Terrifier 3, recensione: il miglior (e più sanguinoso) film della saga di Art the Clown

Dopo il massacro di Halloween, il mimo psicopatico fa a pezzi anche il Natale: al terzo capitolo Damien Leone ha più budget e sforna il miglior film della saga horror. In sala dal 7 novembre e in anteprima il 31 ottobre.

Un'immagine di Terrifier 3

Negli ultimi anni in tanti hanno provato a creare una nuova maschera horror che potesse diventare iconica. Pensiamo a Eli Roth e al suo Thanksgiving: il killer che scatena il panico a Plymouth uccide indossando la faccia di John Carver, colono puritano alla guida della Mayflower. Il regista e attore ha dichiarato che avrebbe voluto farne una saga, ma il film non ha avuto l'eco necessaria a trasformare la pellicola in un cult. Il Longlegs di Nicolas Cage forse potrebbe riuscirci, mente il Winnie-the-Pooh assassino del Twisted Childhood Universe ideato da Rhys Frake-Waterfield è troppo trash per fare davvero breccia nel grande pubblico. Se dobbiamo pensare a una nuova figura di riferimento del genere, in grado di stare accanto a miti come Freddy Krueger, Michael Myers e Leatherface, ci viene in mente solo un nome: Art the Clown. La consacrazione arriva ora, con Terrifier 3, terzo capitolo della serie creata da Damien Leone.

Terrifier 3 Art Clown Trailer
David Howard Thornton è Art the Clown

In sala dal 7 novembre e in anteprima il 31 ottobre, lo diciamo subito: Terrifier 3 è il film migliore della trilogia. Non soltanto perché il budget è più sostanzioso. Se infatti i precedenti hanno costruito poco per quanto riguarda l'aspetto narrativo, limitandosi a inanellare una scena gore dopo l'altra, qui c'è molta più attenzione alla storia. Meglio: comincia finalmente a prendere forma una vera e propria mitologia del terribile personaggio di Art the Clown, interpretato ancora una volta da David Howard Thornton, ormai un tutt'uno con il pagliaccio assassino.

Dopo il massacro di Halloween, Sienna Shaw (Lauren LaVera) e suo fratello Jonathan provano a dimenticare il trauma vissuto e a godersi il Natale. È inutile dire che anche questa festa si macchia di sangue. Anzi, il sangue scorre davvero a fiumi, anche più del solito: Terrifier 3 è infatti violentissimo, con soluzioni sempre più creative e ingegnose per mettere in scena le azioni malate del clown demoniaco. Come per i capitoli precedenti siete avvisati: questa non è roba per gli animi più impressionabili, o per chi non regge la vista delle interiora. È vero, la storia è ambientata nel periodo delle feste, ma siamo molto lontani dai classici film di Natale per famiglie.

Art the Clown: il Charlie Chaplin dell'horror

Come ogni saga horror che si rispetti, anche Terrifier ha la sua città fittizia pronta a riempirsi di urla e organi interni: siamo di nuovo a Miles County e Art the Clown torna a fare a pezzi i suoi abitanti. In particolare sembra avere un conto in sospeso proprio con Sienna, che è riuscita a sfuggirgli. Grazie a diversi flashback, che ci riportano all'infanzia della ragazza, scopriamo qualcosa in più su di lei e soprattutto su suo padre, un illustratore. Sfortunatamente per la donna questa volta il clown ha una complice: torna infatti una vecchia conoscenza, Victoria Heyes (Samantha Scaffidi), che abbiamo visto nel primo film del franchise. Il suo trucco prostetico è davvero disgustoso, ma è una testimonianza del buon lavoro fatto dal reparto degli effetti speciali. Potreste sognarvi la sua faccia di notte.

Il cuore di tutto però è, ovviamente, lui: Art. Il suo tratto distintivo non è tanto il fatto che non parli, aspetto comune a tante icone horror, ma che sia un vero e proprio mimo. David Howard Thornton fa un gran lavoro, non soltanto con gli occhi, sempre più espressivi e allucinati, e con la bocca (il sorriso di Art fa venire immediatamente una sensazione di freddo lungo la schiena). A essere davvero notevoli sono la postura del corpo e, soprattutto, i movimenti. In questo film diventa quasi un ballerino, facendo delle coreografie che danno alle scene splatter un tono ancora più surreale e grottesco.

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Terrifier 2 E
Art the Clown

A impreziosire Terrifier 3 ci sono poi anche dei camei che gli amanti dell'horror apprezzeranno molto: se fate attenzione potrete vedere infatti anche facce note come Tom Savini, Clint Howard, Daniel Roebuck e Jason Patric. Non aspettatevi però critiche alla società o qualche messaggio politico: a differenza di tante maschere horror che negli anni hanno dato una lettura interessante del contemporaneo, qui c'è soltanto il gusto di uccidere nel modo più creativo e fantasioso possibile. E forse è proprio questo che Damien Leone mette in luce: ormai siamo talmente assuefatti alle immagini violente, che un film come Terrifier ci ricorda della banalità del male. E, a regista e pubblico piacendo, la saga di Art the Clown potrebbe continuare all'infinito.

Conclusioni

Terrifier 3 è il capitolo migliore della trilogia horror di Dave Leoni. E non soltanto perché il budget è lievitato: c'è molta più attenzione per la storia e finalmente si costruisce una vera e propria mitologia per Art the Clown, qui consacrato a nuova icona del cinema splatter. A interpretarlo è ancora David Howard Thornton, che si merita il titolo di Charlie Chaplin dell'horror.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • L'interpretazione di David Howard Thornton.
  • La maggior cura per la storia.
  • La costruzione della mitologia di Art the Clown.
  • La fantasia delle scene splatter.
  • Il trucco prostetico.

Cosa non va

  • Se il sangue vi disturba questo non è assolutamente il film per voi.
  • La recitazione degli attori non sempre è adeguata.