La recensione di Summertime 3, serie italiana Netflix arrivata alla sua stagione finale, diventerà occasione per una riflessione più profonda su che direzione sta prendendo la linea editoriale Netflix per quanto riguarda le sue stesse serie originali, ed in particolare quelle teen. Di Summertime, ambientata nella balneare sempre estiva Cesenatico, con i suoi protagonisti pendolo tra la leggerezza dell'estate e un futuro incerto, si era già detto che fosse intenzionalmente dotata di quella bella superficialità dell'estate e meno propensa a scavare a fondo come gli altri teen drama arrivati prima e dopo. In questo ultimo capitolo, è chiaro fin dall'inizio che è con la leggerezza quindi che mai abbandona Summertime che compiamo il viaggio finale insieme ai personaggi di questa storia con otto episodi mai troppo impegnativi ma che riescono comunque a dare la giusta attenzione ai protagonisti iniziali, Coco Rebecca Edogamhe (Summer) e Ludovico Tersigni ( Ale) ed ai loro comprimari, tra cui Andrea Lattanzi e Amanda Campana che hanno ormai guadagnato punti carattere e spazio.
Nel voler attingere, senza farne mistero, un po' dall'eredità dei teen drama "acquatici" alla Dawson's Creek e un po' ai film estivi di estrazione Vanziniana, Sapore di mare in primis, Summertime porta a compimento il suo lavoro, quello di farci affezionare ai suoi personaggi tanto da volerne vedere o intravedere i futuri possibili e così facendo si guadagna definitivamente il diritto di coesistere insieme agli show che il coming of age lo prendono e trattano sul serio. Infine, tra i meriti di questa serie c'è l'aver contribuito a creare e coltivare un calderone di star giovani italiane che possono fare solo del bene, rinnovando l'industria tutta, indipendentemente dalle loro capacità recitative. Tutto è stato già detto e tutto è stato già fatto ma risulta piacevole vederlo mettere in scena e vivere dai personaggi di questa serie.
Rimettersi in pista
Fedelmente al suo format, Summertime riprende dall'estate successiva a quella della seconda stagione e pian piano si procede a spiegare, senza veramente farlo, in che momento di vita si trovano i nostri protagonisti appena ritrovati. Ale non corre più in moto e sembra vivere in un costante stress post traumatico che ancora non l'ha abbandonato dall'incidente di Lola (Amparo Piñero Guirao). Quest'ultima, nonostante la caduta l'abbia devastata corpo e anima, è decisa a riprendersi in mano la sua vita per tornare in pista. Niente più amori struggenti dunque ma solo la vocazione di correre. Dario (Andrea Lattanzi), come preannunciato, ha seguito il suo cuore ed è diventato il più stabile dal punto di vista sentimentale, nella sua storia con Rita (Lucrezia Guidone) e il bellissimo rapporto con il figlio di lei, Davide. Summer (Coco Rebecca Edogamhe) e Sofia (Amanda Campana) si sono allontanate ma sono entrambe ancora alla ricerca dell'amore e di una strada. Infine Edo (Giovanni Maini) dovrebbe avere una vita dal futuro spianato in Germania. Un'estate, un'ultima estate resta ai nostri personaggi per trovare qualcosa di permanente. Si dirama tutto ancora dalle avventure e le vicende di Summer ma come era stato per la seconda stagione, anche la terza decide di abbracciare la coralità e percorrerla fino in fondo, aggiungendo anche altri personaggi come quello di Cristiano Caccamo, il musicista Luca. Possiamo dunque approfondire la crescita di Blue (Alicia Ann Edogamhe), la sorella di Summer oppure goderci i siparietti della madre di questa, Isabella, interpretata da Thony. Per tutti gli otto episodi si sente che il sipario sta per calare e la pressione da ultimo atto, rende l'atmosfera un po' meno estiva e più carica di aspettative. Ciò nonostante, non viene mai abbandonato il colore pastello e Summertime non cade nella trappola (e lo apprezziamo tanto) da lezione o morale finale.
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Odio l'estate
Tra i punti vincenti di Summertime c'è sempre stata la colonna sonora che ai brani retrò come Odio l'estate, canzone di Bruno Martino anche titolo del primissimo episodio della serie, alterna invece le più grandi hit indie e pop del momento con un tocco intimista dato dalla voce di Thony e le sue ballate. Parafrasando dalla musica alle immagini, apprendiamo il piglio della terza stagione di Summertime che sceglie il finale aperto (quello di ogni estate della vita) e aggiunge un lieto fine che poi tanto lieto non è. Possiede infatti un tratto di quell'amarezza che contraddistingue l'età adulta, quella della "ci siamo tanto amati ma il nostro percorso si interrompe qui". Ale e Summer sono destinati a stare insieme? torneranno sempre l'uno dall'altra? Non ci sono certezze, solo la nostra immaginazione può saperlo. C'è un'ultima grande lezione che ci fa piacere trovare in un prodotto dedicato ai giovani: non c'è mai un unico futuro, un'unica grande risoluzione finale ma la vita in Summertime e forse anche nella realtà, va presa a piccoli grandi obiettivi da raggiungere, magari proprio estate dopo estate.
La leggerezza vince
Chi l'ha detto che per funzionare un prodotto debba prendersi sempre sul serio ed assolvere ad una funzione di verità o di messaggio? Netflix Italia lo ha capito e nel caso di Summertime lo ha messo bene in pratica. Tra un birra in barca, un'epifania post sbronza e una canzone scritta per fare pace con il passato, questa serie prodotta da Cattleya, nella sua terza stagione vince, regalando la stessa leggerezza intelligente con cui ci aveva dato il benvenuto nel suo mondo. La salutiamo con la voglia di fare un giro in skate al tramonto, augurandoci un'estate catartica, migliore delle precedenti.
Conclusioni
A fine recensione di Summertime 3, confermiamo che la serie ha fatto bene a perseverare nella sua leggerezza intelligente riuscendo a farci affezionare ai personaggi tanto da volerli vedere felici e risolti. Con una colonna sonora che è ormai una sicurezza di qualità anche in questa stagione, la serie ha anche contribuito a rinnovare la scuderia di giovani attori di cui il cinema italiano ha disperato bisogno e che vede Ludovico Tersigni, Andrea Lattanzi e Coco Rebecca Edogamhe tra i principali rappresentanti. Summertime non dice niente di nuovo ma il modo in cui lo dice è colorato, piacevole,fresco e passionale e tutto ciò basta a renderlo uno show perfetto per l’estate che ci aspetta.
Perché ci piace
- Ci si affeziona ai personaggi, sia i vecchi che i nuovi.
- Possiede una leggerezza intelligente che rende piacevole il viaggio.
- Sceglie la strada del finale non scontato.
Cosa non va
- Le vicende e gli archi narrativi dei personaggi vanno a fondo ma non troppo.
- I problemi si risolvono spesso in maniera facile e veloce e questo, per chi ama gli show realistici, potrebbe rendere difficile empatizzare con i personaggi.