Marvel e DC Comics, le due principali case editrici fumettistiche statunitensi che si sono fatte conoscere nell'ultimo decennio soprattutto grazie al loro corrispettivo cinematografico, invogliando nuove generazioni di lettori. Si parla però più spesso della Casa delle Idee piuttosto che di quella da dove è nata la cosiddetta Triade più celebre della nona arte. E proprio su quest'ultima invece ci concentreremo nella recensione di Supereroi: la storia della DC Comics, la docu-serie in tre episodi di (HBO) Max, il servizio streaming di Warner Bros. Discovery, arrivata in Italia su Sky Documentaries, anche on demand, e in streaming in esclusiva su NOW.
In principio era Superman
La "trama" della docu-serie parte dalla Triade: Superman, Batman, Wonder Woman. Ovvero, i personaggi dei fumetti più conosciuti in assoluto in tutto il mondo per poi arrivare, nel corso delle tre puntate, a quelli meno celebri come Flash, Lanterna Verde, Aquaman e così via. Si alternano le interviste a creatori, sceneggiatori e disegnatori della DC Comics con quelle agli interpreti, registi e autori che hanno dato loro vita sul grande e piccolo schermo: James Gunn (Suicide Squad, ora nuovo direttore creativo insieme a Peter Safran), Patty Jenkins (Wonder Woman) e Matt Reeves (The Batman) così come Lynda Carter e Gal Gadot (le due Wonder Woman), Henry Cavill (il più recente Superman), Robert Pattinson (il più recente Uomo Pipistrello), tra documenti d'epoca e testimonianze più recenti realizzate appositamente per la docu-serie, che gioca in casa vista la produzione Warner Bros. Proprio come fece a suo tempo acquisendo la casa editrice per prendere i diritti e poter portare l'Uomo D'Acciaio sullo schermo. Un'opera impreziosita dalla voce narrante (in originale) di Rosario Dawson, doppiatrice di Wonder Woman nel film d'animazione Wonder Woman Bloodlines.
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Il rapporto con i fan
Nel corso della docu-serie viene affrontato il fondamentale rapporto con i fan della casa editrice, prima dal punto di vista fumettistico e poi da quello audiovisivo con la nascita (e la morte) del DC Extended Universe. Le interviste agli stessi nomi dietro il successo di alcuni personaggi - come Jim Lee, Geoff Johns e così via - rivelano curiosità e dietro le quinte, partendo dal loro essere prima di tutto fan di quei supereroi che sono andati a plasmare e soprattutto far evolvere nel corso degli anni. Insieme ad alcuni aneddoti, come la vera paternità di Bob Kane del Crociato Incappucciato, la censura su quest'ultimo per alcune allusioni omoerotiche alla sua relazione con Robin così come tra le Amazzoni di Wonder Woman, fino alla rappresentazione di Superman come simbolo patriottico degli Stati Uniti ed allo stesso tempo uno straniero che voleva mantenere la propria cittadinanza. Le persone appassionate di fumetti, film e serie tv della DC Comics sono coloro che hanno attaccato ma anche paradossalmente salvato la casa editrice, più volte nel corso della sua storia.
I veri supereroi
Ciò che Supereroi: la storia della DC Comics sembra volerci dire è che i veri supereroi, alla fine, sono proprio gli autori e disegnatori che hanno creato questi personaggi senza tempo, entrati di diritto nell'Olimpo della cultura pop. A partire dalla fondazione nel 1934 per mano del maggiore di cavalleria statunitense Malcolm Wheeler-Nicholson, un eroe della Prima Guerra Mondiale che voleva portare la propria esperienza in quelle strisce fumettistiche che avrebbero raccontato per immagini materiale inedito e non reperibile altrove. Inizialmente col nome National Allied Publications, e il primo albo, New Fun: The Big Comic Magazine, per arrivare all'acronimo Detective Comics Inc. - che tornerà come caratteristica principale di Batman, così come nel film di Reeves, in risposta all'Action Comics di Superman.
Proprio grazie al lavoro dietro le quinte, tra alti e bassi, sono emersi sulla carta e sullo schermo i superumani con poteri ancestrali oppure casuali: l'essere sostanzialmente un extraterrestre di Clark (a rappresentare i propri creatori ebrei), una semidèa di Diana, un ricco miliardario di Bruce e un uomo colpito da un fulmine di Barry, e così via. Con quest'ultimo è nato anche il Multiverso, un concetto all'epoca sconvolgente e di cui oggi invece "sappiamo spaventosamente.. troppo". La docu-serie ha il pregio di mostrare l'origin story per antonomasia proprio come se fossimo in un albo a fumetti, con la nascita dell'eroe e del villain in un determinato contesto storico, e di far riflettere su un aspetto principale: si parla tanto della Marvel Comics e dei Marvel Studios, ma senza le regole dettate dalla DC non sarebbe arrivata la futura concorrente a provare a smantellarle per ricostruirle e proporle al pubblico, rendendo più umani quei (super)eroi.
Conclusioni
Abbiamo parlato di origin story nella recensione di Supereroi: la storia della DC Comics perché di questo si tratta nella docu-serie HBO Max, tra interviste inedite ed esclusive e testimonianze di repertorio, non solo agli interpreti al cinema e tv di quei personaggi tanto iconici, ma soprattutto a coloro che li hanno creati e disegnati. Interessante la decostruzione della figura dell’eroe e del supereroe e del rapporto con il fandom, croce e delizia della casa editrice, nonché della Marvel come azienda concorrente.
Perché ci piace
- La struttura in tre episodi e il materiale inedito ed esclusivo.
- L’alternanza di interviste ad autori e attori.
- I veri supereroi sono i fumettisti dietro le quinte.
- Il fandom.
Cosa non va
- Per certi versi, è una docu-serie molto classica e gioca soprattutto “in casa”.
- Ne avremmo voluto ancora di più.