Sono passati venti anni dal primo Trainspotting ma Ewen Bremner e Robert Carlyle non hanno perso lo smalto di un tempo: Danny Boyle li ha chiamati a interpretare di nuovo Spud e Begbie in T2 Trainspotting e loro hanno risposto dando il meglio di sé. Ispirato solo in parte a Porno (2002), seguito letterario di Trainspotting scritto sempre da Irvine Welsh, il nuovo capitolo delle avventure dei quattro balordi di Edimburgo parte con Renton (Ewan McGregor) che torna nella città natale dopo essere scappato anni prima ad Amsterdam con i soldi della vendita della droga, lasciando Begbie e Sick Boy (Jonny Lee Miller) a bocca asciutta e Spud con la sua quota, che, ovviamente ha speso in eroina, ritrovando l'amico d'infanzia intento a truffare degli sprovveduti riprendendoli mentre si intrattengono allegramente con Anjela (Veronika Kovach), la sua socia, Spud sull'orlo del suicidio e Begbie in galera.
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In T2 Transporting Begbie e Spud sono i personaggi più riusciti: il primo rappresenta il lato oscuro dei quattro amici, il passato che torna sempre ed è incapace di cambiare, mentre Spud, contro ogni aspettativa e apparenza, è in realtà l'elemento più sensibile, che dà senso a tutto scrivendo la storia dei suoi amici. Abbiamo incontrato la coppia di attori a Londra, all'anteprima mondiale del film, disponibile in homevideo dal 19 luglio.
Begbie e Spud: lo Yin e lo Yang di Trainspotting
Abbiamo chiesto a Bremner e Carlyle se si sentono le colonne portanti di Trainspotting, la reazione dell'interprete di Begbie è stata: "Capito McGregor e Miller? Ciao!". L'attore ha poi risposto seriamente: "Non siamo i pilastri del film, ma capisco questo punto di vista. È bello che la gente voglia ancora vederci dopo venti anni, ma vale per ognuno di noi: i quattro sono i quattro". "Begbie si approccia agli altri in un modo diverso rispetto a Spud", ha concordato Bremner, che poi ha continuato: "Non hanno nulla in comune, ma i loro destini sono legati fino alla tomba". "Queste sono le amicizie che fai quando sei piccolo, più cresci e più hanno valore" ha proseguito Carlyle: "Vuoi che durino, non puoi sfuggire loro".
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20 anni di Trainspotting: il cambiamento passa per la tecnologia
Rispetto al primo film, in T2 l'elemento che è più cambiato è la tecnologia. Gli attori hanno sentito questa differenza? "È un aspetto interessante: non è presente in Porno, il secondo libro, è uno dei motivi per cui non è stato possibile fare un adattamento fedele del romanzo" ha spiegato Carlyle, continuando: "La tecnologia è cambiata moltissimo e sono passati venti anni dal primo film: sarebbe stato sciocco rimanere fedeli al libro".
Per Bremner invece: "Quando il film ha esordito dalle nostre parti, è arrivato in un momento in cui uscivamo da un periodo conservatore e di repressione sociale: c'era un'idea conservatrice della società. Quando è uscito, è come se Trainspotting avesse abbracciato un momento di apertura: improvvisamente le persone hanno avuto il controllo della propria identità e hanno potuto scegliere cosa volevano, essere padroni di se stessi. Le persone amavano finalmente la loro vita: anche se vivevano in mezzo alla spazzatura e vedevano orizzonti squallidi, avevano un appetito sfrenato per la vita. Volevano vivere al massimo. Venti anni dopo questi personaggi corrono sull'orlo del precipizio, corrono sull'orlo di questa piattaforma del treno, guardano dentro l'abisso e la loro giovinezza è dall'altro lato. Nel mondo reale tutto sta cambiando di nuovo: siamo tornati a un'epoca conservatrice. Credo faccia parte del ciclo della vita: tutto torna". In conclusione Carlyle: "Sì, il mondo sta certamente cambiando. Stanno prendendo piede movimenti di destra in tutto il mondo, è un pericolo per tutti, forse questo si riflette leggermente anche nel film: saranno le persone a dirlo".
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