Il traguardo del centesimo episodio è una meta ambita per tutte le serie e viene spesso celebrata con episodi sui generis o particolarmente importanti ai fini della mitologia dello show. Per Supernatural, si tratta del secondo caso, e Point of No Return rappresenta un passaggio importante sul cammino che porterà i fratelli Winchester allo scontro finale con Lucifero per prevenire l'Apocalisse incombente in un finale della stagione 5 che si preannuncia emozionante (e drammatico) come non mai.
Lo script di Jeremy Carver e la regia di Philip Sgriccia vanno a braccetto nel dipingere situazioni ed emozioni che coinvolgono Sam e Dean e gli stessi protagonisti danno il meglio nell'interpretarle, ma l'episodio funziona anche nel saper riprendere temi, storie e personaggi già noti per poterli sviluppare, approfondire e concludere.
Lo Zachariah di Kurt Fuller, per esempio, ha il giusto spazio per rendere le sue sfumature più (auto)ironiche, a cominciare dal simpatico incipit che lo vede bere insieme ad un umano innocente, scambiando commenti e critiche sui rispettivi boss, fino alla sua drammatica fine per mano di Dean.
Lo stesso vale per Misha Collins, a suo agio nel ritrarre la sempre maggior ironia del suo Castiel e nel saperla miscelare con i toni più drammatici che il personaggio richiede, con menzione speciale per i continui scambi di battute e sguardi con il maggiore dei Winchester.
Ma punto centrale dell'episodio è la famiglia Winchester e le sue dinamiche: gli autori vanno a scavare nel passato della serie per recuperare quello che era sembrato un momento isolato ed autoconclusivo, il terzo fratello Adam introdotto nell'episodio Jump the Shark della quarta stagione. Questa volta Jake Abel dà il volto al vero Adam, il vero fratellastro di Sam e Dean, non il mostro che ne aveva preso le sembianze, quello che gli Angeli sembrano aver identificato come Piano B nel caso Dean non acconsentisse a concedersi a Michael nella lotta contro Lucifero.
Sam infatti lo aveva lasciato libero di scegliere, dichiarandosi sicuro che avrebbe agito per il meglio, senza cedere alla tentazione di farsi possedere da Michael, nonostante le parole dure che lo stesso Dean aveva rivolto al fratello minore, confessandogli di non aver fiducia in lui.
La crisi di Dean sembra quindi superata. Il personaggio interpretato da Jensen Ackles ha finalmente capito di potersi appoggiare al fratello e di non dover sopportare tutto il peso di quello che sta accadendo sulle sue spalle, ed i due fratelli sono di nuovo pronti a lottare, o almeno cercare un modo per farlo, fino alla fine. Funziona in Point of No Return il rapporto tra i due Winchester, e funziona anche il personaggio di Adam, più simile ad un giovane Dean che a Sam, con le giuste caratteristiche per integrarsi nel gruppo. Riemergono le tematiche classiche della famiglia Winchester, l'egoismo di John di aver sempre voluto decidere, in un senso o nell'altro, per il destino dei propri figli, trascurando Adam per tenerlo fuori dai pericoli della vita che aveva scelto per Sam e Dean.
Ma quello che funziona nel centesimo episodio, non va altrettanto bene nel successivo Hammer of the Gods, firmato da David Reed, Andrew Dabb e Daniel Loflin: si cerca di puntare sull'ironia nel mettere in scena una bizzarra riunione tra divinità pagane, preoccupate da quanto gli Angeli stanno facendo sulla Terra. Tra loro non passa inosservata la Rekha Sharma di provenienza Battlestar Galactica nei panni della dea Kalì.
L'incontro, al quale i fratelli Winchester prendono parte loro malgrado, si tiene in un hotel isolato e surreale e vede anche la presenza di un Gabriel in incognito, che rappresenta uno dei pochi aspetti riusciti dell'episodio. Richard Speight Jr. anima insieme a Mark Pellegrino lo scontro tra il suo Gabriel e Lucifero, che ancora una volta sottolinea aspetti riconducibili al rapporto tra fratelli ed a quello tra Sam e Dean.
Stupisce la facilità con cui Lucifero si libera di tutti i suoi avversari, facendoci riflettere su quanto sarebbe potente se potesse possedere il suo vero vessel e non quello improvvisato che indossa da inizio stagione, ma ancora una volta il suo interprete si conferma una presenza carismatica e forte dell'ultimo anno di Supernatural.
Gli ultimi istanti di Hammer of the Gods sono dedicati all'ironico messaggio postumo dell'ex Trickster: Gabriel non vuole illudere i fratelli Winchester e conferma loro che non possono uccidere Lucifero, ma c'è un'altra soluzione, e cioè intrappolarlo usando gli anelli dei quattro cavalieri dell'Apocalisse. Due sono già in possesso di Sam e Dean, due vanno procurati: sarà questo lo scopo degli ultimi episodi che ci separano dal finale di stagione.
Movieplayer.it
4.0/5