"C'è un modo efficace per contrastare i bulli. Come diceva Walt Whitman 'Sii curioso, piuttosto che giudicare'"
È impossibile non ridere scrivendo la recensione di Ted Lasso 2, che torna con la seconda stagione dal 23 luglio su Apple Tv+ con appuntamento settimanale. Una serie che ha sorpreso nel 2020 e che continua a farlo nel 2021. Ma chi è Ted Lasso? È l'alter ego del bravissimo, talentuoso e meraviglioso Jason Sudeikis, storico comico del Saturday Night Live che ha creato il personaggio nel 2013 in una serie di spot per la NBC per spiegare in modo ironico agli americani il gioco del calcio, notoriamente europeo, durante la Premier League. Da quell'idea lo stesso Sudeikis insieme a Bill Lawrence (il papà di Scrubs), Joe Kelly e Brendan Hunt ha realizzato la serie che ora torna con i nuovi episodi.
MOLTO PIÙ CHE UNA COMEDY SUL CALCIO
Se pensate che Ted Lasso sia una comedy solo per gli appassionati di calcio (o di sport in generale) vi fermiamo subito. Mai fermarsi alle apparenze, è il primo insegnamento di Coach Lasso (e del suo fidato vice Coach Beard): la comedy di Apple Tv+, fiore all'occhiello della sua offerta, è molto più della somma delle sue parti. Proprio come il protagonista Ted. Perché non parla solo dello spirito di squadra e dello sport come ideologia che unisce, ma anche di uno stile di vita, ottimista e in controtendenza col cinismo odierno. Parla soprattutto di personaggi, umani e ottimamente caratterizzati e interpretati, che rientrano tanto nei personaggi-tipo quanto ne escono e se ne discostano, creando un mix irresistibile per il pubblico. Tanto da finire per voler bene a tutti, anche a quelli presentati come "villain" della storia.
UNA FAVOLA SPORTIVA
Diciamo "villain" non a caso perché Ted Lasso è anche una favola sportiva. Uno show che parla di un coach di football che non sa (quasi) nulla di calcio e si ritrova trapiantato oltreoceano dagli Usa allo Uk per salvare una squadra calcistica in perdita, quale premessa migliore per una favola moderna? Soprattutto considerando che chi ha avuto questa brillante idea è Rebecca (Hannah Waddingham, colei che gridava "Shame!" nel Trono di Spade), la nuova manager della squadra, che si vuole vendicare del marito dopo che lui l'ha tradita e hanno divorziato, con l'obiettivo di affossare quello che per lui era il bene più prezioso, l'AFC Richmond. In un incontro-scontro di culture, modi di dire e di pensare, nella prima stagione uno stuolo di personaggi è stato pervaso dalla positività di Ted, che affronta ogni nuova sfida col sorriso sulle labbra, una pacca sulla spalla e un buon consiglio. L'altro "villain" della storia, oltre al suddetto ex marito che ha il volto di Anthony Head (proprio l'ex Signor Giles di Buffy) potrebbe essere Jamie "Tatataratata" Tartt (Phil Dunster), rampollo calcistico e star dei social che sembra più interessato alla propria immagine narcisistica e al proprio "io" che al bene della squadra. Soprattutto quando va a scontarsi con Roy "F****" Kent (Brett Goldstein), il veterano della squadra che sembra inesorabilmente diretto al pensionamento per i tempi calcistici.
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THERE'S NO I IN TED LASSO'S TEAM
Ted Lasso va quindi oltre la mera tecnica, proponendo una "scuola di vita" che combatte il cinismo con il sorriso, l'ira con la furbizia: praticamente un insegnamento contro i bulli dell'esistenza. Se il Coach Taylor di Friday Night Lights era stato un esempio per i giovani adolescenti, Coach Lasso è un esempio di vita ancora di più per gli adulti. Ted Lasso continua ad essere fresca, effervescente e a non inscatolare troppo nessun personaggio in un'etichetta, pur mantenendo dei personaggi-tipo per necessità narrative. Come Keeley, la modella ex fidanzata del giovane belloccio giocatore di calcio di turno, Jamie Tartt (una splendida e assolutamente adorabile Juno Temple), così come lo stesso serial del resto nella sua interezza non va "inscatolato". Personaggi che ci fanno non solo ridere ma anche commuovere, perché sono così true to themselves che vi sembrerà di conoscerli da una vita, ma per davvero.
