Il sesto episodio di Sugar, la nuova serie Apple TV+ original prodotta e interpretata da Colin Farrell, nei panni di un investigatore privato appassionato di film della Golden Age, ha lasciato tutti di stucco, increduli a stropicciarsi gli occhi. Da lì le ultime due puntate del serial hanno regalato una girandola di emozioni e ulteriori plot twist che hanno messo un punto, o forse un punto e virgola, alla storia di John Sugar, il personaggio titolare. Tanto che la miniserie ha le carte in regola per diventare una serie vera e propria ed essere rinnovata per una stagione 2. Dopo l'epilogo, proviamo a rifletterci nella nostra spiegazione del finale, avvisandovi della presenza di spoiler nell'articolo.
Una trama neo-noir e un grande plot twist
Rilettura moderna del genere hard-boiled, nella trama di Sugar il detective privato interpretato da Colin Farrell deve ritrovare Olivia Siegel (Sydney Chandler), nipote del leggendario produttore di Hollywood Jonathan Siegel (James Cromwell). Il finale svela non solo che il protagonista riesce nell'intento e la ritrova ancora viva, ma anche che si tratta dell'unica sopravvissuta di un serial killer che altri non è che il figlio di un senatore, che aveva questo insano desiderio represso, semplicemente "perché poteva" grazie all'importanza del padre e grazie al proprio lavoro di guardia giurata, commettendo i propri orrori in uno scantinato a casa del genitore. Si suicida prima di essere preso ma una serie di registrazioni audio che aveva fatto per tutte le sue vittime testimoniano i suoi crimini. Che cosa scopre Sugar riascoltandole grazie ad un vecchio lettore cd chiesto in prestito ad un suo amico e collega, Henry (Jason Butler Harner)? Che l'uomo non era solo mentre registrava ma faceva domande, senza ricevere risposte, a qualcun altro. Chiedendo delucidazioni ad Olivia, scopre che lei non ha mai visto in volto l'altra persona nella stanza dov'era tenuta prigioniera, ma che la sentiva scrivere e prendere appunti. Il detective capisce così che si tratta proprio di Henry.
Sugar, la recensione: se il genere hard boiled viene riletto da Colin Farrell
Quell'incredibile colpo di scena
Perché Henry? Facciamo un piccolo passo indietro. Il sesto episodio di Sugar si chiudeva con una sconcertante rivelazione come dicevamo: il protagonista in realtà è un alieno e quei tremori alle mani e le iniezioni che deve regolarmente farsi non sono il risultato di qualche disturbo da stress post traumatico, abuso di droghe o altro, bensì il suo modo per rimanere in apparenza umano sulla Terra. Lui e gli altri dell'organizzazione - compresa la dolce Ruby (Kirby Howell-Baptiste) - sono tutti alieni mandati in missione dal pianeta natale per osservare e riportare usi e costumi, pericoli e contraddizioni della specie che abita la Terra.
Ecco il perché della loro organizzazione segreta ed ecco perché Henry non ha fatto nulla mentre assisteva alle torture su Olivia: osservava e riportava alla "casa madre" prendendo appunti. Un gesto che appare gelido e ingiusto al nostro generoso e volonteroso Sugar: una possibile apertura per una seconda stagione, dato che - al contrario degli altri - ora che sono stati esposti e scoperti e dovrebbero tutti tornare a casa con una spedizione d'emergenza, decide di rimanere sulla Terra perché - come spesso capita, strizzando l'occhio a serie come Resident Alien - si è affezionato agli umani e al loro modo di fare. Non solo: ha anche scoperto che la sorella da lungo cercata, la Djen che continuava a pronunciare anche nel senso facendoci credere fosse una ex fiamma, potrebbe essere stata rapita proprio da Henry quando sono fuggiti dal pianeta: nell'armadio dell'amico, trova il vestito della giovane.
Verso la stagione 2?
Sugar si è affezionato in particolar modo a Melanie (Amy Ryan), l'ex del padre di Olivia (Dennis Boutsikaris), tanto che, pur salutandola, le rivela la sua reale identità: contravviene alle regole, ma sente che della donna, ora sobria, si può fidare dopo tutto quello che hanno passato insieme. Viene anche a scoprire che Olivia è in realtà figlia dell'ex moglie e star dei film di Jonathan Siegel, che non era quindi il nonno ma il padre di Olivia: è stato l'uomo a scattarle le foto seminuda con indosso il vestito che fu della madre: un dettaglio che non sfugge al detective ma di cui non fa parola con nessuno a parte il produttore.
Tutta la storia ha portato alla luce anche le molestie da parte di David (Nate Corddry) portando al suo tragico suicidio per la vergogna e il senso di colpa. Un alieno generoso e altruista quello dipinto da Colin Farrell, in un'interpretazione sicuramente da ricordare, che in questo episodio finale, intitolato non a caso "Farewell" ("Addio"), scritto da Donald Joh e Sam Catlin e diretto da Fernando Meirelles, gioca con la propria passione per il cinema in bianco e nero, i noir, gli hard boiled e i grandi classici del cinema, su come si debba concludere una storia, con la scritta "The End" che campeggia in sovrimpressione e ci dice che, forse, potrebbe trattarsi solamente di un arrivederci. E noi lo speriamo vivamente.