Scrivere la recensione di Summertime non è difficile. Le parole scivolano via con la stessa semplicità e gradevole leggerezza che evoca la visione di questa storia d'amore moderna ed estiva, lo spaccato di un mondo colorato, vivace e solare che appare remoto nei mesi che stiamo affrontando. Si tratta della nuova serie tv italiana di Netflix ispirata al romanzo Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia, interpretata dall'esordiente Coco Rebecca Edogamhe insieme a una delle giovani star di Skam Italia, Ludovico Tersigni, che arriva dal 29 aprile per aprirci una finestra su una tipica località balneare del nostro paese e un'estate che quest'anno difficilmente riusciremo a vivere come di consueto.
Storia di incontri e scelte
Cesenatico, estate. Nella cittadina della riviera adriatica iniziano le attività per la stagione turistica e Summer trova lavoro in un hotel per passare il tempo in una stagione che odia, a dispetto del nome scelto per lei dal padre musicista, e mettere da parte qualcosa nella speranza di realizzare il proprio sogno e lasciare, prima o poi, quella provincia in cui si sente prigioniera. Quel lavoro a contatto con i turisti è un impegno che deve conciliare con la necessità di badare alla sorellina Blue, mentre la madre è indaffarata nel proprio lavoro in un lido balneare, e con il tempo da dedicare agli amici e ad Ale, un ragazzo appena conosciuto, ribelle campione di moto, appartenente a un mondo così diverso dal suo, ma col quale sboccia a sorpresa l'amore.
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Summer, Ale e gli altri
Tutto parte da Summer, a cominciare dal titolo Summertime che fa riferimento sì all'estate, ma anche alla ragazza protagonista interpretata dall'esordiente Rebecca Coco Edogamhe. Summer che paradossalmente non ama la stagione estiva, come ci dice ammiccante anche il titolo del primo episodio, Odio l'estate, che rifiuta di omologarsi alla massa e vive il conflitto tra l'essere punto di riferimento della famiglia, con le ripetute assenze del padre musicista, e la voglia di fuggire via. Quando scatta la scintilla con l'Alessandro di Ludovico Tersigni (già noto e amato per il suo ruolo in Skam Italia), per lei è una sorpresa perché il ragazzo, ribelle e motociclista in un periodo di crisi, è così diverso da lei per carattere, modi e mondo di appartenenza.
Uno dei pregi di Summertime, però, è non affidarsi soltanto a loro per sviluppare la storia che orchestrata dai due registi Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi: non è solo la loro storia d'amore a trainare il plot di questa prima stagione, ma un intreccio di amicizie, relazioni sentimentali, dubbi e scelte da compiere per Dario, il miglior amico di Ale interpretato da Andrea Lattanzi, Sofia, la compagna di Summer sin da bambine a cui dà il volto Amanda Campana, Edo e le altre figure tratteggiate da uno script che regala a ognuno di loro lo spazio necessario a non essere semplici comparse.
Tutti i colori e i suoni dell'estate
Non è originalità e profondità che ci si aspetta da una serie come Summertine: il soggetto sviluppato da Mirko Cetrangolo e Anita Rivaroli partendo dal romanzo di Moccia racconta infatti una storia semplice e lineare, banale nei suoi presupposti ma fresca, brillante e vivace nel risultato. Colpisce in particolare la confezione, l'abito con cui la nuova serie italiana di Netflix si presenta al pubblico, dalla fotografia luminosa al montaggio che le dà fluidità, passando per le musiche curate da Giorgio Poi e una selezione di canzoni furba e ammiccante che sostiene ed enfatizza il racconto, tra Frah Quintale e Francesca Michielin, Achille Lauro, Salmo, Raphael Gualazzi e Coma_Cose.
Il prodotto finale è una serie che si presenta al suo pubblico con tutti i presupposti per conquistarlo, con una costruzione intelligente che può parlare anche al pubblico internazionale della piattaforma, mostrando uno spaccato di Italia estiva che tanti sognano e che quest'anno sarà difficile poter vivere.
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Conclusioni
Chiudiamo la recensione di Summertime confermando le impressioni positive per una serie che sa parlare al proprio pubblico, raccontando una storia molto semplice con una confezione curata che rende fluida e gradevole la visione, tra messa in scena ricca di colori, canzoni accattivanti e un cast composto con intelligenza. La serie prodotta da Cattleya per Netflix non brilla certo per originalità e spessore, ma ha tutti gli elementi giusti per accompagnare e assecondare quella voglia di estate e svago alla quale molti quest’anno dovranno rinunciare.
Perché ci piace
- Un cast composto da volti che possono conquistare il pubblico più giovane.
- Colori e vivacità per proporre uno spaccato dell’estate del nostro paese.
- Una selezione di canzoni furba e ammiccante.
- La confezione nel suo complesso…
Cosa non va
- … capace di sopperire all’eccessiva semplicità (i maligni diranno banalità) della storia.
- Difficile che possa interessare allo spettatore che cerca storie dotate di un maggior spessore.