra gamma e mantenere le cose interessanti. Per me è stato così". Aimee Carrero, a proposito della sua Patti, ci confida: "Niente spoiler, ma per me è stata una grande attrattiva il fatto di arrivare e trasformarsi in qualcosa di molto diverso. E mi è piaciuto anche il tema generale di questa storia: quanto velocemente le nostre menti possono essere cambiate se qualcuno usa il linguaggio adatto o ti coglie nel momento giusto della tua vita. Come siamo facilmente attratti dal potere e come questo possa corromperci...".