Lentamente, ma ci arriviamo anche noi: insieme alle serie tv sui criminali, quelle dedicate all'adolescenza sono al momento i titoli più interessanti nel nostro panorama televisivo. Due generi agli antipodi, ma che hanno in comune una cosa: vivere tutto come se fosse una questione di vita o di morte. Se però le serie crime non sono mai passate di moda, questa primavera del teen drama italiano è una novità.
Sì perché di serie interamente dedicate ai ragazzi non ce ne sono moltissime nella nostra televisione: abbiamo avuto i nostri adolescenti incasinati, ma in famiglia. Un medico in famiglia, I Cesaroni, Tutto può succedere: i giovanissimi sono tra i protagonisti ma non sono in prima linea, non vediamo il mondo dal loro punto di vista.
Ecco perché quando, a fine anni '80, su Italia1 è arrivata I ragazzi della 3ª C, ideata da Enrico e Carlo Vanzina, è stato un grande successo: per la prima volta a raccontare la vita dietro i banchi di scuola erano proprio gli studenti. Certo, a rivederla oggi è datata, tanto è cambiato, ma ha gettato le basi per un percorso che, a 30 anni di distanza, ha finalmente raggiunto l'eccellenza. Il 2018 ha infatti visto arrivare sui nostri piccoli schermi Baby, Skam Italia e L'amica geniale. Tre titolo molto diversi tra loro, ma che hanno provato una cosa: il Bel paese è finalmente pronto per il teen drama.
Quindi ripercorriamo la storia del teen drama italiano con calma, dignità e classe, nonostante la tempesta ormonale che avvolge tutti i personaggi che fanno parte di questo percorso.
I ragazzi della 3ª C (1987 - 1989)
Ideata da Enrico e Carlo Vanzina, I ragazzi della 3ª C è ambientata nel fittizio liceo Giacomo Leopardi di Roma. La 3ª C del titolo è una classe composta da venti studenti, ma ci si concentra principalmente su dieci di loro. E anche su un paio di professori, alcuni genitori e soprattutto il barista del locale in cui i ragazzi si incontrano. Tra i membri più noti del cast Riccardo Rossi, che interpreta Mazzocchi, e Fabrizio Bracconeri, nel ruolo di Bruno Sacchi. Da ricordare anche Guido Nicheli nei panni del Commendator Camillo Zampetti. A rivederla oggi la serie è superata, principalmente per il suo essere diventata politicamente scorretta: i ciccioni sono ciccioni, le bionde bone e sceme, i neri "negri". Eppure all'epoca è riuscita a parlare a una generazione, che fino a quel momento non aveva mai avuto voce, in modo così diretto, sul piccolo schermo. Grande successo per Mediaset, che lo ha rinnovato per tre stagioni, per un totale di trentatré episodi.
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I ragazzi del muretto (1991 - 1996)
Visto il grande successo di I ragazzi della 3ª C, la Rai non poteva rimanere indifferente: ecco quindi che, nel 1991, arriva su Rai 2 I ragazzi del muretto. Rispetto alla serie Mediaset si sente il cambiamento storico, la caduta del Muro di Berlino: ambientata sempre a Roma (il muretto del titolo è quello di piazza Mancini, nel quartiere Flaminio), affronta temi difficili, come l'aborto, l'omosessualità, la paura dell'AIDS. Una piccola rivoluzione per la televisione italiana. Il cast ha sfornato diversi attori diventati poi celebri, come Francesca Antonelli, Cecilia Dazzi, Irene Grazioli ed Ettore Bassi. Da segnalare che tra i registi figurano anche Ruggero Deodato e le musiche firmate da da Gaetano Curreri e Fabio Liberatori degli Stadio.
