All'apparenza potrebbe sembrare una serie teen come tutte le altre ma, attenzione, Teenage Bounty Hunters ha la capacità di sovvertire molte delle vostre aspettative. Questa nuova serie di Netflix cerca infatti di coniugare il genere teen drama, con la comedy e la satira, mettendo insieme elementi narrativi estremamente diversi per tentare di ottenere un prodotto nuovo e leggero che presenti al contempo lo spessore necessario per sostenere diverse e spinose tematiche. Nata dalla penna della sceneggiatrice Kathleen Jordan, anche produttrice insieme a Jenji Kohan (creator di Orange is the new Black), questa serie è, come poi approfondiremo nella nostra recensione di Teenage Bounty Hunter, volutamente provocatoria, a tratti eccessiva specialmente nella prima metà, lasciando poi spazio alle storie di due adolescenti scatenate e con gli ormoni in subbuglio che non solo si faranno strada nel mondo dei cacciatori di taglie, ma sperimenteranno sentimenti nuovi come la perdita e il fallimento definendo loro stesse, imparando a conoscere i propri bisogni e aprendosi la strada verso l'eta adulta a suon di porte buttate giù a calci, incontri sulla Bibbia e criminali in fuga.
Una trama da teen drama
Sterling e Blair Wesley sono due gemelle eterozigote che vivono in un quartiere popolato dall'elite repubblicana, vanno in una scuola cattolica e sono molto attive e ben viste nella loro comunità. In una società dove la perfezione sembra l'unico obiettivo a cui aspirare, le ragazze spesso entreranno in conflitto con molti dei dettami che gli vengo imposti non solo da una religiosità vissuta in modo maniacale e improprio, ma anche da una società costruita su una sottile facciata di puritanesimo, costruita per nascondere spesso l'impensabile. Dopo una serata con i propri fidanzati, Sterling e Blair hanno un incidente automobilistico con un ricercato in fuga che riescono senza troppa fatica a catturare. Sarà proprio in questa circostanza che conosceranno Bowser, un nuovo cacciatore di taglie giunto in città che, dopo qualche rimostranza, accetterà di prenderle come sue assistenti.
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Una satira dell'America repubblicana (e non solo)
Elemento interessante che permea a fondo, in modo particolare, la prima metà di Teenage Bounty Hunters è quello della satira. Nel districarsi tra la comedy e il teen drama, la serie pone il focus su molti dei comportamenti tipici di una determinata appartenenza sociale, comportamenti e ideali caratteristici della classe abbiente e conservatrice americana, spesso promotrice di valori cristiani ma pronta a sostenere il commercio e uso delle armi. Questa dicotomia è espressa (e ridicolizzata) chiaramente rendendo interessante una serie che altrimenti sarebbe etichettata come l'ennesimo prodotto per adolescenti di Netflix. Si resta colpiti nel vedere la dimestichezza con pistole e fucili di Blair e Sterlin, ci si diverte e si sorride davanti alla paradossale comicità dei sorrisi di facciata, agli stringenti a controproducenti divieti, così come si rimane amareggiati dalla non accettazione degli individui e della libertà personale. Le due protagoniste ci vengono presentate come figlie di questo antiquato modo di essere: tanto ribelli quanto in fondo brave ragazze, adolescenti che non vedono l'ora di scoprire le gioie del sesso, che condannano fermamente il fumo, che imparano a loro spese quanto la società in cui vivono sia asfissiante, incoerente e malata.
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Tra leggerezza e riflessioni
Seppur vietata ai minori di 14 anni, Teenage Bounty Hunters è pensata per gli adolescenti, fatta per colpirli mantenendo un ritmo sempre piuttosto serrato, i suoi episodi, da circa 50 minuti, catturano e divertono lo spettatore tentando di farlo riflettere senza però appesantire i toni. Non possiamo negare che la leggerezza che contraddistingue questa serie, può rivelarsi a volte d'intralcio ad alcune tematiche, schiacciate dal ritmo frenetico e dalla comicità di qualche situazione. Il pregio di questo prodotto è comunque quello di non mollare, di portare sul piccolo schermo argomenti di grande attualità in modo per nulla banale, di renderli accessibili a tutti nella speranza di suscitare riflessioni criticando e condannando in tal modo qualsiasi forma di discriminazione a prescindere dalla natura e provenienza. È questa la sua forza e il motivo per il quale consigliamo questa serie, un ottimo prodotto confezionato con cura da vedere nelle torride serate estive; leggero, sì, ma che non consente totalmente al cervello di spegnersi senza rinunciare al divertimento.
Conclusioni
Come affermato nella nostra recensione di Teenage Bounty Hunters, questo prodotto Netflix è molto più di un semplice teen drama. Strizzando l’occhio al comedy e alla satira costituisce un efficace critica all’America repubblicana, una condanna di ogni tipo di discriminazione perpetrata con toni leggeri accompagnati da un ritmo serrato che cattura lo spettatore regalandogli spunti di riflessione come anche semplice intrattenimento e divertimento.
Perché ci piace
- Una trama divertente dai toni leggeri.
- L’idea di fondere la satira, e il genere comedy con il teen drama la rendono un prodotto interessante e originale.
- L’efficacia nel portare sul piccolo schermo argomenti di grande attualità pur mantenendo la leggerezza.
Cosa non va
- … leggerezza che in alcuni casi schiaccia alcune tematiche tra comicità e ritmo frenetico.