I revival/spin-off/sequel sono un genere vero e proprio, sempre più frequente in quest'epoca che stiamo vivendo e che potremmo definire "della nostalgia". Sulla scia di questo sentimento, dopo alcuni tentativi fallimentari, arriva su Netflix dal 19 gennaio That '90s Show, lo spin-off/sequel/revival di That '70s Show, la sitcom di MTV che ebbe successo (più negli Usa che da noi) negli anni '90 e ora prova a riportare in tv la comedy vecchio stampo, riuscendoci solamente in parte. Come cercheremo di spiegare nella recensione di That '90s Show, interamente disponibile in streaming con i suoi dieci episodi, non dovete necessariamente aver visto la serie originale (che fino a poco tempo era disponibile anch'essa sulla piattaforma, ma poi sono scaduti i diritti) per poter apprezzare il nuovo serial, anche se gioca molto sui riferimenti al passato.
Vecchi problemi...
That '90s Show riprende stilemi e plot di base di That '70s Show: un gruppo di ragazzi cerca di capire il proprio posto nel mondo mentre passano del tempo insieme nella taverna dei nonni della protagonista. In That '70s Show accadeva lo stesso con i genitori del protagonista, e questo semplicemente perché c'è stato un salto generazionale. Sono passati vent'anni e ora Eric (Topher Grace) e Donna (Laura Prepon) sono i genitori di Leia (sì, proprio il nome della principessa di Star Wars, interpretata dall'esordiente Callie Haverda). La coppia decide di farle passare l'estate dai nonni, Kitty (Debra Jo Rupp, che era già tornata nel mondo delle sitcom in WandaVision) e Red (Kurtwood Smith).
La serie sequel si incentra proprio su quest'estate che le farà scoprire molte cose tipiche dell'adolescenza: gli amici, il primo amore, le prime domande esistenziali sulla vita, e così via. La sitcom, girata con pubblico dal vivo proprio come la serie madre, riprende quindi le caratteristiche della comedy multicamera con pochi ambienti e quattro telecamere fisse. In aggiunta l'aspetto peculiare che aveva caratterizzato That '70s Show, ovvero la telecamera messa nel mezzo con i protagonisti in cerchio che girava a 360° per mostrare commenti e aneddoti sulla loro vita, soprattutto mentre erano su di giri per le canne che si erano fumati nella taverna.
Le 15 sitcom più divertenti da vedere
... nuovo cast
È interessante notare come si tenti di svecchiare un genere che forse ha fatto il suo tempo - anche se molti di noi ci sono cresciuti - con tematiche maggiormente attuali e vicine alle generazioni di oggi. Solo che in questo caso questa tecnica viene usata in una storia ambientata comunque negli anni '90, quindi nel passato. Tematiche come il femminismo e quella LGBT non risultano quindi fuori luogo ma sicuramente forse un po' avanti coi tempi per come se ne parla nello show, ovvero con la consapevolezza degli anni 2010 e 2020. Un discorso simile si può fare per il cast variegato per etnia e preferenze sessuali, rispetto a quello originale, che sembra nato dall'algoritmo - anche se non stona più di tanto. Il nuovo gruppo che affianca Leia è così formato: la determinata e indipendente Gwen (Ashley Aufderheide) e suo fratello grosso e ingenuo Nate (Maxwell Acee Donovan), fidanzato con l'ambiziosa e intelligente Nikki (Sam Morelos). Insieme a loro Jay (Mace Coronel), il playboy del gruppo e Ozzie (Reyn Doi), cinico e perspicace ragazzo gay.
Con The Ranch Netflix riscopre la sitcom e la tradizione
Ci saranno scoperte, scontri, rivalità, amicizia, primi baci, riferimenti alla pop culture come Beverly Hills, 90210. Tutto contornato dall'amore dei nonni che continuano a fare da collante rispetto agli altri genitori dei ragazzi, che vediamo passare più di rado. È giusto che la sitcom, aperta anche ai nuovi adepti, si concentri sulle new entry e sulla forza dei veterani Debra Jo Rupp e Kurtwood Smith e sulla loro innata chimica, ma i cameo della vecchia guardia potevano essere ampliati e gestiti meglio. Non mancherà comunque all'appello nessuno del cast originale, dal Michael Kelso di Ashton Kutcher alla Jackie di Mila Kunis, fino al Fez di Wilmer Valderrama (continuando la tradizione del non rivelare da che Paese provenga) e altre che vi lasciamo scoprire.
L'unico che non potrete rivedere è lo Steven Hyde di Danny Masterson, per le accuse che hanno colpito l'attore anni orsono e che lo hanno allontanato dai suoi progetti Netflix, compresa la sitcom The Ranch che lo aveva già riunito all'ex co-star Ashton Kutcher e in cui interpretavano due fratelli a lungo estraniati. Perfino la sigla mantiene lo stesso tema musicale (In the Street di Big Star) e lo stesso stile, solo che al posto dell'automobile (simbolo dello show, che Red regala a Eric per poi riprendersela e tornerà anche nel revival) c'è il divano di casa Forman. Tutto, dai colori alle scenografie al trucco, passa dagli anni '70 ai '90 (come il primo computer di casa Forman) per una resa da family friendly comedy a tutti gli effetti.
Conclusioni
Che dire alla fine della recensione di That '90s Show se non che il sequel/revival/spin-off di That '70s Show ne incarna tutte le caratteristiche peculiari trasportando la storia – e la generazione protagonista – negli anni '90. Messa in scena e caratteristiche tipiche della sitcom vecchio stampo sono inserite abbastanza bene, complice il fatto che si tratta comunque di una period comedy. Stonano maggiormente alcune scelte di casting e di tematiche raccontate che sembrano fatte a tavolino. Il ritorno del cast storico poteva essere allargato maggiormente, per tenere più stretti i vecchi fan insieme a nuovi possibili spettatori.
Perché ci piace
- Il nuovo cast funziona.
- Debra Jo Rupp e Kurtwood Smith mantengono una buona chimica.
- La messa in scena che riprende l’originale.
- Le tematiche affrontate…
Cosa non va
- … che però sono forse un po’ troppo avanti coi tempi, così come il casting.
- Più cameo della vecchia guardia e meglio diluiti sarebbero stati sicuramente più apprezzati.
- La sitcom rimane un genere che ha fatto il suo tempo, soprattutto in streaming.