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Compagni di scuola (2001)
Ufficialmente un adattamento della serie spagnola Compañeros di Antena 3, in realtà Compagni di scuola è, come direbbe Stanis La Rochelle di Boris, "molto italiana". A partire dal titolo, che riprende quello dell'omonimo film del 1988 di Carlo Verdone, e dal liceo, l'istituto di fantasia Giacomo Leopardi di Roma, come in I ragazzi della 3ª C. Anche se i protagonisti sono i fratelli Sassanelli, Felice (Massimo Lopez) e Giovanni (Paolo Sassanelli), entrambi professori al liceo, i ragazzi, in particolare quelli della IV F, sono il cuore di tutto. Moltissimi i giovani attori, poi diventati nomi noti, usciti da questa serie: Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Cristiana Capotondi, Brando De Sica, Raffaello Balzo e Giorgia Palmas. Composta da una sola stagione da 26 episodi, la serie è andata in onda su Rai 2.
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Braccialetti Rossi (2014 - 2016)
Certe abitudini non cambiano mai: anche Braccialetti Rossi è l'adattamento italiano di un format spagnolo, Polseres vermelles, ispirato alla vita dello scrittore Albert Espinosa, malato di cancro per dieci anni, ma riuscito a guarire. Andata in onda su Rai 1 per tre stagioni, per un totale di diciannove episodi, la serie è da segnalare per due motivi. È la prima che, dopo anni da Compagni di scuola, finalmente ha reso nuovamente i ragazzi protagonisti. Ed è anche il primo teen drama italiano a essere arrivato in piena era social: l'impatto è stato impressionante. Migliaia di piccoli fan hanno cominciato a commentare Braccialetti Rossi su Twitter, Facebook e Instagram, trasformando i giovani protagonisti in star. Nonostante il tema sia molto duro - si tratta pur sempre di bambini con malattie gravissime ricoverati in ospedale -, i giovani si sono riconosciuti, principalmente perché la serie ha colmato un vuoto rimasto tale per troppo tempo.
Braccialetti rossi: il cast si racconta
Alex & Co. (2015 - 2017)
Le varie Hannah Montana, Hight School Musical e Lizzie McGuire hanno popolato la tv americana per anni: Alex & Co. è l'equivalente in salsa italiana. A produrre è sempre Disney Channel. Andata in onda per tre stagioni, per un totale di 55 episodi, Alex & Co. è la tipica sit-com musicale della casa del topo: un protagonista, l'Alex del titolo, interpretato da Leonardo Cecchi, i suoi amici e tante coreografie, canti e balli. I più piccoli e gli amanti del musical hanno apprezzato, ma i protagonisti sembrano tutti già navigati professionisti e più che liceali paiono trentenni. Il successo però è stato buono, tanto da spingere Disney a produrre anche uno spin-off: Penny on M.A.R.S. (presto disponibile su Disney+).
Alex & Co: da Giffoni alla conquista del mondo
Baby (2018 - in corso)
E arriviamo finalmente al 2018: anno cruciale per il teen drama italiano. Su Netflix arriva Baby, seconda serie originale italiana prodotta dalla piattaforma dopo Suburra, scritta dal collettivo Grams, all'epoca formato da autori under trenta, guidati dalla più esperta Isabella Aguilar, racconta la storia, romanzata, delle baby squillo dei Parioli. Protagoniste Benedetta Porcaroli e Alice Pagani nei ruoli di Chiara e Ludovica, adolescenti inquiete che, un po' per noia, un po' per spirito di autodistruzione, entrano nel giro della prostituzione d'alto bordo. L'idea era interessante, la realizzazione molto meno: nonostante gli sceneggiatori siano giovani, queste ragazze sono più il riflesso dei desideri e dell'idea di adulti che si eccitano all'idea di adolescenti disinibite. Un po' come se ad averle plasmate fosse il copywriter Leonardo Notte, interpretato da Stefano Accorsi nella serie 1992, che ci ha spiegato perfettamente il successo di Non è la Rai. Non c'è verità in Baby. Anche perché far passare l'università di Tor Vergata per i Parioli è già di per sé un'impresa imprudente.
