Superdeep, la recensione: un fanta-horror russo tra virus e creature mostruose nelle viscere della terra

La recensione di Superdeep: grazie al blu-ray della Midnight Factory ecco il fanta-horror russo ispirato a una leggenda inquietante, un contagio tra studiosi a chilometri sotto terra genera creature mostruose.

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Superdeep: Milena Radulovic in una scena del film

Vedere di questi tempi dei russi alle prese con virus e vaccini, innesca un corto circuito mentale di emozioni connesse alla stretta attualità di non poco conto. Soprattutto quando il potere, in questo caso ancora quello sovietico, cerca di tenere nascoste al popolo alcune cosucce di poco conto. Ma come vedremo nella recensione di Superdeep, il fanta-horror di Arseny Syuhin è datato 2020, con lavorazione prima della pandemia e soprattutto della guerra, ed è solo adesso disponibile in homevideo grazie alla sempre preziosa Midnight Factory di Koch Media. Una bella occasione per scoprire un film legato a una leggenda piuttosto inquietante.

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Superdeep: una scena del film

Quella leggenda delle voci dalle viscere della terra

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Superdeep: una scena del film

Superdeep si ispira a una leggenda su un pozzo profondissimo, circa 14 km, scavato a Kola da un gruppo di scienziati sovietici, a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, per condurre esperimenti scientifici. L'aspetto più inquietante è che un microfono posto in fondo all'abisso avrebbe registrato voci umane, che la credenza popolare ha subito abbinato ad anime dell'inferno. Nel film di Arseny Syuhin, la protagonista è Anya, giovane epidemiologa specializzata in realizzazione di vaccini, che viene chiamata dal governo per studiare una possibile pandemia sviluppatasi da un focolaio nato appunto in fondo a un pozzo nella zona del circolo polare artico dove si stanno effettuando delle ricerche scientifiche.

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Superdeep: una scena del film

Pare che un esperimento sia finito male con spaventose conseguenze: una forma di fungo altamente aggressiva, celata nell'oscurità della terra, ha assalito chi stava lavorando agli studi scientifici ed e pronta a raggiungere il suolo contaminando tutti gli esseri umani. Una volta che riuscirà a raggiungere tra mille peripezie la zona, Anya scoprirà di dover avere a che fare con creature mostruose, mentre le forze al potere vogliono ovviamente seppellire il tutto e nascondere il potenziale disastro.

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Atmosfere claustrofobiche e un look da horror anni Ottanta

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Superdeep: una scena del film

L'aspetto più convincente di Superdeep è uno stile genuino e ruspante da anni Ottanta, al quale contribuiscono certamente il look e i trucchi artigianali delle creature mostruose che conferiscono un indubbio fascino visivo al prodotto. Per quanto riguarda il tema del puro horror, tra carni putrefatte, escrescenze sul corpo e creature stile blob, il film non risparmia scene raccapriccianti e disgustose, ma a destare maggiore tensione è forse l'atmosfera cupa e claustrofobica che trasmette sinceri sentimenti di angoscia, amplificata dalle luci rosse lampeggianti di emergenza e da allarmi decisamente esuberanti sul piano sonoro. In effetti anche la discesa nelle viscere della terra è ben congegnata, con momenti sicuramente efficaci anche nel loro sforzo di essere realistici. C'è anche una buona gestione degli spazi angusti, con una fotografia che si rivela adatta allo scopo.

Script un po' confuso, ma Milena Radulović è brava e ricorda un po' Sigourney Weaver

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Superdeep: Milena Radulovic in una scena del film

Detto questo, Superdeep ha anche i suoi punti deboli. La vera pecca è che, soprattutto nella parte centrale, la sceneggiatura si fa decisamente confusa e sfilacciata, con alcuni passaggi poco riusciti che causano anche l'ulteriore difetto di allungare inutilmente il brodo. La durata infatti avrebbe potuto essere certamente minore senza che il film ne risentisse. Ingenuità comunque giustificabili per un esordio come quello di Arseny Syuhin. Quanto alle interpretazioni, spicca una bravissima Milena Radulović, efficace e credibile nei panni di Anya, ora terrorizzata, ora impegnata a cercare una soluzione per evitare che il contagio raggiunga la superficie con conseguenze devastanti. Il suo personaggio ricorda inevitabilmente un po' la Ripley di Alien, anche se Sigourney Weaver era impegnata nello spazio, mentre Anya si destreggia nelle viscere della terra. E quando nel finale la si vede impegnata in canottiera e mutandine, possiamo dire che il rimando era chiaramente voluto.

Il blu-ray: un buon video ma soprattutto un audio devastante

Superdeep

Come detto, Superdeep è ora disponibile in homevideo grazie all'uscita della Midnight Factory, la collana horror di Koch Media. Abbiamo potuto apprezzare il blu-ray in un'edizione come sempre ben curata, con slipcase e booklet all'interno. Il video è buono e riesce a digerire in maniera convincente immagini difficili, tra ambienti sotterranei, luci lampeggianti e creature di vario tipo. Il dettaglio è un po' morbido ma valido, il quadro resta sempre solido e nitido a parte qualche scena molto scura, mentre il croma è vigoroso e convincente. Ma il vero punto forte è l'audio, un DTS HD 5.1 davvero devastante per potenza e ricchezza sonora. Già la colonna sonora impetuosa o l'elicottero che trasporta la protagonista nella zona interessata forniscono un coinvolgimento totale dei diffusori. Ma poi la traccia si scatena nella vorticosa discesa dell'ascensore nelle viscere della terra, e in genere in tutto quello che avviene poi nel sottosuolo: c'è una precisa dislocazione degli effetti, un supporto robusto dei bassi e un'energia davvero notevole che accompagna ogni sequenza. Negli extra è presente solamente il trailer.

Conclusioni

A conclusione della recensione di Superdeep, ribadiamo l’apprezzamento per l’esordio di Arseny Syuhin, che ha confezionato un fanta-horror dalle atmosfere genuine e ruspanti, con tocchi anni Ottanta anche negli effetti speciali. Peccato che alcune ingenuità sul piano dello script e la probabile voglia di strafare appesantiscano un po’ il film. Tecnicamente impeccabile il blu-ray grazie al quale il film è ora disponibile in homevideo.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • La bella atmosfera da horror anni Ottanta.
  • La discesa negli inferi della terra è indubbiamente suggestiva.
  • Il trucco delle creature mostruose ha un sapore retrò.
  • La convincente interpretazione di Milena Radulović.

Cosa non va

  • Alcuni passaggi, soprattutto nella parte centrale, sono poco convincenti a causa di uno script confuso e farraginoso.
  • Il film avrebbe giovato di qualche taglio, nelle quasi due ore di durata ci sono scene francamente inutili.