L'intervista non può ancora cominciare perché Greg è concentrato su qualcos'altro: "C'è questo film con Steve Martin del quale non riesco a ricordarmi il titolo, aiutatemi... Quello dove lui è uno scrittore in crisi che non riesce a trovare l'incipit giusto, poi un giorno mentre sta scrivendo ha un'illuminazione: strappa il foglio, lo butta e ricomincia a scrivere, quindi dietro di lui inquadrano il calendario con i fogli che cominciano a volare e a staccarsi uno dietro l'altro simulando il trascorrere del tempo... All'improvviso lui si alza e va a chiudere la finestra, perché invece era il vento che faceva volare i fogli... Ecco, questo è il tipo di cose per cui noi letteralmente impazziamo!".
Loro ovviamente sono Lillo & Greg, al secolo Greg e Pasquale Petrolo, protagonisti di Un natale stupefacente, nuovo cinepanettone targato Filmauro attualmente in lavorazione. Li abbiamo incontrati a sul set a Roma, in un bellissimo casale lungo la via Appia, durante una pausa delle riprese.
Si parla dei loro modelli e dei loro gusti in fatto di comicità, e il richiamo a un certo tipo di commedia americana non è casuale, visto che rappresenta sicuramente un riferimento per la coppia di artisti romani: il loro stile tra il nonsense e il surreale rappresenta un tema importante, poiché c'è da capire fino a che punto questo sarà "un film di Lillo & Greg" piuttosto che "il cinepanettone di Natale". In un certo senso la loro presenza negli ultimi due film aveva già segnato l'inizio della rivoluzione e l'allontanamento dai canoni classici del modello, che nel suo trentennale cominciava oramai a dare evidenti segni di logorio. "Dipende da cosa si intende per cinepanettone", precisa Lillo, "se con questo termine intendiamo un film che esce in concomitanza con le feste di Natale allora possiamo definirlo tale. Ma se per cinepanettone intendiamo un genere preciso legato a dei canoni tipici di una certa comicità, allora no, questo non é un cinepanettone, perché questo sarà diverso". Il successo dei due episodi nei film precedenti, specialmente quello in Colpi di fulmine, ha convinto Luigi De Laurentiis Jr. a puntare su di loro per il futuro della sua franchise natalizia. "Noi ci proviamo", ci dice, "é una grande scommessa". Gli episodi di Lillo e Greg funzionavano meglio degli altri proprio perché erano storie adatte al loro tipo di comicità e non viceversa, merito anche della sceneggiatura di Volfango De Biasi, che ora si ritrova al timone del progetto come regista pronto a raccogliere l'eredità di Neri Parenti. Una bella responsabilità per lui e soprattutto per Lillo e Greg, che da comprimari si ritrovano con il peso di un intero film sulle spalle . "Anche se è un film corale" insiste Lillo, visto che insieme a loro ci sono tra gli altri Ambra Angiolini, Paola Minaccioni e Paolo Calabresi, anche loro presenti sul set durante il nostro incontro. Nonostante la pressione, l'atmosfera è molto rilassata e complice la bellezza del set, tra i protagonisti sembra esserci già un buon feeling: tra molte risate e le varie supercazzole che con Lillo e Greg sono inevitabilmente sempre dietro l'angolo, abbiamo provato a capire un po' di più sulla storia, sui personaggi, su che film quindi sarà questo Un natale stupefacente.
Dal comico alla commedia
Quali sono le differenze maggiori tra questo e i due precedenti film, per voi due che c'eravate ovviamente? In considerazione anche del fatto che questo è un film corale mentre i precedenti erano a episodi... Lillo: Generalmente quando si gira un episodio corto, comunque c'è un'attenzione minore alla parte narrativa mentre si sostiene più la gag; in una storia più lunga c'è anche una parte narrativa dove invece non si deve necessariamente far ridere ma serve come raccordo. Quindi ha più una struttura da commedia rispetto ad un episodio che invece ha più quella da film comico. Io ho sempre fatto una distinzione tra i due: mentre il comico si deve preoccupare fondamentalmente di far ridere e basta, la commedia oltre a fare ridere deve avere un storia che ti appassioni, altrimenti alla lunga stanca... a parte casi rari tipo L'aereo più pazzo del mondo.
Terzo film di Natale per voi: in questo avete messo un impegno maggiore, rispetto alla costruzione della storia e dei personaggi ad esempio?
Greg: Diciamo che in questo c'è stato sicuramente un impegno maggiore da parte nostra, tipo nella scelta delle battute, togliendo quelle che secondo noi non andavano bene e sostituendole con altre più nelle nostre corde, renderle fluide con un struttura drammaturgica di fondo che non le riducesse a dei semplici siparietti, cercare di rendere la psicologia dei personaggi il più credibile ed interessante possibile, nonostante non si stia parlando ovviamente di un film d'autore.
Tutti pazzi per Lillo
Invece per Ambra e Paola è la prima volta in un film di Natale?
Lillo: Magari hanno già girato a Natale, erano film drammatici però girati a Natale...
