Quello che succede dopo il tradizionale "e vissero felici e contenti" di solito è noioso; non va raccontato per non infrangere la perfezione del "lieto fine". Chi si avventura nel secondo capitolo di una favola sa già di percorrere una strada impervia che rischia di non riscuotere lo stesso successo dell'idea originale. Con questo spirito lo spettatore si può accostare a Terra ribelle. Il nuovo mondo, seconda stagione della fiction di Rai Uno con Rodrigo Guirao Diaz e Anna Favella, in onda domenica 21 e lunedì 22 ottobre con successive puntate ogni lunedì a partire dal 29 del mese.
Sono passati gli anni - quasi un decennio, per l'esattezza - e saltiamo direttamente dalla passione incandescente di un giovane amore (che tante polemiche in passato ha destato durante le prime puntate sulla rete pubblica ammiraglia) per ritrovare un quadretto familiare bucolico. Il buttero Andrea (Rodrigo Guirao Diaz), ormai principe, vive nella sua tenuta con la moglie Elena (Anna Favella) e la figlia Giulia (Belen Leiva), di 9 anni. A movimentare il tranquillo menage familiare ci pensano i viaggi intellettuali della principessa e i desideri di nuova paternità del consorte. Per il momento, infatti, bisogna mettere da parte i sogni di una prole numerosa perché una seconda gravidanza potrebbe mettere a rischio la vita della madre stessa. Gli inquietanti spettri del passato continuano ad angosciare la coppia e i cattivi presagi si trasformano in una realtà da incubo quando la piccola Giulia scompare e si sospetta una vendetta senza precedenti ad opera Iacopo (Ivan Gonzales) e Luisa (Sabrina Garciarena), rispettivamente il gemello di lui e la sorella di lui, che si credevano esiliati o morti.
Le premesse del nuovo ciclo di episodi promettono meno eros e più azione nel tentativo di raccontare una (prematura) crisi di mezza età di una giovane coppia innamorata, intrappolata tra interessi di stato e tornaconti personali ben più grandi delle loro ingenue e candide vedute.
Il ritmo poco cadenzato del racconto, però, a volte appesantisce una sceneggiatura già piuttosto ingombrante, che lascia poco spazio all'introspezione dei personaggi e favorisce, invece, dialoghi ridondanti. La politica del "100% dramma" non sempre paga, anzi rischia di annoiare perché non concede nessun pathos e scivola facilmente nelle forzature.
Il cast, comunque, risulta vincente e i nuovi arrivi convincono abbastanza: dal broncio di Zifolo (Giulia Elettra Gorietti) alla timidezza del tenente Edoardo Belmonte (Antonio Folletto al debutto tv) fino alla maestria di Lando Buzzanca, che non ha bisogno di presentazioni nel ruolo dello spietato generale Alfredo Malagridas.