UN NUOVO COACH IN CITTÀ
Se nella prima stagione era proprio Ted Lasso a scombussolare gli equilibri con il suo arrivo in terra britannica, nei nuovi episodi è il nuovo psicologo della squadra a rimescolare ancora una volta le carte in tavola, perché sono le serie migliori a modificare sempre gli equilibri per scatenare l'azione e la reazione dei personaggi, stimolare la loro crescita e la loro evoluzione. Sharon (Sarah Niles) pare abbia inquadrato subito Ted ed è l'unica che sembra riuscire a scalfire quella sua eterna joie de vivre. Basta un piccolo sguardo, il suo essere presente agli allenamenti, per far tentennare le sicurezze di Lasso, che cerca di non darlo a vedere, e decidere di iniziare un percorso di autoconsapevolezza. Le nuove puntate si concentrano sui nuovi rapporti ed equilibri dei personaggi: la relazione di Keeley con Roy, l'alleanza fra Rebecca e Ted, l'allontanamento di Jamie e il conseguente nuovo ruolo di capitano per Sam, così come quello di assistente coach per Nate. Le battute prese dalla pop culture, il ritmo effervescente, la fotografia colorata, la regia dinamica, l'attento lavoro sul sonoro sono tutti elementi che vanno a rendere Ted Lasso curata in ogni dettaglio.
Se volete farvi un regalo in quest'estate afosa, recuperate se non l'avete ancora vista Ted Lasso, spargete la voce, iniziate la seconda stagione e ammirate come saprà catturarvi di nuovo fin dai primi secondi. O come saprà "prendervi" ogni volta che parte un brano musicale assolutamente azzeccato, come "Life is Life" degli Opus nella premiere della seconda stagione, dato che la colonna sonora che pesca tra i generi è altrettanto parte della ricetta riuscita di questa incredibile serie tv. Unica nota dolente? La serie è già stata rinnovata per una terza stagione che però potrebbe essere anche l'ultima per via degli impegni di Sudeikis, ma come ha dichiarato lo stesso Lawrence è stata pensata fin dall'inizio come una serie in tre atti, e quindi la scrittura e il finale non dovrebbero risentirne. Quanti altri pianti e quante altre risate ci aspettano.
Conclusioni
Concludiamo la nostra recensione di Ted Lasso 2 con il sorriso, perché è impossibile non restare ammaliati dalla scrittura che si conferma vincente, fresca e assolutamente divertente di Bill Lawrence e soci, così come dal non avere paura da parte degli autori a rimescolare ancora una volta gli equilibri con l’introduzione dello psicologo della squadra. A questo uniamo personaggi ben caratterizzati e interpretati e un comparto tecnico che valorizza tutti gli aspetti della comedy che è molto più della somma delle sua parti. Una ventata d’aria fresca per la serialità che troppo spesso sfocia nel dramma dimenticando la commedia pura ma non per questo sciocca, banale o meno piena di riflessioni e insegnamenti.
Perché ci piace
- La conferma di un ottimo team di sceneggiatori e di interpreti che rendono la serie una perla di comicità contemporanea e anche una mosca bianca nel panorama delle dramedy.
- Jason Sudeikis e Juno Temple sono la ciliegina sulla torta di un grande cast.
- La new entry Sharon (Sarah Niles) pronta a sconvolgere ancora una volta gli equilibri e rimescolare le carte in tavola per tutti i personaggi.
Cosa non va
- Non bisogna fermarsi alla copertina pensando che sia una serie per chi ama il calcio o lo sport in generale.
- Non bisogna pensare nemmeno che la serie sia stucchevole ma bisogna lasciarsi trasportare dal contagioso ottimismo del protagonista.