In collaborazione con il progetto The Serial Lab, il primo Talk Lab sulle serie tv a cura di Valerio Caprara e Giuseppe Cozzolino presso Scuola di Cinema di Napoli, vi proponiamo la rubrica Cult Mirror, a cura di allievi e docenti, dedicata alla rivisitazione delle grandi serie del passato.
Una coppia di fidanzati spiantati cerca disperatamente oggetti di valore sulla spiaggia. I due si imbattono in una macchina supertecnologica ricoperta di sabbia e ben presto si accorgono che l'auto, chiamata KARR, è dotata di intelligenza artificiale ed è in grado di parlare ed autoguidarsi. La scena si sposta su un'altra auto che ha le stesse caratteristiche tecniche della prima - una Pontiac nera - guidata però dal coraggioso pilota Michael Knight per combattere il crimine: KITT. Nel corso dell'episodio 3x06 di Supercar emergerà che KARR è un prototipo di KITT, abbandonato per un pericoloso difetto di programmazione e un atteggiamento aggressivo nei confronti degli esseri umani.
Il plot si alternerà su due piani narrativi: da un lato Knight che con la sua equipe tenta di capire il punto debole di KARR e dall'altro il bolide nero che, furente di vendetta, minaccia i due fidanzati e li costringe ad assecondare i suoi piani contro la sua gemella buona. In un crescendo di azioni audaci e spericolate, le due auto arriveranno alla resa dei conti come due leoni che si contendono il territorio, lasciando gli esseri umani ai margini del duello. Il cliffhanger finale lascerà tutti con il fiato sospeso, per ricordarci poi che il bene vince sempre, ma solo per il momento.
Ai confini della realtà 2x15, Gli invasori: ognuno è l'alieno di qualcun altro
L'innovativa trama dello show
Ideato dallo specialista Glen A.Larson, Supercar è un riuscito mix di science fiction, adventure e police drama, incentrato sul poliziotto Michael Arthur Long (Larry Anderson) che, nella puntata-pilota dello show intitolata non a caso Knight of the Phoenix, viene colpito al volto da un proiettile sparatogli dalla criminale Tanya Walker. Il poliziotto viene salvato dal miliardario Wilton Knight e, come una fenice, in seguito ad una plastica facciale assume l'identità di Michael Knight (David Hasselhoff, futura star anche di "Baywatch") che, insieme alla cospicua dote fornitagli da Wilton prima di morire, riceve anche un'auto molto particolare: KITT, acronimo di Knight Industries Two Thousand. Una Pontiac Firebird Trans Am nera che soltanto esternamente ha le fattezze della sua vecchia vettura, ma è dotata di intelligenza artificiale.
Michael inizialmente disdegna l'aiuto offertogli da Devon Miles (Edward Mulhare), dirigente della fondazione Knight, per poi ricredersi completamente ed accettare l'aiuto di KITT per la sua vendetta personale contro Tanya. A lui si aggiungeranno nel corso delle stagioni Bonnie Barstow (Patricia McPherson), che si prenderà cura della salute di KITT, ed RC3, Reginald Cornelius III (Peter Parros), inventore di ulteriori gadget e modifiche da apportare sul già incredibile veicolo. Leitmotiv di questa serie è il rapporto tra uomo e macchina, con un curioso parallelismo che l'accosta alla celebre serie Disney incentrata sull'eroe mascherato Zorro. KITT riveste la medesima funzione del fidato Tornado, destriero nero di Don Diego De La Vega, così come Michael indossa la maschera di un nuovo volto donatogli dalla chirurgia plastica. Con la differenza che KITT è in grado di comunicare col suo cavaliere con una voce inconfondibile e un pessimo senso dell'umorismo.
L'eredità della serie
Telefilm particolarmente ancorato a contenuti ed estetica Anni 80, Supercar non riuscirà più a ritagliarsi il medesimo favore di pubblico presso le generazioni successive. Nel 1991 Hasselhoff interpreterà nuovamente Michael Knight nel film Supercar 2000 - Indagine ad alta velocità, inizialmente concepito come puntata pilota di nuova serie tv. Un terzo tentativo di sequel verrà riproposto nel 1997 come Team Knight Rider, per la durata di una sola stagione.
Analoga sorte tocca, circa 11 anni dopo, al nuovo Knight Rider (2008), con protagonista il figlio di Michael Knight, Mike Traceur (Justin Bruning), la cui corsa non andrà oltre 17 episodi. Più fortunata una serie di videogiochi, per Commodore 64 e poi Playstation, varata dal 1986 al 2017. Tuttavia, le suggestioni dello show originale saranno alla base di altri famosissimi media-franchise (le macchine-robot dei Transformers) e anticiperanno innovazioni tecnologiche di cui oggi non sapremmo fare a meno: chi di noi non ha il navigatore in auto o l'app sullo smartphone? Senza contare le funzionalità di SIRI, assistente digitale di Apple, accostabili ai bellissimi dialoghi di Michael Knight con la sua Pontiac.
A cura di Erica Morino per The Serial Lab.