Il periodo di Natale è in qualche modo legato alla tradizione. Lo è nelle case, ma lo è anche nelle sale cinematografiche che accolgono folle di spettatori e tanti film per famiglie. Tra questi è quasi di rito la presenza di uno dei nuovi lavori Disney o Pixar, che portano con sé una ulteriore piacevole abitudine: quella dei corti d'animazione che li accompagnano ed introducono. Una tradizione che accogliamo e sosteniamo con grande entusiasmo, che fa bene ad un mondo dell'animazione vastissimo e che ha bisogno di dare visibilità a tutto quel sottobosco animato che vive in parallelo ai grandi titoli che conquistano bambini e famiglie, sgomitando per trovare spazio.
Non fa eccezione il titolo Disney di questo Natale ed anche Oceania è arrivato nelle sale italiane tenendo per mano un piccolo da accompagnare alla ribalta. Si tratta di Testa o cuore, esordio alla regia per Leo Matsuda, che si era imposto in Disney Animation come Story Artist per i due classici Disney più originali degli ultimi anni, Ralph Spaccatutto e Big Hero 6, confermando la tendenza ad usare questo tipo di piccole produzioni per dare spazio a nuovi talenti o sperimentare nuove tecniche. E il nuovo corto, in qualche modo, fa entrambe le cose.
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Il conflitto interiore
Testa o croce racconta la storia di Paul, un uomo di mezza età che vive nella California degli anni '80 e conduce una vita regolare quanto noiosa, come impiegato della Boring, Boring & Glum dove ogni giorno siede alla sua scrivania nel grigiore di un ufficio dove dozzine di altri dipendenti inseriscono dati al computer in monotona e asfissiante sincronia. Seguiamo Paul sin dal risveglio mattutino, quando il suo Cervello, il suo Cuore, i Polmoni e lo Stomaco, ma anche i Reni e la Vescica, si attivano uno dopo l'altro dandogli gli stimoli necessari a vivere la giornata. Ma se alcuni impulsi sono fisiologici e inevitabili, gli input che arrivano da Cervello e Cuore finiscono spesso per essere in netto contrasto, creando un forte conflitto tra la sua parte più logica e pragmatica e quella più avventurosa ed emotiva.
La vita di Paul è quindi un fiorire di desideri e speranze, di distrazioni e sogni di fuga, che partono dal Cuore e vengono bocciati da Cervello immaginando i diversi modi in cui condurranno Paul alla morte, spingendolo a rifugiarsi nella pragmatica sicurezza del suo triste quotidiano ed arrivando a tagliar fuori Cuore da qualunque decisione... almeno fino a quando non si rende conto delle conseguenze che quel tipo di esistenza priva di svaghi e rischi avranno sull'uomo sulla lunga distanza. È quindi evidente il messaggio del corto: trovare un equilibrio tra queste due parti che vivono in ognuno di noi e sulla necessità di trovare la felicità e la voglia di cambiamento dentro noi stessi.
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Uno sguardo dentro di noi
Per far ciò, bisognava focalizzarsi sugli organi interni di Paul, renderli protagonisti (il titolo originale Inner Workings parla chiaro in tal senso) e lo staff di Matsuda lo fa in modo brillante ispirandosi ai livelli sovrapponibili in acetato di un vecchio libro di anatomia, rendendo Cervello, Cuore e gli altri organi dei personaggi veri e propri, disegnati ed animati in modo adorabile ed accattivante per esprimere il conflitto che si verifica nel protagonista. A ciò si accompagna il look adottato per lo stesso Paul, dalla testa squadrata che ricorda il Carl di Up allo stile dell'animazione, che strizza l'occhio ad alcuni eccessi e libertà nei movimenti di un'animazione più vecchio stile.
Disegno a mano o CGI?
Abbiamo accennato all'uso dei cortometraggi animati per sperimentare nuove tecniche e Testa o cuore non fa eccezione: come i già apprezzati Paperman e Winston, il lavoro di Matsuda si affida a Meander, software di interpolazione 2D che permette di fondere in modo brillante e innovativo animazione tradizionale a mano e grafica al computer. È una tecnica ibrida che siamo sicuri di vedere presto anche nei grandi titoli di Disney Animation, perché consente di mantenere il calore e la cifra artistica del disegno a mano con le libertà e possibilità che la messa in scena in CGI consentono agli animatori. Una fusione che funziona in Testa o croce al punto da risultare quasi trasparente per lo spettatore, che difficilmente riuscirà a scorgere la linea sottile che separa le due tecniche che trovano un perfetto equilibrio in Testa o croce, lo stesso che Paul cerca nella propria vita.
Movieplayer.it
4.0/5