A causa dei lunghi tempi di produzione di una serie come Stranger Things (per gli effetti speciali e la post produzione messi in atto, soprattutto ora che è aumentato il budget a disposizione per la serie Netflix) in aggiunta alle problematiche legate alla pandemia, che come sappiamo bene ha rallentato tutto e tutti non solo nello showbiz, ci sono voluti tre anni per girare la quarta stagione. I protagonisti di conseguenza sono cresciuti esponenzialmente, anche più della loro controparte nella storia raccontata, creando un divario inizialmente respingente ma che può avere una sua ragione d'essere che va ricercata nelle sue somiglianze con la saga di Harry Potter, come cercheremo di analizzare in questo approfondimento (cogliendo l'occasione della nomination del serial agli Emmy Awards 2022, gli Oscar della TV).
Forever Young
Proprio come accaduto agli attori del franchise cinematografico di Harry Potter - in primis il trio protagonista formato da Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint - anche gli interpreti principali di Stranger Things, il cult di Netflix che omaggia gli anni '80, si sono ritrovati a crescere insieme ai loro personaggi man mano che la storia continuava. Radcliffe, Watson e Grint avevano rispettivamente 11, 10 e 12 anni quando furono scelti per interpretare al cinema i ruoli che avrebbero cambiato loro la vita, e finirono per averne 19-20, 18-19 e 20-21 tra inizio e fine produzione dell'ottavo film della saga, Harry Potter e i doni della morte - parte 2. I protagonisti di Stranger Things hanno oggi alla quarta stagione 19 anni (Finn Wolfhard, che interpreta Mike, e Gaten Matarazzo, cioè Dustin), 18 anni (Millie Bobby Brown, Undi), 20 (Caleb McLaughlin, Lucas), 17 (Noah Schnapp, Will), 20 (Sadie Sink, Max), per personaggi che hanno tutti più o meno tra i 13 e i 15 anni. Con l'ultima stagione quindi, rispetto alle precedenti (uscite rispettivamente a uno o due anni di distanza al massimo) è diventato particolarmente evidente il divario anagrafico tra interprete e personaggio, un fattore notato soprattutto dai fan stessi. Questo aspetto è risultato meno problematico per i giovani attori più grandi - gli interpreti di Nancy, Steve, Jonathan ma anche Robin - perché i loro corrispettivi sono adolescenti sempre più vicini ai 18 anni (come spettatori siamo stati abituati fin dai teen drama anni '90 a 25-30enni che ricoprono quella parte).
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Crescita significa maturità
Ciò che ha potuto "salvare" però la situazione in Stranger Things 4, è stato il fatto che la tematica generale della stagione era proprio la maturità e la crescita dei personaggi (dalle ispirazioni come Stand by me - Ricordo di un'estate siamo passati a Nightmare - Dal profondo della notte e quindi tutto è diventato più dark), e quindi pur se nella storia erano passati solamente sei mesi, mentalmente i protagonisti erano cambiati molto, complice il trasferimento di alcuni di loro in California. Quest'aspetto è risultato più equilibrato nella saga di Harry Potter, poiché come sulla carta un romanzo apparentemente per bambini diveniva sempre più una storia per adulti e per tutte le età, sullo schermo Harry e i suoi amici dovevano affrontare la crescita e il passaggio all'età adulta, compreso il trovarsi faccia a faccia con la morte di persone care. In Stranger Things questo passaggio è stato più brusco per i sopracitati motivi, e nella quarta stagione si è persa l'occasione di sfruttare davvero l'aspetto del lutto per i protagonisti, per farli crescere ulteriormente. Ovviamente, in entrambi i casi, l'aver affrontato più volte situazioni insormontabili e l'aver rischiato più volte la vita, hanno costretto i ragazzi a crescere più in fretta, e ad abituarsi a elementi che nessun coetaneo potrebbe accettare con tanta disinvoltura e prontezza, e lo hanno dimostrato col sangue freddo con cui hanno affrontato Vecna.
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Sotto i riflettori
Per gli attori di entrambi i cult le due saghe non sono solo ciò che ha dato loro la popolarità e ha permesso loro di proseguire questa carriera, ma è voluto dire anche crescere davanti ai riflettori, con il pubblico e i fan a giudicare ogni minimo cambiamento, vestito, make-up, acconciatura, azione, relazione tra loro e con altre persone. Questo aspetto - difficile per tutte le baby star - ha colpito soprattutto le due protagoniste femminili: da un lato Emma Watson, che proprio in occasione di Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts ha raccontato di come sia stato particolarmente dura all'epoca e abbia pensato di mollare la saga ad un certo punto; dall'altro Millie Bobby Brown, interprete di Undi, giudicata ad ogni passo, e truccata e acconciata già come una trentenne a soli 15 anni per aiutare la promozione dello show. Hanno visto letteralmente il proprio corpo modificarsi e cambiare sotto gli occhi di tutti, negli anni più delicati della crescita. Ma guardiamo anche il lato positivo: gli attori di Harry Potter sono rimasti amici e quel legame sarà difficile ritrovarlo su un altro set per come sono letteralmente cresciuti insieme come una famiglia, e lo stesso si spera di poter dire per il cast di Stranger Things.
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Le due bacchette
A proposito dei villain delle due storie soprannaturali, Harry Potter, come tutti sanno, ha una cicatrice sulla fronte a forma di fulmine che gli ricorda ogni giorno la morte dei suoi genitori ma che è anche la testimonianza del fatto che Voldemort (Ralph Fiennes), il grande Signore Oscuro, non è riuscito a ucciderlo proprio grazie al sacrificio di Lily Potter. Nel loro ultimo scontro ne I Doni della Morte - Parte 2 è evidente che i due sono davvero due facce della stessa medaglia, così come lo sono le loro bacchette, legate indissolubilmente dalla piuma di fenice, così come il loro destino, e "nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive": solo Harry potrà sconfiggerlo proprio perché il Mago Oscuro gli lasciò quella cicatrice, e quindi lasciò qualcosa di sé dentro di lui. Allo stesso modo Undi sarà l'unica in grado di sconfiggere Vecna (Jamie Campbell Bower), ora che abbiamo scoperto essere il Numero Uno originale del laboratorio di Papà. Ironicamente, molti meme usciti sui social in seguito alla rivelazione della quarta stagione, ritraggono Voldemort e Vecna insieme, comparando il loro aspetto simile, soprattutto per l'essere senza naso, e la loro origin story, essendo entrambi due ragazzi soli rimasti senza genitori e attratti dal "lato oscuro". Ci sono voluti sette libri e otto film da un lato, e cinque stagioni dall'altro per arrivare alla verità sull'identità del villain principale e allo scontro finale e definitivo. Solo che per Stranger Things aspettiamo ancora quest'ultimo. Quando arriva il 2024?
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