Baby e la vera storia delle baby squillo dei Parioli
Skam Italia (2018 - in corso)
E, poi finalmente, il miracolo: sulla carta un semplice remake di Skam, serie norvegese che ha dato vita a un franchise, adattato in diversi paesi, tra cui Francia, Germania, Spagna, Olanda, Brasile e Stati Uniti. Invece Skam Italia, creata, scritta e diretta da Ludovico Bessegato, ha saputo prendere il meglio dell'originale e renderlo "molto italiano". Siamo a Roma, al Liceo J.F. Kennedy di Roma. Protagonista è Eva (Ludovica Martino), che si è trasferita dalla succursale alla sede centrale. Nessun personaggio sopra le righe, nessuna malattia incurabile, nessuno stereotipo o dramma gratuito: Skam Italia ci mostra dei liceali normali. Che parlano come liceali normali. Che ascoltano musica da liceali degli anni 2010. Una vera boccata d'aria fresca. Eva, il fidanzato Giovanni (Ludovico Tersigni), l'amico Martino (Federico Cesari): seguendo questi ragazzi nella loro vita quotidiana, fatta di gruppi WhatsApp, primi appuntamenti, tecniche di rimorchio, amicizie e interrogazioni, ci affezioniamo a loro e li vediamo trasformarsi, davanti ai nostri occhi, da personaggi in persone. Oltre all'ottima scrittura, e a un livello di recitazione finalmente alto per dei giovani attori, Skam Italia ha anche il merito di aver parlato di omosessualità nel modo più naturale possibile: la storia di Martino è un piccolo capolavoro. Qualcosa che in Italia ha fatto soltanto Luca Guadagnino nel bellissimo Chiamami con il tuo nome: l'attrazione tra corpi giovani dello stesso sesso senza drammi, senza senso di colpa. Naturale, come l'amore. Ad oggi, il teen drama italiano per eccellenza.
Skam Italia 2: Eva, Martino e l'amicizia sul set
L'amica geniale (2018 - in corso)
Forse chiamarla teen drama non è del tutto corretto, ma di dramma ce n'è tanto e le due protagoniste, Lila e Lenù, le seguiamo fin da quando sono bambine. Quindi passateci il termine. Tratta dall'omonimo romanzo di Elena ferrante, la serie diretta da Saverio Costanzo è uno dei prodotti migliori e più popolari, nel senso buono del termine, della nostra televisione. Ambientata nella Napoli degli anni '50, L'amica geniale racconta con cura l'intimità di due ragazze che devono affrontare non soltanto la difficoltà della crescita, ma anche le conseguenze che comporta veder cambiare il proprio corpo se si è donne. Il diritto negato allo studio, l'ossessione di trovare un marito e l'amicizia che continua a legare due ragazze partite dagli stessi banchi di scuola, ma che seguono poi percorsi molto diversi. Successo internazionale, la serie, prodotta da Rai, HBO e TIMvision, ha messo d'accordo tutti: spettatori, critici, amanti dei libri. Un piccolo miracolo.
L'amica geniale 2: "Lila è una strega" e siamo tutti caduti nel suo incantesimo
Summertime (2020 - in corso)
Infine l'ultima arrivata, Summertime, altro prodotto originale italiano di Netflix. Siamo nella Riviera romagnola, giorni nostri: Summer (Coco Rebecca Edogamhe, al debutto e anche la prima protagonista di colore in una serie italiana) studia le lingue e vuole scappare dalla vita di provincia. Per aiutare la famiglia, su cui pesa l'ombra pesante di un padre musicista perennemente assente, si trova un lavoro estivo e conosce Alessandro (Ludovico Tersigni, sempre lui, ormai volto simbolo del teen drama italiano), pilota di moto. I testi sono meno veri e originali rispetto a quelli di Skam Italia, ma comunque Summertime si lascia guardare con piacere, scorre facile, anche grazie a una bellissima colonna sonora. Non sarà niente di rivoluzionario, ma fa piacere vedere anche qui dei ragazzi assolutamente normali alle prese con le classiche difficoltà che la vita ci pone davanti. Da segnalare i personaggi Sofia (Amanda Campana), apertamente gay e per nulla maledetta, e Dario (Andrea Lattanzi), ragazzo che non si vergogna di mostrare la propria insicurezza e piange in presenza di altri. Siamo nel 2020 e finalmente la televisione italiana ci ha mostrato un uomo che non si vergogna a parlare delle sue emozioni.
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