Il nuovo singolo dei Beatles. L'ultima canzone dei Beatles. Ultima in ordine di uscita, ma anche l'ultima canzone rimasta, l'unica che si trovava ancora nascosta e che non avevamo ancora ascoltato. Si chiama Now And Then ed è la canzone che, giovedì scorso, 2 novembre, alle 15, ha fatto fermare il mondo. Sì, fa sensazione che una canzone possa ancora far fermare il mondo. Ed è incredibile che, nel 2023, si parli di una nuova canzone dei Beatles. La tecnologia, oggi, permette anche questo. Ma è anche il cuore che lo rende possibile. Intorno alla canzone sono usciti un documentario, Now And Then - The Last Beatle Song, diretto da Oliver Murray che racconta il making of della canzone, e anche un video, molto significativo, di Peter Jackson: Now And Then - Music Video.
Era stato lui, con un grande lavoro, a riportarci ai tempi dell'ultimo lavoro dei Beatles, Let It Be (ultimo in ordine di uscita, perché l'ultimo realizzato fu Abbey Road), con The Beatles: Get Back. E c'è proprio lo zampino di Jackson nella realizzazione della canzone Now And Then. Trovate il documentario e il video di Now And Then su YouTube, sul canale ufficiale dei Beatles, e anche su Disney+.
Now And Then: l'ultima canzone dei Beatles
La canzone, prima di tutto. È una classica ballata beatlesiana, o, se volete, lennoniana: Inizia piano e voce, come tante classiche canzoni di Lennon. Viene infatti da alcune registrazioni che John Lennon fece, voce e piano, nel 1977. La voce magica di Lennon è quella che dà via al brano, evocando subito le canzoni dell'autore di Imagine e alcuni classici dei Fab Four. Su questa traccia si inseriscono gli strumenti degli altri Beatles: la chitarra elettrica e acustica registrata nel 1995 da George, una nuova parte di batteria di Ringo e il basso, la chitarra e il piano di Paul, che si accorda alla suonata originale di John. Paul ha aggiunto un assolo di chitarra slide ispirato a George; lui e Ringo hanno anche contribuito al pezzo realizzando i cori nel ritornello. Man mano che il brano sale, entrano gli archi, arrangiati da Giles Martin (figlio di quel George Martin che era il produttore, l'alchimista del suono unico dei Beatles), Paul e Ben Foster. Paul e Giles hanno anche aggiunto un ultimo, meraviglioso tocco: i backing vocals provenienti dalle registrazioni originali di Here, There And Everywhere, Eleanor Rigby e Because, intessuti nella nuova canzone utilizzando le tecniche perfezionate durante la lavorazione dello show e dell'album LOVE. Now And Then è davvero una canzone dei Beatles. A suonare nel brano sono tutti e quattro i Beatles, e il brano riesce a creare quell'alchimia che solo quelle quattro personalità fuse insieme riuscivano a creare.
Now And Then - The Last Beatle Song: il documentario
"Fare musica in una band è questione di buona chimica" dice proprio Paul McCartney nel documentario Now And Then - The Last Beatle Song. Now And Then ha una storia molto particolare, che proprio il documentario di Oliver Murray ricostruisce per farci capire come è stato possibile dare alla luce questa canzone. Il racconto inizia dalla voce di Sean Lennon e i suoi ricordi da bambino, e continua con quella di Paul McCartney. Now And Then era un semplice demo: una cassettina, come quelle su cui registravamo da ragazzi. Non era una registrazione da studio, su un quattro piste o cose del genere. Un semplice, unico nastro su cui c'erano la voce di John Lennon e il piano. Così i due elementi non si potevano separare. Now And Then era già stata passata da Yoko Ono agli altri tre beatle, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison, insieme ai provini che sarebbero diventati Free As A Bird e Real Love, e i tre avevano già provato a lavorarci in occasione di The Beatles Anthology. Ma proprio perché la voce non si poteva separare dal piano, furono costretti a rinunciare a questo brano. Proprio una nuova tecnologia usata da Peter Jackson per il film Get Back, un'Intelligenza Artificiale, è stata in grado di separare finalmente quella voce dal piano. E così di avere la voce pulita, nitida, cristallina di John Lennon. Il momento in cui la sentiamo, da sola, è emozionante. E così i due Beatle rimasti, hanno potuto completare il lavoro: il basso di Paul, la batteria di Ringo. E poi si è pensato agli archi, che i Beatles avevano utilizzato più volte nei loro dischi: Strawberry Fields, Yesterday, I Am The Walrus. Ascoltando la chitarra slide che George aveva provato per il brano nel 1995, Paul ha suonato inserito un assolo di chitarra nel suo stile.
