Il film che, in quest'anno tremendo, ci ha riportato volentieri, seppur per un breve periodo, nelle sale cinematografiche, è finalmente disponibile per essere rivisto o per svelarsi davanti a noi per la prima volta. Tenet è pronto a riempire i nostri schermi televisivi con le sue inversioni temporali e la sua spettacolarità senza precedenti. Sulla piattaforma Infinity, infatti, l'undicesimo film di Christopher Nolan è disponibile on demand, anche in formato 4K, così da poter replicare il più possibile la pura esperienza cinematografica. Girato quasi completamente in IMAX, Tenet è un film che contiene al suo interno alcuni momenti che la qualità elevatissima del 4K mette in risalto, riuscendo a cogliere tutto il dettaglio del quadro e del lavoro del direttore della fotografia Hoyte van Hoytema. Tra stanze rosse e blu, inseguimenti in auto, battaglie con esplosioni invertite, Tenet in 4K è quanto più vicino alla versione originale del regista. E se ci fosse bisogno di convincervi ulteriormente, ecco le 5 scene per cui vale la pena rivederlo in questo formato.
1. Il prologo al Teatro dell'Opera
Christopher Nolan, come di consueto, spinge subito il piede sull'acceleratore regalando una scena iniziale dall'alto tasso adrenalinico prima ancora della comparsa del titolo. Lo schermo si fa subito gigante (è una delle scene girate in IMAX) e siamo subito immersi in un'operazione militare che avviene al Teatro dell'Opera di Kiev. Come fosse una dichiarazione d'intenti, sentiamo un'orchestra che si prepara a suonare accordando gli strumenti. Il concerto sembra iniziare quando uno sparo colpisce il direttore d'orchestra e alcuni terroristi, fucile puntato, escono dal sipario alle spalle dei musicisti. Da quel momento la calma e la normalità lascia spazio all'adrenalina e al primo momento di inversione. La musica elettronica e ritmica di Ludwig Goransson accompagna l'azione scandendone il tempo, mettendo subito in risalto il tema principale del film. È una scena perfetta anche per sottolineare un concetto tecnico che spesso viene tralasciato: anche senza la presenza di effetti speciali, il 4K e il formato in IMAX riescono a donare una ricchezza visiva, piena di dettagli, che non si coglierebbe altrimenti. Il pubblico del teatro che reagisce e si addormenta, creando uno sfondo composto di volti e di punti, la fotografia tendente ai toni caldi che accoglie lo spettatore e lo mette a suo agio, gli strumenti musicali dorati che riflettono la luce. Tutti elementi che ci catapultano subito nell'atmosfera del film. Non è un caso che proprio in questo breve prologo tutti gli elementi principali del film si mettono in mostra, anche se lo capiremo solo più avanti: l'inversione dei proiettili, i personaggi, i rapporti tra di loro. Siamo subito inseriti nel quadrato di Sator.
2. La sequenza in aeroporto
Rubare un falso di Goya sigillato in un magazzino nell'aeroporto di Oslo. Metterlo in atto schiantando un Boeing 747 contro l'edificio. Farlo non usando CGI e miniature, ma un vero aereo con una vera esplosione. Il realismo tanto ricercato da Nolan, qui dà vita a una sequenza visiva incredibilmente spettacolare. Mentre il Protagonista e Neil si ritrovano all'interno dell'edificio per riuscire nel furto, la notte ad Oslo si illumina di fuoco. Il grandioso lavoro alla fotografia sottolinea il nero e il blu della notte con il rosso del fuoco e il giallo dei lingotti d'oro (ancora una volta l'oro che aggiunge luce al quadro, come nel prologo). Solo il formato IMAX poteva catturare la grandezza di un vero aereo che si fa strada nel parcheggio distruggendo e investendo tutto quello che incontra fino al gran finale. Una sequenza dal fortissimo impatto visivo che tornerà più avanti nel film, questa volta in senso opposto. Si ha la sensazione, alla fine di questa sequenza, di aver visto un momento davvero epico, qualcosa di memorabile all'interno della filmografia del regista inglese.
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3. L'assalto al convoglio
Qualcosa di simile l'aveva già fatto ne Il cavaliere oscuro: un assalto tra camion e auto in linea con la tradizione del cinema americano classico per eccellenza, il western. Tra le strade metropolitane, questa lunga sequenza riserva parecchie sorprese. Girata sotto un cielo diurno, ancora una volta accompagnata dalla musica di Goransson capace di elevare la tensione, la sequenza è ancora una volta valorizzata all'IMAX e dalla ricchezza di dettagli presenti nell'inquadratura. Replicando ciò che era riuscito a fare con Dunkirk, ovvero sperimentare con la macchina da presa ingombrante affiancandola ai mezzi in movimento, Nolan non ha bisogno di un montaggio rapido e fulmineo per dare vita a un momento denso di azione e velocità. Restando dal punto di vista del Protagonista, attraverso prospettive inconsuete (come la scala del camion dei pompieri in primo piano che dona tridimensionalità all'inquadratura), in questa scena lo spettatore si sente parte dell'azione, come se partecipasse attivamente all'assalto. Non finisce qui, perché un "semplice" colpo si trasforma in un lungo inseguimento ad alta velocità dove si inizia a percepire e a vivere finalmente quell'inversione di tempo che il film ci aveva a lungo negato.
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4. Il tornello che inverte
Centro del film, la scena con un dialogo palindromo, il vero cuore di Tenet. Una fotografia espressiva che gioca con il blu e con il rosso e che rovescia l'intero film. O meglio, lo inverte. Se la prima parte di film era basata molto più sul dialogo e sulla preparazione, qui finalmente le cose iniziano a fare sul serio. Il Protagonista entra nel tornello che inverte il mondo e noi con lui. Il film si capovolge, la percezione sensoriale va sottosopra e quando esce di nuovo alla luce del sole, il Protagonista si ritrova spaesato. Uccelli che volano al contrario, fuoco che non scalda ma congela, ma soprattutto la possibilità di rivivere (al rovescio) ciò che si è appena vissuto. Così siamo costretti a rivivere la sequenza precedente, quella del lungo inseguimento in autostrada, ma da un punto di vista diverso, al contrario. È in momenti come questi che ci rendiamo conto dell'incredibile quantità di dettagli inserita nel film, della cura e dello studio dei piccoli elementi presenti nell'inquadratura che, una volta capovolto lo sguardo, tornano utili. Tra le tante, questa sequenza è quella che meglio sa giocare con lo spettatore e quella che più viene valorizzata dalla qualità visiva che solo l'Ultra HD riesce a restituire.
5. La battaglia finale
Il gran finale è l'esplosione definitiva di tutto Tenet. Una grandiosa battaglia finale tra le rovine di una città, militari che combattono in entrambe le direzioni temporali, palazzi che si distruggono e si ricompongono nello stesso istante. Qui il film sembra cambiare scala e diventare ancora più grande. Riprese dall'alto, esplosioni, fumo e l'insieme di comparse che riempiono di movimento l'inquadratura, avanti e indietro nel tempo. Ancora una volta, il formato IMAX non ha bisogno di frenesia per catapultare lo spettatore dentro lo spettacolo puro. Anche se lo schermo televisivo non potrà mai superare il gigantismo di quello cinematografico, l'esperienza immersiva del film qui trova il suo culmine. Alla fine, è come ritrovarsi con la sabbia in bocca, ma con gli occhi piacevolmente appagati.