Avete presente quei film in cui lei ama lui, lui forse ama lei, ma lei è malata? Si somigliano un po' tutti: in genere si piange tanto, ci sono i grandi gesti d'amore e l'atmosfera è molto seria e solenne. Sul più bello invece, pur non rinunciando alla combinazione "amore e malattia", sceglie di puntare sull'ironia e i dialoghi brillanti.
Presentato alla 15esima Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella città, Sul più bello è in sala dal 21 ottobre. Tratto dall'omonimo romanzo di Eleonora Gaggero, questo film è diretto da Alice Filippi, che ha scelto di giocare con colori e citazioni pop. Nel ruolo dei protagonisti, Marta e Arturo, i giovani e talentosi Ludovica Francesconi e Giuseppe Maggio. Lui è il classico figlio di papà viziato e abituato ad avere tutto. Lei invece se ne frega di quello che pensano gli altri e, nonostante la fibrosi cistica le renda la vita molto complicata, lo stalkera, cercando di strappargli un appuntamento.
Abbiamo incontrato la regista e i due attori a Roma: l'ironia può davvero salvarci? Secondo Alice Filippi sì: "L'umorismo aiuta ad affrontare la vita, alleggerendo tutto quello che ci accade. Come fa Marta: lei ride del suo stato d'animo e della sua condizione. Forse più che riderne cerca di affrontare la sua situazione in modo ironico, mettendo in luce sempre il lato positivo di quello che le sta accadendo. Nella vita tutti dobbiamo affrontare degli ostacoli, delle difficoltà, magari più piccole di quelle che ha Marta, ma che per noi sembrano della montagne gigantesche: l'importante è l'atteggiamento con cui le viviamo, soprattutto quando siamo adolescenti."
La video intervista ad Alice Filippi, Ludovica Francesconi e Giuseppe Maggio
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Sul più bello un film colorato e pop
Alice Filippi ha lavorato bene dirigendo i suoi giovani attori e soprattutto cercando di rivoluzionare un genere ormai consolidato, realizzando un film più vicino a Il favoloso mondo di Amélie e La La Land che non a I passi dell'amore o Tutta colpa delle stelle: "Ho cercato di stravolgere questo genere con l'utilizzo dei colori, cercando di creare un film molto pop. Ho lavorato molto col direttore della fotografia, la scenografa e la costumista per ricreare con loro, come una squadra, un mondo. Il mondo di Marta, che non doveva essere fantastico e surreale, ma il suo mondo. Quindi pieno di colori, di energia, ma che ci riportasse anche alla realtà quando necessario. Abbiamo utilizzato le lenti anamorfiche, che per una commedia sono particolari, ma ci hanno aiutato a dare questo look più particolare."
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