Magia, azione e intrighi amorosi, Tenebre e Ossa 2 sembrava avere tutte le carte in regala per confermarsi una serie Young Adult di successo ed in parte così è stato, anche se la critica ha mosso non poche rimostranze verso i nuovi episodi andati in onda su Netflix dal 16 marzo 2023. Come espresso anche nella nostra recensione, infatti, questa seconda stagione tratta dai libri di Leigh Bardugo è sembrata piuttosto frettolosa nello svolgere la trama di ben due volumi della trilogia che ha gettato le basi del Grishaverse: Assedio e Tempesta e Rovina e Ascesa, romanzi piuttosto ricchi di avvenimenti che in questo caso sono stati condensati in otto episodi da circa sessanta minuti l'uno. Lo spazio disponibile per la narrazione delle vicende di Alina è stato poi ulteriormente ridotto per raccontare anche le vicende dei Corvi del Barile: Kaz, Inej e Jesper, prima di incrociare di nuovo le loro strade con quella dell'evocaluce devono risolvere alcuni problemi a Kedderdam, dove il temuto Pekka Rollins li incastrerà per omicidio.
Già da questo incipit è possibile capire che la serie tende a discostarsi quasi esponenzialmente dal mondo cartaceo che ne ha decretato la nascita. Man mano che le vicende scorrono su schermo protagonisti e personaggi secondari iniziano ad allontanarsi dall'opera originale per trovare soluzioni diverse, più adatte e funzionali all'idea di un'universo che può svilupparsi attraverso altre serie e nuove stagioni. Per approfondire questo aspetto e ricercare possibili spiegazioni al finale di stagione da poco visto, dobbiamo necessariamente avvalerci di qualche spoiler, quindi se non avete ancora visto o finito la stagione 2 vi consigliamo di tornare in un secondo momento alla lettura dell'articolo, in modo da non rovinarvi alcuni importanti avvenimenti della trama.
La scelta di Alina, il destino di Mal
Come abbiamo già accennato l'intera stagione adatta ben due libri della saga, condensandoli e prendendo solo le parti strettamente necessarie affinché i personaggi di Alina e Mal arrivassero con sufficienti motivazioni alle scelte compiute nella battaglia finale con Kirigan. È proprio al termine, infatti, che le scelte dei personaggi principali si discostano maggiormente da quelle dei libri: anche qui Mal scopre di avere il sangue di Morozova che scorre nelle sue vene e comprende quindi di essere lui l'ultimo amplificatore di cui l'evocaluce ha bisogno per sconfiggere l'Oscuro e far sparire la faglia. Il tracciatore deve sacrificare la sua vita affinché il clima di terrore e oscurità possa cessare. Anche se le modalità di questa scoperta sono abbastanza differenti dal romanzo il risultato è lo stesso e sarà quindi Alina a fare la differenza: dopo aver dissolto la faglia e sconfitto Kirigan, la ragazza non perde i propri poteri, anzi, decide di rimanere al servizio di Ravka al fianco di Nikolai totalmente votata al bene del suo paese. Lei e Mal non possono quindi stare insieme, lui vuole vivere una vita libera e così prende il nome di Sturmhond e salpa per mare insieme a Tolya e Tamar alla ricerca di navi schiaviste.
È a questo punto che ci si rende veramente conto delle possibilità che gli sceneggiatori hanno aperto per il futuro: nel trasporre le vicende hanno volutamente lasciato da parte la questione religiosa che coinvolge l'Apparat, figura ambigua ma a suo modo determinante, che potrebbe tornare, in realtà lo intravediamo già nei minuti finali, per quello che supponiamo potrebbe diventare un adattamento delle vicende di King of Scars, primo libro della dilogia dedicata a Nikolai, che racconta del tentativo di resurrezione dell'Oscuro. A riguardo ci viene fornito anche un indizio piuttosto evidente: l'ape che vediamo volare intorno ad Alina e Zoya mentre bruciano il corpo di Kirigan e che sarebbe legata a Santa Elizaveta, Santa ravkiana, già nominata nella trilogia, che nel libro dedicato al nuovo re di Ravka appare per la prima volta. Che questo filone narrativo venga poi intersecato a quello dell'Apparat e dei Soldat Sol, gruppo di soldati incaricato di proteggere Alina Starkov, ci sembra molto probabile, rimarrebbe solo da capire quale ruolo avrà Mal in tutto questo.
La figura di Nikolai
Nel rimescolare le carte in tavola la figura di Nikolai è forse quella che subisce meno cambiamenti. In soli otto episodi quello che è uno dei personaggi più apprezzati del Grishaverse ha la sua evoluzione da giovane principe in incognito a re di Ravka. Nel finale lo vediamo impegnato in una battaglia dove per primo mette in gioco la vita per proteggere il suo paese, una lotta con contro i grisha leali all'Oscuro e i ninichevo'ya che gli costerà cara: anche nella serie, seppur in circostanze diverse, Nikolai viene infettato dal Merzost, la forza oscura e malvagia di cui si serve Kirigan. Anche qui la storia sembra aprirsi alle vicende raccontate in Il re delle cicatrici (King of Scars), portando il sovrano a dover fare i conti con il mostro che è diventato, un essere difficile da controllare ed estremamente pericoloso.
I Corvi e lo spinoff
La storyline meglio riuscita di Tenebre e Ossa 2 è di sicuro quella di Kaz e dei suoi Corvi. Nella prima parte di questa stagione li abbiamo visti alle prese con Pekka Rollins, nemico di lunga data di Kaz e volto criminale noto e pericoloso, una vicenda presa dal secondo libro a loro dedicato, Il regno corrotto, rimaneggiata e integrata affinché fungesse da storia stand alone, dimostrando che le sofferte vite di questi criminali funzionano ottimamente anche su schermo.
È annuncio di qualche giorno fa, infatti, l'inizio della produzione di uno spinoff che dovrebbe adattare il primo libro della dilogia, mostrandoci quindi presumibilmente il regno di Fjerda e di conseguenza più nel dettaglio la storia d'amore tra Nina e Mathias, semplicemente accennata nella serie ora in streaming. L'unica incognita rimane Inej: l'abile spettro nel finale della stagione 2 di Tenebre e ossa si è imbarcato sulla nave di Sturmhond a caccia di schiavisti, riuscirà quindi a ricongiungersi con i suoi compagni del Barile? E come verranno integrati gli altri personaggi del Grishaverse in una storia interamente dedicata a loro? A quanto pare dovremo aspettare un bel po' per scoprirlo.