Ambra: Non è che sia così importante che sia il film di Natale! E' una storia che ci ha appassionato per cui abbiamo deciso di buttarci in quest'impresa: noi giriamo un film che ci è sembrato molto divertente con colleghi che stimiamo e con i quali avevamo voglia di lavorare... poi ovviamente ci siamo conosciuti meglio e sono cominciati i primi screzi...
Lillo: Non siamo mai arrivati alle mani comunque...
Ambra: Eh ma c'è tempo siamo solo alla terza settimana... Io ho il ruolo più criptico, sono Genny e sono molto innamorata di Greg, però flirto anche un po' con Lillo, mi piacciono tutti e due.
Lillo: Lui per una questione mentale, invece da me è attratta ovviamente per il corpo...
Ambra: Greg mi prende perché è colto, invece a Lillo proprio fisicamente non resisto.
E tu Paola?
Paola Minaccioni: Intanto sono contenta di fare questo film con... com'è che vi chiamate? Cricco e... Grack? Gricco e Lollo? Ah si, Lillo e Greg... Beh io lavoro con loro oramai da qualche anno e arrivare a fare un film insieme è bellissimo, sono anche felice che esca a Natale perché vuol dire che un sacco di gente lo andrà a vedere. Anche io nel film sono innamorata di Lillo...
Lillo: E' un film di psicolabili, surreale in effetti, un film alla Buñuel...
Paola: Interpreto Marisa, una donna come tante che vive una crisi esistenziale di mezza età che viene sintetizzata grazie alla sceneggiatura e allo humour di Lillo e Greg con un effetto comico che spero faccia ridere quanto ha fatto ridere me.
E invece Paolo, qual'è il tuo personaggio nel film?
Paolo Calabresi: Io nel film ho questo problema... di essere innamorato di Lillo... Il film si sarebbe dovuto chiamare Innamorati di Lillo.... No, seriamente il personaggio è diciamo un disadattato, come spesso mi capita di fare in effetti, un cinquantenne che cerca di trovare una collocazione ma che non ha dei modelli precisi a cui ispirarsi: ha questa relazione con questa donna meravigliosa interpretata da Paola che inspiegabilmente ha lasciato Lillo per stare con me, noi veniamo messi in mezzo, siamo un po' le vittime della commedia... Nonostante per me sia la prima volta con Lillo, Greg e Paola (con Ambra abbiamo da poco finito il nuovo film di Rolando Ravello), devo dire che effettivamente c'è una grande sintonia di vedute dal punto di vista artistico e nel modo di interpretare in personaggi.
Ci dite, così su due piedi, una differenza tra Volfango e Neri, riguardo alla regia?
Lillo: Neri ha un tipo di umorismo tutto suo, fa un sacco di scherzi sul set, è un toscano buontempone, molto preciso, un vero orologio rispetto ai tempi, ma lascia spazio al cazzeggio... Volfango penso senta la responsabilità del grandissimo impegno di ereditare il film di Natale: è ineccepibile dal punto di vista registico, è molto concentrato, però pian piano si sta sbottonando... rispetto al cazzeggio intendo... e poi anche lui è innamorato follemente di me, e questo si sente nel film. Seriamente, è un regista esperto, che conosce la commedia e ha scritto tante sceneggiature, ha tutte le carte in regola per l'intrattenimento come quello che stiamo facendo. Tra l'altro lui è quello che ha scritto i nostri episodi in Colpi di fulmine e Colpi di fortuna, specialmente il primo è stato un grande successo per noi e gran parte del merito va a lui che giustamente adesso ha l'opportunità di dirigere questo film.
Da una grande eredità derivano grandi responsabilità
Anche voi sentite di più la responsabilità, visto che qui non si tratta più di un solo episodio ma il peso del film è tutto sulle vostre spalle?
Lillo: Si tratta comunque di un film corale con tanti protagonisti...
Ambra: Macché corale.. il protagonista sei tu e la responsabilità e tua, inutile che ci giri intorno...
Lillo: Vabbé ma è solo per un fatto di carisma, non di sceneggiatura... vedi Marlon Brando in Apocalypse Now, lo inquadrano cinque minuti e il protagonista diventa lui! A parte gli scherzi, responsabilità sì ma non così tanto perché veramente un film corale con tanti attori ognuno con un spazio suo molto forte... quindi se il film non funziona è anche colpa loro!
Lillo evidentemente aver lavorato con Sorrentino ti ha fatto diventare un vero divo.
Lillo: Sono infastidito da telefonate continue da parte di Scorsese e di altri registi che mi cercano... Il film con Paolo Sorrentino è stata una cosa del tutto casuale, un piccolo ruolo in un film che poi ha avuto la fortuna di vincere l'Oscar. Ho provato a montarmi la testa, ma non mi portano neanche la frutta in camerino, per cui ho capito che non è cambiato poi molto...
Il film di Natale, di Lillo & Greg... o tutti e due?