Il documentario di Oliver Murray procede su tre piani temporali
Il documentario di Oliver Murray è come quei film che procedono su tre piani temporali sfasati, e vanno avanti e indietro nel tempo per creare un racconto compiuto: 1977, 1994-95, 2023. Murray racconta la storia in maniera semplice, evocando la magia del quartetto con immagini iconiche, come quelle di Sgt. Pepper e Yellow Submarine, con le immagini di The Beatles: Get Back di Peter Jackson. E con quelle del Dakota Building, la residenza newyorchese di Lennon, dove scrisse questa canzone, e di Lennon a New York. "Mio padre sarebbe stato contento perché ha sempre amato sperimentare con le tecnologie di registrazione" dice Sean Lennon nel documentario. "Tutti i nostri ricordi sono riaffiorati" riflette Paul McCartney. "E ho pensato che fortunato sono stato ad aver avuto questi uomini accanto a me. È l'ultima canzone dei Beatles: tutti ci abbiamo suonato. Ed è una registrazione dei Beatles genuina"
Now And Then: il video di Peter Jackson
Ed è ancora Peter Jackson, deus ex machina di questa operazione, a chiuderla e a darle un senso. Perché se la tecnologia e il lavoro di studio di McCartney e Starr hanno riunito le voci dei quattro di Liverpool, il montaggio di Jackson fa tornare insieme anche i loro corpi, ovviamente fatti di immagini. Una cassetta entra nel lettore. Gli strumenti vengono accordati. I tre Beatles suonano insieme, nel 1995, quando si riunirono per The Beatles Anthology. Appare John Lennon che guarda l'orizzonte, dove ci sono i Beatles in costume. Vediamo John Lennon, nel passato. E poi Ringo e Paul, quelli dei giorni nostri, cantare insieme. Ma, grazie al montaggio di Peter Jackson, anche John e George si materializzano in quello studio di registrazione, ai lati di Ringo e Paul, in linea. I Fab Four sono di nuovo, tutti e quattro, insieme. Quell'esibizione in cui sono l'uno accanto all'altro, i vivi e i defunti, è come quella scena finale de Il ritorno dello Jedi, in cui Luke, Han e Leia sono accanto ai cavalieri che sono trapassati, Obi Wan e Anakin. È la magia del cinema. E la magia di Peter Jackson, un Ritorno al Futuro inedito e commovente. Le immagini viaggiano a ritroso, ai Beatles con i capelli a caschetto, a quelli di Amburgo. Tutto finisce con un inchino, e i quattro che scompaiono in dissolvenza.
Now And Then: Peter Jackson e il tempo
Con il suo Now And Then Peter Jackson gioca ancora con il tempo, lo manipola. Come in quel film They Shall Not Grow Old - Per sempre giovani, in cui prendeva vecchie foto e filmati della Prima Guerra Mondiale, le animava e le colorava per attualizzarle e renderle più d'impatto. Come in Get Back, che ci riportava indietro in quel 1969, negli studi dei Beatles, ma con il suo montaggio riscriveva la storia che credevamo di conoscere da quel film, uscito nel 1970, Let It Be. Qui Peter Jackson non solo fa il miracolo di riunire, dopo oltre 50 anni, i The Beatles. Ma anche di riscrivere il finale della storia, che era stata fatta di ripicche e polemiche, e di riportarli all'apice della loro alchimia. Peter Jackson ha scelto quelle immagini così giocose dal passato di Lennon e Harrison, li ha messi in scena con i loro costumi degli anni Sessanta, li ha fatti muovere e scherzare, felici. E in qualche modo ha fatto dialogare Macca e Ringo con loro stessi da giovani. In questo modo ci ha voluto consegnare, per l'ultima volta, i Beatles creativi, felici, geniali. I morti accanto ai vivi, come in un film di Tim Burton, o un dia de muertos messicano (è un caso che il video sia uscito il 2 novembre?). I nostri cari estinti, come vorremmo saperli noi che stiamo qui nel nostro mondo transeunte: sereni e felici.