Terra ribelle. Il nuovo mondo riprende le vicende dell'ex buttero Andrea, ormai diventato principe Marsili. La seconda stagione della fiction (coprodotta da Rai Fiction e Albatross Entertainment) con Rodrigo Guirao Diaz nei panni del protagonista torna su Rai Uno con i primi due appuntamenti, domenica 21 e lunedì 22 ottobre per proseguire ogni lunedì a partire dal 29.
A presentarcela ci pensa l'attore argentino assieme ai colleghi del cast, a partire da Anna Favella (la moglie Elena) e Lando Buzzanca (il generale Alfredo Malagridas), il regista Ambrogio Lo Giudice (che raccoglie l'eredità di Cinzia Th. Torrini), il produttore Alessandro Jacchia, lo sceneggiatore Peter Exacoustos e Paola Masini per Rai Fiction.
Qual è la ricetta vincente di Terra ribelle che ha ereditato?
Ambrogio Lo Giudice: Non mi sono affatto posto il problema di subentrare ad un altro regista, mi sono concentrato su altro, come affrontare la sfida più bella, quella di trovare l'equilibrio tra generi diversi. È difficile, infatti, oggi trovare in Italia lavori che coniugano thriller, intrighi e passioni in un'unica serie.
Alessandro Jacchia: Per la seconda stagione ci siamo spinti fino ai confini del mondo, puntando sugli elementi forti della storia, miscelando il romanzo d'amore con quello d'avventura.
Rodrigo Guirao Diaz: L'esperienza della paternità, però, non toglie nulla allo spirito d'avventura della serie, anzi è la molla che scatena tutti gli avvenimenti. Quando viene rapita sua figlia, Andrea si trova davanti all'ostacolo più grande mai affrontato in vita sua che segue la crisi matrimoniale che sta vivendo con Elena. Tutto questo ci dà la possibilità di conoscere sfumature diverse dei personaggi. Sono eroi più umani, che a volte sbagliano e provano insicurezze, ma poi chiedono perdono. Solo così la gente si può identificare con le loro scelte e con il percorso del mio personaggio che non ha avuto in passato una famiglia e ha il terrore di perdere la sola che ha. In questo la seconda stagione sarà migliore della prima.
C'è chi parla già di una terza...
Peter Exacoustos: Perché no? Ma un eventuale sviluppo per ora è top secret perché è stato già abbastanza difficile rilanciare la storia dando nuovo spessore ai pesonaggi.
Uno in particolare riserverà sorprese incredibili, a causa delle sue manie di grandezza, il generale Alfredo Malagridas. Lando Buzzanca: Il suo idolo è Giulio Cesare e quindi vuole fare l'imperatore, dopo aver trovato l'argento nel deserto e aver aperto una miniera dove sfrutta il lavoro minorile dei bambini indios. Il mio personaggio è furbo e crudele, pur conservando un senso dell'onore che, ad esempio, gli vieta di sparare ai nemici sotto la bandiera bianca. Ama ordine e giustizia, come ogni politico.La prima stagione è stata criticata per le scene esplicite. Ce ne dobbiamo aspettare di nuove?
Ambrogio Lo Giudice: Sì, ci sono momenti di passione, ma siamo rimasti nei limiti di quello che sia giusto far vedere in TV. Le scene non sono mai gratuite, ma rientrano nell'ordine naturale dell'amore.
Paola Masini: Abbiamo usato l'eleganza, pur senza nascondere nulla, per raccontare l'amore, facendo attenzione alla fascia protetta e cercando di tutelare i bambini per evitare domande imbarazzanti ai genitori davanti alla TV. Tenete conto, però, che i due protagonisti hanno in cantiere di avere un altro bambino perché vogliono una famiglia numerosa e felice.