Avevamo scritto rispetto a Colpi di fortuna che il vostro episodio era quello che funzionava meglio perché la storia era adattata al vostro tipo di comicità e non viceversa, cioè essere voi ad adattarvi ai canoni del cinepanettone. Questo è più "il film di Natale" o è più "un film di Lillo & Greg"?
Lillo: Ovviamente i protagonisti sono fondamentali per la direzione che deve prendere il film, quindi è normale che facciamo delle cose che sono giuste per noi, che siano cucite addosso al nostro tipo di comicità. Quindi l'idea di partenza era di fare qualcosa che fosse comunque adatto per noi, questo è fondamentale: noi abbiamo un nostro stile umoristico e surreale, che piaccia o meno ce lo devi mettere nella commedia altrimenti non solo non siamo riconoscibili ma poi non diamo il massimo. É vero che Volfango ci dirige per la prima volta, ma avendo scritto gli altri episodi ci conosce e questo aiuta il film.
A proposito di stile, vi accostano spesso allo humour inglese ma sappiamo che vi rivolgete piuttosto alla comicità degli ebrei americani ad esempio. Quanto siete riusciti a metter nel film di vostro a livello di scrittura?
Greg: In quello che abbiamo messo di nostro nel film c'è sicuramente quel tipo di comicità che a me piace molto.
Ed è più difficile fare passare in Italia questo tipo di comicità?
Greg: In realtà non proprio. Penso ad una cantilena che ci sentiamo ripetere da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme nel '92, cioè che la nostra è una comicità di nicchia: probabilmente è vero, però è una nicchia spaventosamente grande. Nel senso che il nostro pubblico è molto trasversale ed eterogeneo come estrazione anagrafica, sociale, politica e culturale, segno che il nostro umorismo arriva eccome, semplicemente è diverso da quello che si usa qui in Italia grossomodo dalla fine dei Giancattivi in poi.
Screwball comedy e "irotismo"
Paola e Ambra che tipo di comicità hanno invece i vostri personaggi? Riescono a coniugare femminilità e ironia. Ad essere diciamo "irotiche"?
Paola Minaccioni: La cosa che ho trovato divertente è stata di proporre una volta tanto una donna invece che un uomo alle prese con la crisi dei quarant'anni, ed è lei che lascia il compagno a causa della crisi di mezza età, un personaggio che ha tanti aspetti, riesce ad essere comica al di là della macchietta e nello stesso tempo femminile con la sua dolcezza.
Ambra: Genny mi diverte, è scritto per essere la classica bona, ma in realtà dietro di lei c'è molto di più. Entra nella storia per caso, è una cinica ma in fondo ha un cuore grande, potrebbe fregarsene dei due ma invece decide di aiutarli, mette in atto un piano usando i mezzi di seduzione che ha come donna e contribuisce a creare gli equivoci della commedia dove tutti si aiutano a fare tutto e si scambiano fidanzati e mariti. Come dico sempre, non c'è un genere che mi piace di più, mi piace come in questo caso quando si mi si chiede di interpretare personaggi molto diversi da me... Con questo non voglio dire che non sono bona ovviamente, a 37 anni comunque è una bella botta di ego!
Quanto ci si bacia nel film con tutti questi giri di coppie?
Lillo: Ci si bacia un po' tutti, è una grande ammucchiata. Io mi bacio sia con Ambra che con Paola. Con Ambra l'abbiamo già girata...
E com'è andata?
Lillo: Lei ha messo un po' di lingua, non me l'aspettavo. L'ha fatto apposta per mettermi in difficoltà...
Ambra: Se ti avvicini a un millimetro da lui, ti esce per forza... non c'è niente da fare, la lingua è un organo che va da sé.
Lillo: No, il bacio con Genny è molto buffo, non ha niente di erotico, mentre quello con Paola sarà più romantico dovremo essere bravi a renderlo credibile.
P. Calabresi: Io sono l'unico dei cinque che parte accompagnato e si ritrova da solo a reggere il cero... Diciamo che trovo una soluzione di ripiego che non sveliamo per non rovinare il finale.
Nel frattempo arriva anche il regista Volfango De Biasi al quale riserviamo l'ultima domanda
Poco fa ci diceva Lillo che senti molto la responsabilità di questo film. É così effettivamente? Se preoccupato, nervoso...?
Volfango De Biasi: Preoccupato e nervoso non direi... Sicuramente raccogliere l'eredità di Neri col quale ho scritto due film è una cosa imponente, entrare nel franchising più lungo della storia del cinema italiano arrivato al 31 capitolo... il che è un po' inquietante perché si dice sempre "hai fatto 30 fai 31, ma dopo il 31 nessuno sa che cosa succede.....". In ogni caso ti costringe ad essere molto concentrato, ovviamente io ho il mio stile e giro in maniera diversa, abbiamo dei ritmi molto serrati. Era un mio sogno lavorare con un gruppo di attori così capaci che stimo da tempo. Lavoriamo io credo con divertimento e con piacere, c'è un continuo confronto sul testo, troviamo le cose insieme e le giriamo, fino ad ora è un'esperienza per me molto positiva.