Ancora scosso dalla scoperta dei fatto che i Lockhart spacciano cocaina, Noah decide di lasciare Montauk qualche giorno prima del previsto per lasciarsi alle spalle la sua relazione clandestina con Alison. A complicare le cose ci pensa Oscar Hodges, che gli dà una settimana di tempo per fargli avere diecimila dollari, altrimenti vuoterà il sacco con Helen. Tornato a New York, Noah riesce a ottenere i soldi, ma l'assegno di Max non aiuta a pacificare la sua coscienza: un attacco di panico, scambiato inizialmente per infarto, lo convince a confessare la verità alla moglie.
Intanto i fratelli Lockhart decidono di chiedere a Hodges di seppellire l'ascia di guerra, ma le cose prendono una piega inattesa quando Scotty colpisce Hodges, e questi svela a Cole il tradimento di Alison. Dopo lo shock iniziale, Alison decide di lasciare per qualche giorno Montauk e va a Brooklyn dalla sua collega; ma per lei la relazione non è ancora chiusa, l'occasione d'insinuarsi nella vita di Noah è irresistibile, e la ragazza finisce nel negozio di Helen.
Dagli Hampton a Brooklyn
Con la fine della relazione tra Alison e Noah, che è stato al centro dei primi sei episodi di questa stagione inaugurale di The Affair, anche lo scenario dello show cambia in buona parte passando dalla luminosa Montauk a una crepuscolare Brooklyn di fine estate. L'effetto è ottimo, perché, soprattutto per Noah, inscena questo toccante, ma miserevole ritorno alla routine di sempre e al conforto del suo matrimonio, che finisce per essere lui stesso a troncare. Nel complesso, i personaggi e le dinamiche perfettamente a fuoco nella teleplay di Sarah Treem sono molto più interessanti quando Noah e Ali sono a confronto coi rispettivi coniugi e contesti familiari, e, in questo caso, con una domanda a cui è difficile rispondere: perché hanno agito così? Cosa ha indotto Noah a minare nelle fondamenta un rapporto duraturo e prezioso, rischiando anche la serenità dei suoi figli? E cosa ha indotto Alison ad agire alle spalle di un uomo che le è devoto e che, nella disperazione seguita alla morte del piccolo Gabriel, ha visto in lei il suo unico conforto?
A dare le risposte non sono i colpevoli, ma le vittime: Helen quando dice che le sue aspettative nei confronti del marito derivano dalle stesse ambizioni frustrate, e dall'insicurezza e dalla paura di fallire di Noah; Cole quando scava nel proprio dolore, raccontando l'incapacità di gestire la sofferenza per la morte del figlio che ha finito per allontanarlo da tutto, anche da Alison. Se quindi sembra esserci, nei due traditi, almeno inizialmente, una certa apertura al dialogo, con la capacità di prendersi le proprie responsabilità, i due ex amanti appaiono molto meno lucidi, uno preda del panico, l'altra della passività di cui ha accusato implicitamente il marito. Noah sa che rischia di mandare all'aria il suo matrimonio, ma non sopporta il senso di colpa, quindi confessa e attende che le conseguenze lo travolgano, andando a rifugiarsi nell'abbraccio dei figli, il cui amore per il padre Helen non può ignorare; Alison, più imperscrutabile che mai in questo episodio, prima si lascia dare ordini dalla suocera, poi evita il confronto con Cole lasciando Montauk e infine lo segue docilmente quando lui la viene a prendere e New York. Continuando a cullarsi nell'illusione fuggevole che è stata la storia con Noah, Alison accetta la proposta del marito - finalmente decisosi, dopo la scossa del tradimento e del furto della cocaina, a vendere il ranch - di ricominciare, iniziando persino a cercare una nuova gravidanza.
Umiliati e offesi
Uno degli aspetti più azzeccati di questo episodio 7 è l'idea di concentrare in esso la scoperta, sia da parte di Cole che di Helen, del tradimento dei rispettivo coniuge, per poi esplorare la diversa risonanza che l'evento ha, nell'immediato, nei due matrimoni, corredando il tutto della solite discrepanze tra una versione e l'altra che aiutano a gettare luce su ciò che Alison e Noah tentano ancora di nascondere o di virare in proprio favore.
Per la prima volta, i due coniugi traditi Maura Tierney e Joshua Jackson hanno la scena tutta per sé, e il risultato è formidabile: Helen si rivela in luci ed ombre, con la sua devozione al marito e alla famiglia ma anche suo senso di superiorità di classe ("Per una cameriera!"), e c'è anche il sospetto che la relazione con Max non sia solo una trovata di Whitney per proiettare le proprie malefatte sulla madre; Cole, lo spacciatore di cocaina, tutto sommato ne esce meglio, sembra persino che il precipitare degli eventi lo induca a vincere l'inerzia che l'ha oppresso per due anni. Se tra il matrimonio dei Solloway e il collasso sembrano esserci solo i figli, è proprio con un figlio, che pure non sarà mai Gabriel, che il povero Cole spera di colmare la distanza che c'è tra lui ed Alison. E se queste reazioni vi sembrano troppo sobrie, forse è perché siamo abituati a una raffigurazione troppo urlata, eccessiva, violenta dei sentimenti: di rado abbiamo visto, sul piccolo o sul grande schermo, una gestione tanto lucida eppure efficace e realistica degli affetti umani come quella cui assistiamo nel dramma di Showtime.
Detective fuor d'acqua
C'è una cosa che non funziona in questo episodio di The Affair, e probabilmente è anche l'unica, ma non possiamo ignorarla; perché se nell'episodio precedente era stata abbandonata la cornice che giustificava il racconto parallelo su due binari soggettivi, con le deposizioni di Alison e Noah al Detective Jeffries, qui il poliziotto, che, come sappiamo, porta avanti la sua indagine diversi anni dopo i fatti narrati nello show, appare brevemente e abbastanza inutilmente sia nella prima parte dell'episodio, dedicata alla prospettiva di Noah, sia nella seconda, narrata dal punto di vista di Alison. Nella prima apparizione, lo vediamo impegnato a leggere il famoso romanzo di Noah, con l'aria di stare avendo chissà che epifania; nella seconda, si reca al club The End (quello dove Noah gli ha detto, mentendo, di non essere mai stato; nello scorso episodio l'abbiamo visto passare una notte con Alison proprio al The End) per verificare se Noah è nel registro dei clienti, e ottiene risposta negativa. Si tratta di sequenze che certo, ci danno qualche elemento sul disegno complessivo della storia - più che altro la conferma di qualcosa che già sapevamo, ovvero che il secondo romanzo di Noah parla di questa particolare estate a Montauk e della relazione con Alison - ma così avulse dal contesto non possono che gravare sull'organicità dell'episodio.
Conclusioni
A parte le due brevi incursioni del detective Jeffries, questo settimo episodio è uno dei migliori di The Affair visti fino ad oggi, apre nuove possibilità per le ultime battute di questa prima stagione e conferma la sensibilità e la capacità di calibrare un racconto rigoroso, realistico, eppure intenso, della showrunner Sarah Treem e dei suoi collaboratori.
Movieplayer.it
4.5/5